
Camminare, si sa, è una delle attività più salutari che ci siano: ci permette di rimanere in salute, bruciare calorie, mantenere allenate le articolazioni, è alla portata di tutti e per di più è gratis. Anzi, in alcuni casi, che ci crediate o meno, ci permette persino di raccogliere denaro. Esistono infatti delle app per camminare che fanno guadagnare agli iscritti dei soldi, ma siamo sicuri che non sia una truffa e che ci si possa fidare? Proviamo ad analizzare insieme questo tema, raccontando qual è il trend in atto da qualche anno a questa parte.
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Come funzionano le app che ti pagano per camminare

Le app per camminare si basano su un concetto semplice: monitorano i passi degli utenti attraverso lo smartphone e offrono premi in base all’attività fisica svolta. Scaricando l’app e concedendo i permessi per il tracciamento (di solito tramite GPS, accelerometro o integrazione con app come Google Fit o Apple Health), gli utenti accumulano punti o monete virtuali camminando, correndo o, in alcuni casi, svolgendo altre attività fisiche. Queste ricompense possono poi essere convertite in buoni sconto, carte regalo, denaro contante o, in alcuni casi, criptovalute.
Ricompense in punti, gift card, crypto
Le ricompense offerte variano a seconda dell’app. Sweatcoin, una delle più popolari, assegna una moneta virtuale (sweatcoin) ogni 1.000 passi, che può essere spesa in un marketplace interno per acquistare buoni Amazon, gadget, attrezzature sportive o persino donata a cause benefiche. Ad esempio, 15 sweatcoin possono valere circa 25 dollari, anche se il cambio varia in base al premio scelto. WeWard, invece, offre “Ward”, cioè delle monete digitali convertibili in denaro tramite bonifico bancario (1.500 passi = 0,005 euro) o utilizzabili per carte regalo e lotterie. Movecoin, un’app italiana, premia ogni chilometro percorso a piedi o in bici con 10 centesimi in movecoin, una criptovaluta che può essere spesa in negozi convenzionati o convertita in euro tramite carte prepagate come Hype.
Altre app, come Genopets, integrano elementi di gioco NFT, permettendo agli utenti di far evolvere un animale digitale tramite i passi e guadagnare premi più complessi, come token scambiabili su blockchain.
Tuttavia, i guadagni reali sono spesso modesti. Per esempio, raggiungere un buono PayPal da 1.000 dollari con Sweatcoin richiede circa 20.000 sweatcoin, un obiettivo che può richiedere anni di camminate costanti.
Le ricompense più accessibili, come buoni sconto da 5-10 euro, sono invece più realistiche per l’utente medio.
Algoritmi di tracciamento e verifica
Queste app utilizzano algoritmi sofisticati per tracciare i passi e verificarne la validità, evitando frodi come lo scuotimento del telefono per simulare movimento. Sweatcoin, ad esempio, si affida al GPS e all’accelerometro del telefono, con un algoritmo che distingue tra camminata, corsa e movimenti non validi (come guidare un’auto). Runtopia, invece, offre un tracciamento GPS dettagliato, registrando distanza, velocità, calorie bruciate e altitudine, ma il suo utilizzo intensivo del GPS può consumare molta batteria. WinWalk, al contrario, non richiede registrazione e si basa esclusivamente sui sensori dello smartphone, rendendo il processo più semplice ma meno preciso in alcuni contesti, come gli allenamenti indoor.
Per garantire accuratezza, molte app si integrano con piattaforme come Google Fit, Apple Health o dispositivi indossabili (Fitbit, Garmin). Tuttavia, le recensioni degli utenti segnalano spesso problemi, come passi non conteggiati correttamente o malfunzionamenti nella modalità “boost” di alcune app, che dovrebbe raddoppiare i guadagni per un periodo limitato.
Chi guadagna (veramente) da questo sistema
Sebbene le app promuovano l’idea di “guadagnare camminando”, i profitti più consistenti non vanno agli utenti, ma alle aziende dietro queste piattaforme e, in misura minore, agli utenti più attivi che sfruttano il sistema al massimo.
Le aziende e il modello pubblicitario
Il vero motore economico di queste app è la pubblicità. Le aziende guadagnano attraverso annunci visualizzati dagli utenti, partnership con brand e la vendita di dati aggregati (non sempre personali, ma comunque preziosi per il marketing). Ad esempio, WeWard e WinWalk includono missioni come guardare video pubblicitari o completare sondaggi per accumulare punti extra. Gli sviluppatori traggono profitto dai clic e dalle visualizzazioni, mentre i premi offerti agli utenti sono spesso finanziati da sponsor o negozi affiliati, come Amazon o Zalando. Secondo un report di Statista, il mercato globale delle app per il benessere fisico e la ricompensa comportamentale ha superato i 12 miliardi di dollari, trainato dall’interesse per la salute preventiva e l’integrazione tra fitness e micro-economia.
Inoltre, alcune app come StepBet adottano un modello di business basato su “scommesse” sugli obiettivi di fitness. Gli utenti pagano una quota per partecipare a sfide, e chi raggiunge gli obiettivi divide il montepremi, con l’app che trattiene una commissione del 15%. Questo sistema garantisce entrate costanti per l’azienda, indipendentemente dai risultati degli utenti.
Gli utenti top e il trading interno
Gli utenti più attivi, spesso definiti “top users”, possono ottenere guadagni significativi, ma solo con un impegno costante e strategie mirate. Ad esempio, WeWard dichiara che i suoi migliori utenti guadagnano fino a 1.000 dollari all’anno, anche se ciò richiede di camminare molto e partecipare a tutte le attività extra, come sondaggi o sfide sponsorizzate. In app come Movecoin o Young Platform Step, gli utenti possono convertire i token guadagnati in criptovalute scambiabili su piattaforme esterne, come Ethereum, aprendo la porta a un trading interno. Tuttavia, il mercato delle criptovalute è volatile, e il valore dei token (come i movecoin) può fluttuare, rendendo i guadagni incerti.
I rischi e i limiti
Per quanto l’appeal sia indubbio, le app per camminare presentano diversi rischi e limitazioni che gli utenti dovrebbero considerare prima di investire tempo ed energie. Vediamoli insieme qui di seguito.
Monetizzazione complessa
Guadagnare somme significative è difficile. Molte app impongono limiti giornalieri ai punti accumulabili (ad esempio, WinWalk limita a 100 monete al giorno, pari a 10.000 passi) o soglie elevate per riscattare premi in denaro. Runtopia, per esempio, richiede decine di migliaia di “Sports Coin” per un pagamento PayPal di 10 dollari, un obiettivo che può richiedere mesi. Inoltre, alcune app spingono gli utenti verso abbonamenti Premium per sbloccare funzionalità avanzate o aumentare i guadagni, riducendo la convenienza per chi usa la versione gratuita.
Dati personali e privacy
Un rischio significativo è legato alla privacy. Come già anticipato, queste app raccolgono dati sensibili, come la geolocalizzazione, le abitudini di movimento e, in alcuni casi, informazioni sullo stile di vita (ore di sonno, frequenza cardiaca). Sebbene molte dichiarino di utilizzare algoritmi sicuri e di non condividere dati personali, la cessione di dati aggregati a terzi per scopi pubblicitari è una pratica comune. Inoltre, applicazioni meno affidabili potrebbero rappresentare un rischio per la cybersecurity, con potenziali vulnerabilità a virus o malware. Gli utenti dovrebbero leggere attentamente le informative sulla privacy e limitare i permessi concessi.

FAQ
Qual è l’app più seria per camminare e guadagnare?
Tra le più affidabili spiccano WeWard e Sweatcoin, grazie alla loro popolarità e alle recensioni positive (WeWard ha 4,8 stelle su App Store, Sweatcoin 4,5 su Play Store). WeWard è apprezzata per la possibilità di convertire i punti in denaro tramite bonifico, mentre Sweatcoin offre un’ampia gamma di premi. Tuttavia, la “serietà” dipende dalle esigenze: WinWalk è semplice e non richiede registrazione, ma i premi sono limitati; Movecoin è interessante per chi vuole esplorare le criptovalute, ma richiede familiarità con il trading. Prima di scegliere, sempre meglio verificare le recensioni recenti e la trasparenza dell’app.
Si dichiarano i guadagni nel 730?
In Italia, i guadagni derivanti da queste app, se percepiti come denaro contante o beni materiali, sono considerati redditi occasionali e devono essere dichiarati nel modello 730, sotto la voce “redditi diversi”. Tuttavia, le somme sono generalmente molto basse e spesso non superano la soglia di esenzione fiscale. È consigliabile consultare un commercialista per valutare l’importo e le modalità di dichiarazione, soprattutto se i guadagni derivano da criptovalute, che seguono regole fiscali specifiche.