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Muschio Selvaggio è di Luis Sal: Fedez perde la prima causa

Il Muschio Selvaggio: Luis Sal e Fedez

Il 2024 di Fedez non è certo stato invidiabile, fino a questo momento. Il rapper e imprenditore sta vivendo settimane da dimenticare ed è circondato da più fuochi. Dapprima è stato criticato per essersi dichiarato nullatenente in tribunale; poi se n’è andato di casa, mettendo in moto il domino di scoop o presunti tali sulla fine del suo matrimonio con Chiara Ferragni, e, infine, è stato sconfitto in tribunale dal suo ex socio, il podcaster Luis Sal, con il quale Federico Lucia ha fondato lo spazio di infotainment del Muschio Selvaggio.

Il caso Muschio Selvaggio

Per chi non sia stato al passo con le puntate precedenti, ripercorriamo velocemente la diatriba legata al podcast di Fedez e Sal, il Muschio Selvaggio, che risale all’estate scorsa. Nel giugno 2023, numerosi ascoltatori della trasmissione tenuta dal rapper e dall’italoargentino, un personaggio molto noto su internet, hanno cominciato a stupirsi delle ripetute assenze di quest’ultimo, tempestando il rapper di domande su che fine avesse fatto. In tale occasione, di fatto, Fedez spiegò che Sal aveva sostanzialmente deciso di abbandonare la nave, lasciando il progetto.

Il video girato dal noto cantante e intitolato Che fine ha fatto Luis voleva essere esplicativo e chiarificatore. Finì invece per scatenare un polverone. Fedez affermò di aver litigato in maniera seria con il suo co-conduttore e che le loro visioni erano troppo distanti perché si potesse continuare assieme. Poco male, comunque. Lui conosceva bene il Muschio Selvaggio, sapeva perché funzionava e avrebbe continuato da solo. Tra le righe è facile leggere che non volesse rinunciare alle sponsorizzazioni e alla monetizzazione legata a uno degli ascoltabili più popolari d’Italia.

In quella puntata, il rapper esternò la propria versione dei fatti, addossando a Luis Sal la responsabilità della rottura, che sarebbe arrivata per messaggio e avrebbe colto di sorpresa il cantante. Nel giro di 24 ore, il giovane italoargentino pubblicò un video di risposta, per dare la propria lettura della situazione. A suo dire, l’idea iniziale del podcast si era persa e il Muschio Selvaggio era diventato una sorta di spazio autopromozionale per Fedez. Nel comunicarglielo, il rapper avrebbe reagito piuttosto male, scrivendogli su WhatsApp:

“Non puoi togliermi il mio podcast, ingrato di merda. Vieni a prendere le tue cose quando non ci sono e non farti più vedere al Muschio Selvaggio.”

Dopo un simile scambio di battute, la situazione si sarebbe fatta ingestibile, da ambedue le parti, e gli ex conduttori avrebbero deciso di risolvere la questione in tribunale.

La società “Il Muschio Selvaggio”

Perché il giudice? Perché dietro il podcast esiste un’omonima società, di cui Fedez e Luis Sal sono proprietari al 50%. Per meglio dire, da parte di Fedez, è la signora Annamaria Berrinzaghi, sua madre, a gestire la società Doom Srl, che detiene la quota del rapper della società Il Muschio Selvaggio. Ci scusiamo naturalmente con chi legge ma, nell’intrattenimento e non solo, è la normalità organizzarsi in strutture che sembrano delle scatole cinesi e, quando le si raccontano, è facile che si crei della confusione. Per semplificare, basti sapere che il contenzioso si deve alla titolarità del podcast, dunque alla possibilità di invitare ospiti, scrivere puntate e – soprattutto – godere degli introiti connessi (che sono sempre cospicui quando si è celebri, come abbiamo raccontato a proposito di Benedetta Rossi).

Lo statuto societario prevede la cosiddetta clausola della roulette russa. Essa prevede la possibilità, per ognuno dei due soci con quota paritaria, di acquistare la parte dell’altro e divenire così amministratore unico. In caso di rifiuto, il secondo socio può proporsi per l’acquisto della percentuale del primo. È un meccanismo intricato ma molto utile a livello pratico, poiché evita trattative inique e smuove eventual stalli societari.

Il Muschio Selvaggio va in tribunale
Il Muschio Selvaggio conteso: la clausola della roulette russa mette Fedez e Luis Sal, fondatori del podcast, l’uno contro l’altro

La roulette russa

Consci di questa possibilità, i legali di Fedez hanno proposto a Luis Sal l’acquisto della sua quota. Con loro sorpresa, questi ha rifiutato e si è offerto di comprare la parte del rapper, allo stesso prezzo che gli era stato offerto (250mila euro). Anche Fedez ha detto no e ha rilanciato, a 350mila euro.

Qui si è reso necessario il tribunale, dal momento che i legali di Sal hanno interpretato questa azione come un calpestamento della clausola della roulette russa, che a loro avviso doveva assegnare la società all’assistito che tutelano, una volta che questi aveva proposto a Fedez l’acquisto per lo stesso valore che il cantante assegnava al 50% del Muschio Selvaggio. Il team del cantante, invece, ritiene che il rifiuto, da parte dell’influencer, della prima proposta li autorizzi a intavolarne una seconda.

Data l’impasse, Sal ha chiesto al tribunale di sequestrare la quota di Fedez, così da congelarla e impedirne la cessione.

Le motivazioni della sentenza

Amina Simonetti, la giudice chiamata a sentenziare sulla questione, ha dato ragione a Luis Sal. Il sequestro è stato disposto per una ragione sostanziale. Nel caso in cui Fedez dovesse essere costretto a venderla a Sal, in virtù della sua seconda offerta nell’ambito della roulette russa, pur di evitare di consegnargliela potrebbe decidere di svenderla a terzi, magari deprezzandola.

Fedez, comunque, non ha mai accennato al fatto di voler chiudere il podcast o cederne la proprietà. A sentirlo, il cantante si professa soddisfatto dello spazio e ha affermato che Il Muschio Selvaggio è rinato dopo l’addio di Luis Sal. Gli ascolti restano alti. L’interesse di entrambi i conduttori è quindi rimanere in società. Finché la percentuale del rapper resterà sotto sequestro, essa sarà amministrata da un custode che agirà nel solo interesse societario. Nei prossimi mesi si terrà una seconda causa, quella che Fedez sta aspettando da mesi. In tale occasione, un giudice dovrà pronunciarsi sulla vicenda russian roulette e sentenziare se uno dei due ex soci potrà accampare dei diritti sulla quota dell’altro.