
Quando si parla di chef e personaggi televisivi in Italia, il primo nome che viene in mente a molti è Alessandro Borghese. Volto noto del piccolo schermo, imprenditore creativo, autore e simbolo del food entertainment italiano, Borghese ha saputo coniugare passione culinaria e business come pochi. La domanda che si fanno in molti è proprio questa: quanto guadagna Alessandro Borghese? Una curiosità legittima, considerando la sua costante presenza nei media, i numerosi progetti imprenditoriali e il suo forte seguito social.
Ma il successo di Borghese non è nato per caso: il figlio dell’attrice Barbara Bouchet ha costruito nel tempo un impero personale che oggi include programmi televisivi di successo, ristoranti di alto profilo e un marchio riconoscibile che lo rende una figura centrale nel panorama enogastronomico italiano.
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Il volto della cucina in TV: cachet da capogiro
La grande visibilità di Alessandro Borghese arriva soprattutto dal mondo della televisione. Il programma che lo ha reso un’icona pop è senza dubbio “4 Ristoranti”, un format vincente che combina competizione, autenticità e spettacolo. Secondo indiscrezioni, per ogni stagione di questo show, lo chef percepirebbe circa 700.000 euro all’anno. Una cifra che lo colloca tra i conduttori più pagati del panorama culinario italiano.
Ma 4 Ristoranti non è l’unico progetto televisivo in cui è coinvolto. Borghese ha partecipato anche ad altri programmi come Junior MasterChef Italia, Cortesie per gli ospiti e Kitchen Sound, ampliando il suo portafoglio televisivo e quindi le sue entrate annuali. Alcune stime ipotizzano che, sommando tutte le sue attività in TV, quanto guadagna Alessandro Borghese dalla televisione potrebbe sfiorare o superare il milione di euro all’anno.
Il ristorante come estensione del brand: “Il lusso della semplicità”
Oltre al piccolo schermo, Borghese ha saputo investire con intelligenza nella ristorazione vera e propria. Il suo locale di punta è “Il Lusso della Semplicità”, situato a Milano nella zona di CityLife, una location di prestigio che attira clienti locali e turisti. Non si tratta di un semplice ristorante, ma di un vero e proprio concept esperienziale, che unisce cucina gourmet, design moderno e comunicazione di alto livello.
Il ristorante è gestito da una delle società riconducibili allo chef, AB Normal, e rappresenta una fetta importante del suo business. Nel 2018, secondo dati pubblici, le attività legate alla ristorazione e al licensing del marchio AB Normal hanno generato un fatturato di circa 700.000 euro, con una proiezione in crescita negli anni successivi. Considerando l’espansione del brand e la ripresa post-pandemica del settore ristorazione, oggi è plausibile ipotizzare incassi ben superiori al milione di euro annuo tra cene, eventi privati e servizi collaterali.
Un personal brand costruito con intelligenza
Uno dei grandi segreti del successo (e quindi dei guadagni) di Borghese è la costruzione di un personal brand fortissimo, basato su uno stile unico, riconoscibile e comunicativamente efficace. La sua immagine – fatta di tatuaggi, capelli ricci, camicie eccentriche e frasi celebri – è diventata un marchio registrato, utilizzato per collaborazioni pubblicitarie, merchandising e comunicazione digitale.
Negli anni ha firmato collaborazioni con grandi marchi dell’alimentazione, del beverage e del lifestyle. Da Lavazza a Bialetti, da brand di pasta a produttori di vino, la sua figura è spesso associata a prodotti di qualità e a campagne pubblicitarie nazionali. Anche in questo caso, non esistono dati ufficiali, ma si stima che le collaborazioni annuali di un personaggio del suo calibro possano valere centinaia di migliaia di euro, se non oltre.
Eventi, consulenze e libri: altri tasselli del puzzle
Quando ci si chiede quanto guadagna Alessandro Borghese, non si può ignorare il segmento degli eventi privati, showcooking e consulenze. Chef richiesto per cene di gala, manifestazioni culturali, fiere di settore e lanci di prodotto, Borghese è un nome che richiama pubblico e stampa. Il cachet per una sua partecipazione può variare dai 10.000 ai 50.000 euro per singolo evento, a seconda del contesto e della durata.
Inoltre, è autore di libri di cucina e autobiografici, venduti anche online e nei punti vendita del suo ristorante. Le pubblicazioni, oltre a essere uno strumento di branding, generano introiti attraverso diritti d’autore e vendite dirette.
Social media e presenza digitale: un capitale invisibile
Nel 2025 non si può parlare di successo senza considerare i social network. Alessandro Borghese è presente con milioni di follower su piattaforme come Instagram, Facebook e TikTok. Ogni post sponsorizzato, video o collaborazione social può tradursi in migliaia di euro di guadagno. Il valore di un post Instagram per influencer del suo livello può arrivare fino a 5.000-10.000 euro, soprattutto se legato a brand di lusso o al settore food.
Questa presenza online è fondamentale anche per promuovere le attività del ristorante e mantenere vivo il rapporto con la fanbase, rendendo la community parte integrante del suo modello di business.
Un business familiare in espansione
Dietro al marchio Alessandro Borghese c’è anche un’organizzazione familiare. La moglie Wilma Oliverio è parte attiva nella gestione delle attività imprenditoriali, dimostrando che il successo è spesso il risultato di un lavoro di squadra ben strutturato. Questa solidità organizzativa ha permesso allo chef di diversificare e strutturare le sue attività in modo scalabile e duraturo, una scelta che incide positivamente anche sulle sue prospettive di guadagno futuro.
Quanto guadagna Alessandro Borghese davvero?
Alla luce di tutte le fonti di reddito – televisione, ristoranti, brand, eventi, social media – è possibile stimare che quanto guadagna Alessandro Borghese annualmente si aggiri tra i 1,5 e i 2,5 milioni di euro, con possibilità di crescita ulteriore nei prossimi anni. Una cifra importante, ma che riflette non solo il suo talento ai fornelli, ma anche una strategia imprenditoriale efficace e un’abilità comunicativa rara nel mondo del food.
Borghese ha saputo trasformare la figura dello chef da artigiano a vero e proprio imprenditore del gusto, dimostrando che il successo economico passa anche – e soprattutto – dalla capacità di diversificare, innovare e comunicare.