Un malore fatale per due vite. Era ricoverato nel reparto di terapia intensiva neurochirurgica dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dalla tarda serata di domenica e la scorsa notte è morto. Si tratta di Thimothy Dal Bello, 16 anni di Casella d’Asolo, seconda vittima del tragico incidente che domenica scorsa era già costato la vita ad Angelo Fantato, 92enne di San Zenone degli Ezzelini, che lo aveva involontariamente innescato, a causa di un malore da cui era stato colpito mentre era alla guida.
Un sogno infranto. Aveva solo 16 anni, viveva a Casella d’Asolo e frequentava il Cfp di Fonte dove studiava la meccanica e i motori. Anche per questo aveva voluto la patente. E l’aveva ottenuta da qualche giorno insieme alla sua moto Ktm arancione. Ma i suoi sogni e le sue aspirazioni sono stati distrutti da un incidente tragico: Thimothy è stato infatti travolto da Angelo Fantato, pensionato. L’anziano, con al suo fianco la moglie disabile, ha tagliato una rotatoria e ha travolto il gruppo di giovani motociclisti (cinque in tutto, compreso il 16enne) all’altezza di Pagnano d’Asolo, lungo la Schiavonesca Marosticana.
La rabbia degli amici
Un quadro clinico irreversibile. Inizialmente, mentre Fantato era già morto per un infarto, nessuno dei quattro ragazzi sembrava in gravi condizioni. Poi, purtroppo, il quadro clinico di Thimothy è peggiorato fino al decesso. Intanto, nelle chat e sui social, gli amici hanno iniziato a urlare il loro dolore: «Se n’è andato perché in Italia c’è la legge del c… che lascia la patente anche a quelli che hanno 92 anni e con niente perdono il controllo della macchina». «Sono mine vaganti», scrive un altro.
Un problema diffuso. Certo è che le patenti in mano agli over 90 in Veneto sono tante. Secondo una ricerca di Facile.it, riportata dal Corriere del Veneto, «le patenti d’argento» erano ben 4815 negli anni scorsi, numero destinato ad aumentare insieme all’invecchiamento della popolazione. Lo sanno bene le forze dell’ordine che da qualche tempo stanno cercando di sensibilizzare gli anziani che continuano a guidare. «L’anno scorso abbiamo avviato una serie di incontri proprio nei centri anziani per rispolverare un po’ le regole del codice della strada – ammette il comandante della polizia locale di Treviso, Andrea Gallo – molti anziani hanno conseguito la patente con il vecchio codice della strada e spesso proprio in questi incontri hanno ammesso di non essere completamente a conoscenza delle regole del codice approvato nel 1992».
Un ricordo commosso. Anche i dati raccolti dal centro di monitoraggio della Provincia sugli incidenti conferma il trend. «E’ stata realizzata, proprio quest’anno, un’analisi focalizzata sui sinistri in cui sono coinvolti cittadini sopra i 65 anni, per capire le principali cause e dinamiche in cui avvengono: purtroppo i dati ci dicono che un terzo degli incidenti, nel 2022, ha coinvolto over 65 e che la prima dinamica è lo scontro frontale – ha spiegato il presidente della Provincia, Stefano Marcon – Il primo passo per diffondere maggiore consapevolezza sono la prevenzione attraverso una corretta informazione e formazione, estesa a tutte le età». Resta l’incredulità per la morte di Thimothy, l’ennesima giovane vittima della strada, questa volta provocata non dalla scarsa prudenza o dall’alta velocità ma da una tragica fatalità. Già lunedì la classe frequentata dal 16enne, la seconda autoriparatori, aveva vissuto un momento di riflessione e preghiera per l’amico e nelle chat ora si sta pianificando di ricordare il ragazzo con le sgasata dei motorini. Tutta una comunità, quella asolana, si è nel frattempo stretta intorno ai genitori, Demis e Monica e alle sorelle di Thimothy, Aurora e Sara.