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Punteggio FICO: cos’è e perché spaventa tanto gli USA?

Una strada di San Francisco

Il punteggio FICO è un termine che gli statunitensi sentono menzionare sovente quando si parla di credito e di finanze personali. Ma cosa significa esattamente e perché è così importante? E soprattutto: perché spaventa così tanto i cittadini USA? Ecco una breve panoramica a riguardo.

Indice

Cos’è il punteggio FICO

Come funziona il punteggio FICO

L’importanza del punteggio FICO

Cos’è il punteggio FICO?

Il punteggio FICO tiene in considerazione 5 elementi per stabilire quanto un cliente è affidabile dal punto di vista finanziario: ecco quali.
Mappa degli Stati Uniti

Il termine “FICO” è un acronimo di Fair Isaac Corporation, la società che ha sviluppato questo sistema di valutazione del credito. Il punteggio FICO è essenzialmente una misura della propria affidabilità creditizia. In altre parole, è uno strumento utilizzato dai creditori, dalle banche e dalle istituzioni finanziarie per valutare quanto un individuo è affidabile quando si tratta di dover ripagare un debito. Si tratta di uno strumento che può impattare in maniera importante sul benessere economico delle famiglie americane e, proprio per questo motivo, per molti rappresenta un vero e proprio spauracchio. Chi non ne avesse mai sentito parlare prima, a proposito, potrebbe iniziare a farsi un’idea di cosa sia il punteggio FICO dando un’occhiata al film La Grande Scommessa, all’interno del quale, in una scena in particolare, il personaggio interpretato dall’attore Ryan Gosling dichiara che i mutui concessi al più infimo dei punteggi FICO equivalgono a “mer** di cane”.

Il punteggio FICO che una persona vanta, infatti, può determinare (soprattutto in momenti di crisi) se una persona è in grado di permettersi una casa o meno, o se può “meritarsi” di avere una carta di credito. E molto altro ancora.

Come funziona il punteggio FICO

Il punteggio FICO può variare da un minimo di 300 a un massimo di 850 punti. Tanto più alto sarà il punteggio, migliore sarà l’affidabilità creditizia del relativo soggetto. Un punteggio più alto rende più attraente per i creditori, il che può tradursi in tassi di interesse più bassi e condizioni di prestito più favorevoli. Vediamo ora quali sono i fattori in base al quale viene calcolato.

  1. Storia dei pagamenti (35%): è uno dei fattori più importanti nel calcolo del punteggio FICO e riflette lo stato dei pagamenti in passato. I pagamenti puntuali avranno un impatto positivo sul proprio punteggio, mentre i pagamenti in ritardo o le rate mancate avranno un effetto negativo.
  2. Ammontare del debito (30%): questo fattore prende in considerazione l’ammontare totale dei debiti che si hanno rispetto al proprio limite di credito. Un utilizzo elevato del credito può influenzare negativamente il proprio punteggio FICO, mentre un basso utilizzo del credito viene valutato in maniera positiva.
  3. Storia creditizia (15%): questa componente si riferisce alla durata della propria storia creditizia. In generale, una storia creditizia più lunga può avere un impatto positivo sul proprio punteggio FICO.
  4. Tipo di credito (10%): questo fattore tiene conto dei diversi tipi di debiti che si possiedono, come le carte di credito, i prestiti contratti per l’acquisto di un’auto, i mutui in essere ecc. Un mix di debiti può essere considerato positivo, purché essi vengano gestiti correttamente.
  5. Nuovi crediti (10%): ogni volta che viene richiesto un nuovo credito, come una carta di credito o un prestito, ciò può avere un impatto temporaneo sul proprio punteggio FICO. Un numero eccessivo di nuovi crediti richiesti in un breve periodo può essere considerati in modo negativo, facendo così abbassare il punteggio FICO.

L’importanza del punteggio FICO

Si può dire che il punteggio FICO sia uno dei grandi spauracchi degli americani: ma che cos'è? Vediamolo qui insieme.
La Statua della Libertà a New York

In Italia questo strumento è il punto di riferimento principale utilizzato dagli istituti di credito per il calcolo del cosiddetto merito creditizio. In linea molto generale, i punteggi superiori a 725 sono considerati “buoni” mentre i punteggi inferiori a 600 vengono considerati “cattivi”. Stare al di sopra o al di sotto a tali soglie ha importanti conseguenze per gli americani, che si ritrovano così in balia delle decisioni delle agenzie di credito che possono scegliere in base a questo parametro se concedere o meno a tali clienti i loro prestiti. Ma non solo. Ecco gli altri elementi che andrebbero presi in consderazione:

  • Risparmio di denaro: Uun punteggio FICO più alto può tradursi in risparmi significativi nel lungo termine. Con tassi di interesse più bassi, si andranno a pagare meno interessi sui propri debiti,
  • L’approvazione delle carte di credito: le istituzioni finanziarie utilizzano il punteggio FICO come strumento di valutazione per approvare o respingere le richieste di prestiti ma anche richieste per le carte di credito. Un punteggio basso può rendere difficile ottenere l’approvazione per l’ottenimento di una nuova carta.
  • Assicurazioni e noleggio: in alcune situazioni, il punteggio FICO può influenzare anche le tariffe assicurative e la possibilità di noleggiare un’auto. Un punteggio basso potrebbe costringere il cliente a dover pagare di più ma potrebbe persino impedirgli di noleggiare un’auto, in toto.
  • Lavoro: anche se il punteggio FICO non è un fattore determinante nella ricerca di un lavoro, alcune aziende potrebbero eventualmente esaminarlo quando devono coprire posizioni finanziarie e/o legate all’ambito della sicurezza. Un punteggio basso potrebbe influenzare negativamente la presentazione di una candidatura, portando così le aziende a scartare il candidato.

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