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Cosa è un hedge fund? La guida semplice all’investimento

Banconote sopra ad un Mac.

A lungo, in passato, il termine hedge fund è stato associato in automatico solo ad un tipo fondo essenzialmente speculativo: non è un caso, a proposito, che In Italia, questi fondi (siano essi italiano o stranieri) rientrano in effetti proprio nella suddetta categoria.

Eppure, in tempi più recenti, la reputazione di queste realtà è cambiata, guadagnandosi un ruolo sempre più importante nel mondo dell’asset management. Oggi, ad onor del vero, questi fondi sono in grado di gestire il denaro dei loro investitori in maniera anche piuttosto eterogenea, riuscendo spesso a sortire degli effetti molto positivi. Scopriamo dunque insieme che cosa sono gli hedge fund più nel dettaglio e quali sono le loro caratteristiche.

Che cosa sono gli hedge fund?

Che cosa sono gli hedge fund? Scopri in questo articolo com'è cambiata la reputazione di questi fondi "speculativi" nel corso del tempo.
La scritta Hedge funds.

Stiamo parlando prima di tutto di veicoli d’investimento che nel corso del tempo hanno catturato l’attenzione di investitori istituzionali, individui ad alto patrimonio netto e addetti ai lavori per la loro capacità di generare profitti notevoli. La Treccani definisce gli hedge fund in questi termini:

Particolare categoria di fondi comuni di investimento orientata a raccogliere capitali presso un gruppo relativamente ristretto di sottoscrittori benestanti che possono permettersi di destinare risorse piuttosto cospicue a investimenti ad alto rischio. Coerentemente con questa impostazione, gli hedge fund prevedono importi minimi elevati (un milione di euro) per ogni adesione individuale e talvolta un tetto al numero di sottoscrittori; non sono invece autorizzate sollecitazioni al pubblico risparmio. In contropartita gli hedge fund sono soggetti a controlli e regole di funzionamento molto meno stringenti di quelli che gravano sui normali fondi comuni di investimento aperti al pubblico risparmio

Una delle caratteristiche principali di questi fondi è che possono assumere posizioni corte senza limitazioni e investire una grossa parte delle loro disponibilità economiche in titoli derivati (come gli swap o le opzioni). Tra i più celebri gestori di hedge fund ad alta resa spicca senza ombra di dubbio il nome del finanziere USA George Soros, anche se la storia degli hedge fund è molto più lunga. Questo tipo di fondi nasce infatti per la prima volta nel 1949 ad opera del giornalista Alfred Winslow Jones, un giornalista esperto di economia che fu in grado di sviluppare una tecnica con l’obiettivo di ridurre il rischio connesso all’andamento del mercato, realizzando al contempo elevati rendimenti. È interessante notare, tuttavia, che Jones non agì in maniera esattamente pulita e trasparente, poiché le modalità operative che scelse non erano in realtà consentite ai fondi normali, o mutual funds. C’era infatti una normativa vigente ai tempi, l’Investment Compamy Act, che si poteva applicare soltanto ai fondi con almeno 101 investitori: lui, al contrario, scelse furbescamente di creare un fondo che non avrebbe avuto più di 99 investitori, riuscendo così a sfruttare una falla nel sistema di quel periodo.

Come funzionano gli hedge fund

L’obiettivo principale di questi fondi, come anticipato, è quello di garantire i massimi rendimenti possibili. Per fare ciò è necessario acquistare titoli azionari sottovalutati e vendendo in parallelo allo scoperto (facendo quindi short selling) titoli sopravvalutati. In questo processo, secondo Jones, il rendimento elevato poteva essere ottenuto attraverso la leva finanziaria (o leverage), ovvero investendo capitali superiori alla dotazione del fondo usando denaro presto in prestito.

Tra gli strumenti in possesso degli hedge fund ci sono dunque strategie considerate non convenzionali e, come abbiamo visto, non ammesse per i gestori di fondi tradizionali. Ecco dunque emergere in questo contesto anche il ricorso a opzioni e futures: gli hedge fund tendono infatti anche a investire una quota in prodotti finanziari il cui valore è basato su un indice sottostante, offrendo in questo modo la possibilità di scommettere sull’andamento dei titoli anche se non si posseggono. L’uso di questi ultimi strumenti derivati, tra l’altro, è diventato negli ultimi anni sempre più diffuso (e il leverage, in questo contesto, ha trovato un terreno molto fertile).

Quali tipi di hedge fund esistono

In passato gli hedge fund sono stati considerati dei fondi speculativi. Ma è davvero ancora così? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Un rotolo di banconote.

Ogni hedge fund si distingue da un altro per il tipo di strategia adottata. In base a tali strategie sarà dunque possibile suddividere i vari fondi in quattro grandi macrocategorie ovvero: equity hedge, market neutral (o relative value), event driven e global macro.

  • Un fondo equity hedge investe in azioni applicando le già citate strategie di long e short selling.
  • Un fondo market neutral si caratterizza per una strategia che non si interessa al rendimento del mercato ma si basa piuttosto sull’acquisto (la vendita allo scoperto) di titoli per i quali si prevedono performance superiori o inferiori rispetto a quelle del mercato. Generalmente sono fondi che puntano ad avere e mantere un’esposizione neutrale, a prescindere dai titoli in portafoglio (poco importa che siano derivati, azioni oppure obbligazioni).
  • I fondi event driven sono una categoria a parte, e sono legati alle scommesse su eventi aziendali straordinari come per esempio le fusioni o le ristrutturazioni.
  • I fondi global macro si basano essenzialmente su investimenti sui mercati mondiali con una spiccata preferenza per i titoli liquidi (ovvero quegli investimenti che si possono immediatamente convertire in denaro contante senza per questo soffrire perdite in conto capitale).

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