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Imposte differite e anticipate: 3 esempi pratici per la tua contabilità

Imposte differite e anticipate: 3 esempi pratici per la tua contabilità

Le imposte differite e anticipate esempi sono un modo semplice per capire la differenza tra queste due tasse e come pagarle per evitare di dover chiedere un rimborso all’Agenzia delle Entrate per via di un doppio pagamento o di un calcolo errato. In questa guida pratica facciamo chiarezza dando le definizioni esatte di queste imposte e le loro differenze. Poi ti daremo degli esempi per Excel per farti capire come fare per calcolare queste tasse senza usare software per la contabilità. Buona lettura!

Quali sono le imposte anticipate e differite

Quali sono le imposte anticipate e differite
Calcolo imposte differite

Prima di passare ai calcoli su Excel, è importante sapere cosa sono le imposte differite e cosa sono le imposte anticipate. Queste tasse si devono pagare, altrimenti si rischiano cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate perché tempo prima non hai pagato gli importi dovuti e ora devi pagare anche gli interessi di mora applicati alle tasse. Ci sono aziende zombie che nascono proprio perché non si è tenuto conto anche di queste spese e non si hanno abbastanza soldi per chiudere l’azienda.

Le imposte differite sono le tasse che pagherai su un provento che hai indicato nel bilancio aziendale. Supponiamo che la tua azienda ha realizzato un lavoro e ha inviato la fattura per ottenere gli importi dovuti entro 30 giorni. Il reparto di amministrazione inserirà l’entrata nel bilancio e calcolerà le imposte differite che pagherai quando effettivamente riceverai il denaro. In questo caso le imposte non sono deducibili.

Le imposte anticipate, invece, sono delle tasse che calcoli – e che paghi – solo dopo aver tenuto in considerazione le differenze temporanee di esercizio e dopo aver applicato le aliquote fiscali di riferimento. Le differenze temporanee si generano quando un ricavo si mette in deduzione in un esercizio diverso da quello in cui viene iscritto nel conto economico. Tradotto: se la tua azienda ottiene un ricavo e lo mette in deduzione nel bilancio successivo a quello dove sarebbe dovuto essere, allora si applicano le imposte anticipate (dopo le aliquote).

Pagare le imposte anticipate consente di mettere in deduzione alcune voci in conto economico e questo può aiutare quando si stende il bilancio aziendale. Le normative di riferimento per le imposte differite sono le disposizioni dell’Organismo Italiano di Contabilità, che indica anche le normative sulle imposte anticipate.

Quali sono le imposte differite? 2 esempi Excel

Quali sono le imposte differite? Esempi Excel
Calcolo imposte differite

Ora che sai la differenza tra imposte differite e imposte anticipate, vediamo 2 esempi per il calcolo delle imposte differite.

  1. Esempio 1. In un foglio di Excel calcola le differenze temporanee all’interno del bilancio di esercizio. Ti basta sommare le diverse differenze che si sono presentate nel reddito nel corso dell’anno. Intesta la cella A1 con nome Anno, la cella B1 come Somma differenze e la cella C1 come Reddito imponibile. Ora, indica nella cella D1 l’intestazione Aliquota e nella cella E1 l’intestazione Imposte differite. Dopo aver sommato le differenze nella cella B2 e inserito gli altri dati nelle celle (tranne quella delle Imposte e quella del Reddito Imponibile), ecco come calcolare i dati che mancano. Sottrai dal reddito le differenze per ottenere il reddito imponibile. Inserisci nella cella E2 la formula: = (C2/100) * percentuale aliquota per ottenere l’imposta.
  2. Esempio 2. Se hai eseguito il calcolo tutti i mesi per avere un’idea del bilancio di fine anno, ti basta sommare il reddito imponibile mese per mese e le differenze mese per mese. Al termine, sottrai dalla prima somma la seconda e applica l’aliquota annuale per ottenere l’imposta.

Quali sono le imposte anticipate? Esempio Excel

Quali sono le importe anticipate? Esempi Excel
Calcolo imposte differite

Come abbiamo visto, le imposte anticipate sono delle tasse che si pagano nel bilancio di esercizio successivo, dopo aver proceduto con le deduzioni e l’applicazione delle aliquote e aver valutato le differenze temporanee tra un bilancio e l’altro. Quali sono queste differenze che entrano in gioco? Si definiscono 3 aree di riferimento, che sono:

  1. componenti negativi di reddito deducibili nel bilancio di esercizio successivo;
  2. deducibilità che sono differite in parte, oppure la rilevazione per cassa;
  3. le differenze permanenti.

Come passare tutto questo su Excel? Utilizza le prime 7 colonne e inserisci come intestazioni una di seguito all’altra partendo da sinistra:

  • Colonna A, cella A2 – Anno;
  • Colonna B, cella B1 – Competenze iscritte nel conto economico;
  • Colonna C – D – E – F – G celle 1 – Unisci le colonne e usa come intestazione Competenza fiscale.

Nella riga 2 lascia vuota la cella B2 e inserisci nelle celle successive gli anni di riferimento. Copia il contenuto di queste celle nelle celle A3, A4 e A5. Inserisci come intestazione della cella A6 Quota annuale. Completa con i dati di riferimento e somma gli elementi della stessa colonna. Il risultato va sempre nella quota annuale. Questo ti indicherà se ci sono differenze temporanee dove applicare l’imposta anticipata. Se non ci sono, non devi pagare l’imposta anticipata. Se ci sono delle differenze, devi pagare l’imposta applicando l’aliquota e calcolando il reddito imponibile. Rinomina la scheda come Differenze temporanee e crea un’altra scheda, rinominandola come Reddito imponibile.

Usa la colonna A per le intestazioni, che saranno:

  • A1 – Calcolo del reddito imponibile;
  • A2 – Variazioni permanenti;
  • A3 – Variazioni in aumento, temporanee;
  • A4 – Valore fiscale di competenza esercizi successivi;
  • A5 – Variazioni in diminuzione temporanee;
  • A6 – Totale variazioni;
  • A7 – Reddito imponibile;
  • A8 – Ires.

Inserisci nella riga 6 le somme delle variazioni. Ricorda che le variazioni in diminuzione hanno il segno meno. Nella riga 7 sottrai il totale delle variazioni al reddito per ottenere il reddito imponibile. Applica l’aliquota al reddito imponibile con la formula:

= (reddito imponibile/100) * percentuale aliquota

per ottenere l’IRES da pagare. Ti consigliamo in ogni caso di affidare questi calcoli a un esperto, perché sono molto complessi e di solito non ci sono poche voci di riferimento come accade negli esempi.

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