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Ricaricare la bombola di gpl: 4 accorgimenti per il fai da te

Bombole del gas fuori da una casa

Il gas di petrolio liquefatto (GPL) è un combustibile versatile e ampiamente utilizzato in tutto il mondo per scopi domestici, industriali e automobilistici. Ricaricare una bombola di GPL richiede attenzione e precisione per garantire un processo sicuro ed efficiente ed evitare brutte sorprese (che potrebbero costarci davvero molto caro). Vediamo dunque come muoverci in questo senso, con quattro importanti accorgimenti per il fai da te.

Indice

Cos’è il GPL

Prima di ricaricare una bombola di GPL è necessario conoscere alcune regole fondamentali per non rischiare brutte sorprese: ecco quali.
Un fornello acceso

Il GPL, acronimo di Gas di Petrolio Liquefatto, è una miscela di idrocarburi gassosi ottenuti dalla lavorazione del petrolio o del gas naturale. Si presenta in forma gassosa a temperatura ambiente e pressione atmosferica, ma può essere trasformato in uno stato liquido mediante compressione o raffreddamento. Il GPL è composto principalmente da propano e butano, e può avere davvero molte applicazioni diverse a seconda dei casi.

È fondamentale sottolineare che i diversi tipi di GPL non sono omogenei; ad esempio, il GPL utilizzato nelle bombole da cucina presenta una composizione della miscela tra propano (che ha un valore economico superiore) e butano notevolmente diversa rispetto a quello distribuito nelle stazioni di servizio per il rifornimento delle automobili.

Il GPL destinato all’uso “domestico” (conosciuto come propano commerciale) e inserito nelle bombole da cucina, di solito, viene prodotto con una percentuale più elevata, arrivando fino al 60% di propano e al 40% di butano. Al contrario, il GPL distribuito presso le stazioni di servizio è costituito da una miscela con il 30% di propano e il 70% di butano, evidenziando una notevole diminuzione della presenza di propano.

Vediamo ora quali accorgimenti è necessario avere per ricaricare una bombola con questo gas all’interno.

Un ambiente sicuro e ben ventilato

Quando ci si accinge a ricaricare una bombola di GPL è assolutamente fondamentale mettere la sicurezza davanti a tutto. Prima di iniziare il processo che porterà al riempimento della bombola, è necessario assicurarsi di essere in un ambiente ben ventilato, preferibilmente all’aperto. L’accumulo di gas GPL in un ambiente chiuso può comportare rischi significativi, come l’esplosione o l’avvelenamento da gas. Sempre meglio evitare quindi di effettuare la ricarica in aree chiuse come una stanza o anche un garage e garantire che ci sia una ventilazione sufficiente. Attenzione anche alla presenza di minori: questo tipo di operazione dovrebbe essere portato a termine in tutta tranquillità, senza bambini tutto intorno o altre persone fragili che potrebbero disturbarci. Lavoriamo, insomma, prendendoci tutto il tempo e la calma necessaria per completare la ricarica senza stress.

Verifica delle condizioni della bombola

Ricaricare una bombola di gas GPL può essere un'attività anche piuttosto pericolosa: ecco come completare l'operazione.
Un benzinaio aperto

Prima di procedere con la ricarica, è essenziale esaminare attentamente la bombola di GPL per accertarsi che sia in condizioni sicure e idonee. Controllare la presenza di eventuali danni visibili, come ammaccature o crepe, che potrebbero compromettere l’integrità strutturale della bombola e causare ingenti danni a persone e strutture. In caso di danni rilevanti, è fondamentale non procedere con la ricarica e sostituire in men che non si dica la bombola danneggiata con una nuova per evitare rischi di perdite o guasti durante l’utilizzo.

L’utilizzo di attrezzature conformi e certificate

La scelta di attrezzature adeguate è cruciale per garantire una ricarica sicura e conforme agli standard di sicurezza. Utilizzare solo attrezzature e adattatori approvati dal produttore della bombola e assicurarsi che siano conformi alle normative di sicurezza locali e internazionali. I dispositivi non conformi possono comportare perdite di gas, rischi di incendio o danni alla bombola. Prima di iniziare la ricarica, verificare che tutte le attrezzature siano in buone condizioni (se non addirittura in ottime condizioni) e che non vi siano perdite evidenti.

A questo proposito è di importanza cruciale ricordare che non è assolutamente possibile ricaricare la bombola del gas da cucina al distributore di GPL (vale da dire dal benzinaio): si tratta di una scelta non soltanto controproducente, ma addirittura illegale e molto pericolosa, perché può facilmente portare all’esplosione della bombola. Come anticipato, inoltre, non conviene nemmeno: coloro che sono attratti dal costo inferiore del GPL al litro rispetto al costo della bombola (calcolato al chilo) spesso effettuano un acquisto senza rendersi conto che il prodotto garantisce un rendimento inferiore fino al -20/25%.

Generalmente alcuni benzinai lasciano nei loro punti vendita delle bombole utilizzate in precedenza in maniera errata (senza che fosse stato effettuato il controllo della massima quantità e senza che fosse lasciato il dovuto spazio per l’espansione del gas) proprio per sconsigliare ad eventuali “coraggiosi” di commettere lo stesso errore (spesso mortale).

Il controllo del livello di riempimento

Durante la ricarica, è fondamentale monitorare attentamente il livello di riempimento della bombola di GPL. Ogni bombola ha un limite di riempimento specifico, e superare questo limite può causare sovra-pressurizzazione e aumentare il rischio di perdite o guasti. Utilizziamo sempre un misuratore di livello di riempimento affidabile e seguiamo attentamente le istruzioni del produttore. Fermarsi al raggiungimento del livello di riempimento consigliato è essenziale per garantire un funzionamento sicuro della bombola.

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