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Truffe crypto: come proteggersi dalle frodi nel mondo delle criptovalute

Il pupazzetto di un cane con in bocca un bitcoin

Truffe crypto nell’era della digitalizzazione dei pagamenti. Non c’è dubbio che con l’avvento delle criptovalute il panorama finanziario globale abbia vissuto una vera e propria rivoluzione, offrendo a migliaia di persone la possibilità di guadagnare e investire attraverso una forma di valuta digitale decentralizzata che, in linea teorica, dovrebbe garantire ai suoi utilizzatori sicurezza e trasparenza. Tuttavia, insieme al loro crescente successo, sono aumentate in modo esponenziale anche le truffe ai danni di chi, inesperto, si è purtroppo lasciato raggirare. Gli investitori devono sempre essere consapevoli delle minacce che pendono sulle loro teste e adottare misure preventive per proteggersi dalle frodi. Vediamo dunque insieme quali sono alcune delle truffe più comuni nel mondo crypto e quali sono i consigli utili da seguire per tutelarsi.

Indice

I dati sulle truffe crypto

Lo schema Ponzi

Lo schema di investimento in Bitcoin

Gli account vip fasulli

I dati sulle truffe crypto

truffe cripto. Ecco tutto quello che è necessario sapere rispetto ai raggiri digitali: scopri qui come difenderti.
Un bitcoin sopra ad uno smartphone

Secondo quanto riferisce la Federal Trade Commission (FTC) in un suo report recente, indicativamente 7.000 persone hanno perso più di 80 milioni di dollari in truffe di criptovalute da ottobre 2020 a marzo 2021. Si tratta di un dato particolarmente impressionante se lo si confronta con le 570 truffe di investimento in criptovalute e i 7,5 milioni di dollari di perdite nel medesimo periodo dell’anno precedente.

Il problema principale legato a questo tipo di questione è il fatto che a livello europeo manca un sistema di tutele adeguato: c’è insomma un vuoto normativo piuttosto importante che non assicura una protezione adeguata ai consumatori che si vogliono imbarcare nell’avventure delle criptovalute. Alla luce di quanto precisato fino a questo punto, vediamo dunque qui di seguito quali sono ad oggi le truffe in ambito cripto più diffuse in assoluto.

Lo schema Ponzi

Una delle truffe più antiche e persistenti è lo schema Ponzi, che coinvolge l‘attrazione di investitori con promesse di rendimenti straordinari. Nei mercati delle criptovalute, questi schemi prendono spesso la forma di progetti fittizi che promettono guadagni elevati attraverso l’investimento in una nuova criptovaluta o token. Gli investitori dovrebbero sviluppare un profondo scetticismo rispetto a promesse irrealistiche e condurre approfondite ricerche prima di impegnare i propri fondi in qualsivoglia progetto simile.

Lo schema di investimento in Bitcoin

Nei programmi di investimento in Bitcoin, i truffatori contattano gli investitori affermando di essere esperti “gestori di investimenti”. Come parte del loro piano, i gestori di investimenti truffaldini sostengono di aver guadagnato milioni investendo in criptovalute e promettono alle loro vittime che faranno soldi con gli investimenti. Di solito, per iniziare, i truffatori richiedono un pagamento anticipato. Invece di generare profitti, i ladri rubano semplicemente il denaro anticipato per poi sparire nel nulla. Gli imbroglioni potrebbero anche chiedere informazioni personali di identificazione, assicurando le loro vittime che questi dati serviranno loro per trasferire o depositare fondi e, in questo modo, ottenendo accesso alle criptovalute di una persona.

Gli account vip fasulli

Un altro tipo di truffa di investimento coinvolge l’uso di false raccomandazioni da parte di note celebrità via social. Gli imbroglioni prendono foto reali e le applicano a account, annunci o articoli falsi per far apparire come se la celebrità stesse promuovendo un grande guadagno finanziario dall’investimento. Le fonti di queste affermazioni sembrano legittime, utilizzando nomi di testate rispettabili come Repubblica o il Corriere della Sera con un sito web e loghi professionali (molto simili agli originali, ma ovviamente fake) creati ad hox. Tuttavia si tratta ovviamente di raccomandazioni fasulle, anche se per un utente inesperto riconoscere che si tratta di una frode può apparire davvero molto difficile, soprattutto in presenza di video deepfake creati con l’Intelligenza Artificiale.

Frodi sulle cripto: i segnali d’allarme

Quando pensiamo di investire in criptovalute ma non siamo molto esperti dobbiamo necessariamente tenere d’occhio alcuni segnali che ci potrebbero indicare il rischio di una truffa ai nostri danni. Questi sono alcuni dei principali campanelli d’allarme a cui prestare attenzione:

  • Annunci con refusi ed errori tipografici e/o grammaticali.
  • Promesse di soldi gratis e guadagni straordinari in breve tempo e con pochissimi sforzi.
  • Presenza di personaggi famosi negli annunci.
  • Particolari obblighi contrattuali che impongono il mantenimento delle criptovalute senza la possibilità di rivenderle
  • Metodi intimidatori come l’estorsione o il ricatto

Uno o più di questi elementi dovrebbero spingerci a lasciare perdere e a concentrare i nostri risparmi ed investimenti da tutt’altra parte. In caso contrario, il rischio di rimanere scottati potrebbe essere concretamente altissimo.

Come proteggersi dalle frodi sulle cripto

Il primo consiglio, forse quello più scontato, è quello di non fornire mai le chiavi di accesso del proprio portafoglio o altri codici di accesso a nessuno, in nessuna occasione. Per il resto, per proteggersi bisogna adottare le classiche buone abitudini legate alla sicurezza digitale, come l’uso di password complesse e dunque più sicure, l’utilizzo di connessioni affidabili o VPN e la scelta di metodi di archiviazione sicuri. Esistono per il resto due tipi di portafogli: quelli digitali e quelli hardware. I portafogli digitali sono ospitati online e hanno una maggiore probabilità di essere hackerati. I portafogli hardware memorizzano le informazioni, come il portafoglio e le chiavi di accesso della criptovaluta, offline all’interno di un dispositivo come ad esempio una chiavetta USB, che andrebbe sempre tenuta in un luogo sicuro e nascosto.

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