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La polizia postale avverte: truffe da trading online sono in aumento

Immagine di hacker e grafici finanziari

Negli ultimi mesi si sono moltiplicati gli allarmi lanciati dalla Polizia Postale legati al proliferare di truffe e raggiri perpetrati tramite finte piattaforme di trading online. Una piaga in forte crescita che sta foraggiando i conti dei malintenzionati a discapito dei malcapitati aspiranti trader che sperano di fare soldi investendo il proprio capitale sulle piattaforme online. In questo momento, il falso trading online, sembra diventata la truffa più redditizia del web con 4 milioni di euro frodati agli utenti. 

La Polizia Postale ha segnalato, con un apposito comunicato, il proliferare di portali online truffaldini che propongono investimenti dai profitti mirabolanti a costi di ingresso modesti ma con la promessa di rendimenti sopra la media. La truffa segue sempre un iter piuttosto frequente con contatti che avvengono sempre per via telefonica e l’invio di sms provenienti da truffatori che fingono di essere broker autorevoli al fine di persuadere la vittima prescelta ad investire il proprio capitale per moltiplicarlo nel giro di pochi mesi. 

In alcuni casi è la stessa vittima a contattare i truffatori dopo aver letto banner pubblicitari che contengono dei messaggi molto persuasivi che fanno breccia sui malcapitati trader che si fanno abbindolare dalla promessa di guadagni facili e veloci. 

Ciò che impressiona di più le vittime di queste truffe, come ha spiegato la stessa Polizia Postale, è la semplicità e la facilità dell’investimento e l’opportunità di guadagnare tanti soldi da subito, mentre in realtà si tratta solo di numeri fittizi riportati su contatori virtuali. Ecco perchè, ingenuamente, i trader investono da subito ingenti patrimoni credendo nella promessa di facili guadagni che in realtà rappresentano solo uno spreco di denaro a favore di famelici predatori del web.

Un caso emblematico

Proprio la scorsa estate si è verificato uno dei sequestri più imponenti di moneta virtuale da parte delle autorità competenti per recuperare il denaro perso da un cittadino residente a Catania che aveva versato ben 87 mila euro ad una falsa piattaforma di trading. L’uomo che è caduto nel tranello, si è accorto del raggiro solo dopo aver effettuato i primi versamenti.

Gli era stato fatto credere che per capitalizzare i profitti avrebbe dovuto versare altro denaro, finendo in un circolo vizioso che ha destato dei sospetti. Solo allora l’incauto trader catanese ha deciso di contattare la Polizia Postale di Catania che si è subito attivata per ricostruire la blockchain che registra le transazioni condivise tra più nodi di una rete, identificando il deposito di criptovalute dove finivano i proventi illeciti. 

Le identikit dei raggirati

La vittima-tipo di queste frodi online, come ha spiegato la Polizia Postale, sono persone con poca esperienza nel settore del trading online. Donne e uomini di ogni età, da professionisti a casalinghe o pensionati, che hanno poca dimestichezza con gli investimenti finanziari e con l’informatica. 

I cyber criminali – ha spiegato la Polizia di Stato in una nota ufficiale – impiegano subdoli “software di controllo remoto che installati sul pc della vittima consentono al truffatore di movimentare le somme di denaro in modo del tutto autonomo”. In questo modo riescono anche a controllare le email, le fotografie e i documenti. Davanti alle perplessità delle vittime, i truffatori utilizzano tecniche e modi anche aggressivi e prepotenti facendo leva sulle informazioni precedentemente apprese, perfino per proporre finanziamenti dopo che il truffato realizza delle perdite economiche. 

E’ questo il secondo livello della truffa imperniato su un fantomatico ‘piano di rientro delle perdite‘ in cui sedicenti avvocati promettono alle parti offese di poter recuperare le somme perse, mentre in realtà si tratta solo di una “prosecuzione della truffa iniziale”.

Le raccomandazioni della Polizia di Stato

Esistono però delle tecniche per stanare e neutralizzare l’attività di questi presunti broker di trading online che altro non sono che malviventi che lucrano sull’ingenuità altrui ma anche sulla bramosia di guadagni facili. La prima regola in assoluto, consigliata dalla Polizia di Stato, è quella di prestare la massima attenzione ai guadagni sproporzionati rispetto a quelli praticati dai normali istituti di credito. 

L’altra regola aurea è quella di non condividere mai con gli estranei i propri dati personali e i propri dati finanziari, né via telefono né attraverso la posta elettronica o le app di messaggistica. Altra regola fondamentale è sempre quella di non accettare mai che altre persone installino sul proprio pc dei software per controllare da remoto le attività informatiche

Quando ci si iscrive a piattaforme di trading online, occorre sempre controllare i siti della Consob e della Banca d’Italia per verificare se le piattaforme con le quali si intende aprire un account rientrano nelle liste degli intermediari autorizzati. Per avere una esatta dimensione dell’autorevolezza e del prestigio di un broker, basta consultare i motori di ricerca su internet dando un’occhiata alle recensioni degli altri utenti. Un’altra regola preziosa da seguire sempre è quella di non investire mai somme di denaro per sbloccare altre somme già versate. In questo modo si rischia di perdere ulteriore denaro, finendo in un circolo vizioso dagli esiti catastrofici dal punto di vista finanziario. 

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