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I 5 errori più comuni di chi inizia a usare le piattaforme DeFi (e come evitarli nel 2025)

Proteggi il tuo investimento in DeFi: evita gli errori comuni e inizia con sicurezza nel 2025

La DeFi, o finanza decentralizzata, è un ambito economico rivoluzionario che sfrutta la blockchain per ridefinire i servizi finanziari. Grazie agli smart contract, elimina la necessità di intermediari, rendendo i servizi finanziari più trasparenti, accessibili e inclusivi. Le sue caratteristiche sfidano i modelli della finanza tradizionale, promuovendo una democratizzazione dei sistemi finanziari a livello globale.

In circolazione esistono diverse piattaforme che possono aiutare gli investitori a sfruttare questa risorsa (potenzialmente redditizia), ma senza una formazione adeguata su una materia piuttosto complessa il rischio di commettere errori grossolani è sempre dietro l’angolo. Vediamo insieme come scegliere e come fare per evitare scivoloni.

Errore 1 – Usare una piattaforma senza verificarne la reputazione

Bitcoin d'oro
Gestisci le tue finanze decentralizzate dal tuo smartphone, ma attenzione ai rischi!

Questo principio è facilmente comprensibile per chi almeno una volta nella vita ha dovuto scegliere un ristorante dove mangiare o un hotel dove soggiornare: uno degli errori più gravi per chi entra nel mondo DeFi è selezionare una piattaforma senza verificarne l’affidabilità. Molti progetti DeFi, specialmente quelli meno consolidati, possono essere vulnerabili a bug o, peggio, essere vere e proprie truffe Nel 2025, il panorama DeFi è sicuramente più maturo rispetto al passato, ma questo non vuol dire che i rischi non ci siano.

Controllare le opinioni online sulle piattaforme (come quando si tiene monitorato Tripadvisor per i propri viaggi) può essere una buona idea. Ecco qualche altro consiglio utile.

Come controllare audit, volume e community

Per evitare piattaforme poco affidabili, è essenziale verificare tre aspetti chiave: audit, volume di trading e community. Gli audit di sicurezza, condotti da società specializzate come CertiK o PeckShield, analizzano il codice degli smart contract per identificare vulnerabilità. Controlla se il progetto ha un audit recente e pubblico, disponibile sul sito ufficiale o su repository come GitHub. Un progetto senza audit o con audit obsoleti è un segnale di allarme.

Il volume di trading, visibile su piattaforme come DeFiLlama, indica la liquidità e l’attività reale di un protocollo. Un volume basso può suggerire scarsa adozione o instabilità. Infine, esplora la community su piattaforme come Discord, Telegram o X: una community attiva e trasparente è un buon indicatore di affidabilità.

Infine, come anticipato, sempre meglio monitorare le discussioni tecniche online e verificare se gli sviluppatori rispondono alle domande; se la community che si è creata intorno alla piattaforma sembra artificiale o piena di hype immotivato, sarebbe consigliabile diffidare.

Errore 2 – Non comprendere i token ricevuti (e le loro tokenomics)

Molti principianti si lasciano attirare da rendimenti elevati promessi da piattaforme DeFi, senza capire la natura dei token ricevuti come ricompensa. Non tutti i token hanno valore reale, e alcuni sono progettati per essere inflazionistici o privi di utilità.

ll problema del reward senza valore reale

Le tokenomics, ovvero le regole economiche di un token, determinano il suo valore a lungo termine. Molti progetti DeFi distribuiscono token di governance o reward con alta inflazione, che perdono valore rapidamente. Ad esempio, un token con un’offerta totale illimitata o con emissioni aggressive può sembrare redditizio inizialmente, ma il suo prezzo tende a crollare quando i grandi investitori (vengono anche chiamati “whales”, come le balene) vendono.

Per evitare questo errore, si consiglia di leggere con estrema attenzione il whitepaper del progetto e analizzare le sopracitate tokenomics: qual è l’offerta totale? Esiste un meccanismo di burn per ridurre l’offerta? Il token ha un’utilità reale nel protocollo, come il pagamento di fee o il diritto di voto? Strumenti come CoinGecko o Messari possono aiutarci sicuramente a valutare la distribuzione del token e il loro storico di prezzo.

Oggi come oggi consigliamo anche di tenere d’occhio progetti che integrano tokenomics sostenibili, come quelli che legano i reward a metriche di utilizzo reale del protocollo.

Errore 3 – Ignorare il rischio di impermanent loss

Il liquidity providing, ovvero fornire liquidità a pool DeFi, è una pratica comune per generare rendite passive. Tuttavia, molti principianti ignorano l’impermanent loss, una perdita potenziale che si verifica quando i prezzi degli asset nel pool cambiano rispetto al momento del deposito.

Quando conviene davvero fare liquidity providing

L’impermanent loss si verifica quando il valore degli asset forniti al pool diminuisce rispetto al tenerli nel proprio wallet. Ad esempio, se si forniscono Ethereum e la stablecoin USDC a un pool e il prezzo di Ethereum crolla, potresti perdere valore rispetto a chi ha semplicemente tenuto Ethereum. Questo rischio è più alto in pool con asset volatili.

Per minimizzare l’impermanent loss, conviene selezionare pool con asset correlati oppure protocolli che offrono incentivi per compensare le perdite, come i reward in token nativi. Nel 2025, piattaforme come Uniswap V4 o Curve Finance offrono opzioni avanzate per gestire l’impermanent loss, come range di liquidità personalizzati. Inoltre, calcola il rendimento atteso (APY) rispetto al rischio: se l’APY è del 10% ma l’impermanent loss potrebbe superare il 20%, il gioco potrebbe non valere la candela.

Del phishing su Affari e Finanza vi abbiamo già parlato in questa occasione: si tratta di una delle principali cause di perdita di fondi nel mondo DeFi.

Con questo raggiro, i malintenzionati sono in grado di creare siti web falsi, link malevoli o wallet fasulli per rubare chiavi private o seed phrase. Vediamo ora che strumenti abbiamo a disposizione per evitare di farci rubare dei fondi.

Come proteggersi con wallet sicuri e app verificate

Per evitare il phishing, usa sempre link ufficiali, verificati tramite il sito del progetto o i suoi canali social certificati (attenzione: controllate sempre il badge di verifica sulle varie piattaforme social!). Non cliccare su link ricevuti via email o messaggi diretti, soprattutto se promettono airdrop o bonus.

Utilizzate sempre wallet sicuri come MetaMask, Trust Wallet o hardware wallet come Ledger, e verificate sempre l’URL del sito DeFi prima di collegare il vostro wallet.

Nel 2025, l’adozione di wallet con autenticazione a due fattori (di norma tramite e-mail e numero di telefono) e firme multi-signature rappresenta un trend in aumento.

Per non sbagliarvi mai, ricordatevi di salvare i siti DeFi affidabili nei preferiti e accedervi solo da lì.

Errore 5 – Non considerare le gas fee nei costi totali

Le gas fee, ovvero le commissioni di transazione sulle blockchain, possono erodere i profitti, specialmente su reti come Ethereum. Molti principianti sottovalutano questo costo, rendendo alcune operazioni DeFi non convenienti.

Ethereum, Layer 2, Solana: quanto incide ogni ret

Nel 2025, Ethereum rimane la rete DeFi più utilizzata, ma le gas fee possono superare i 50 dollari per transazione durante i picchi di congestione. Le soluzioni Layer 2, come Arbitrum, Optimism o Base, offrono alternative più economiche, con fee spesso inferiori a 1 dollaro. Solana, invece, è nota per le sue transazioni rapide e a basso costo (circa 0,01 dollari), ma la sua ecosystem DeFi è meno matura rispetto a Ethereum.

Per ottimizzare i costi, può valere la pena selezionare la rete in base alla propria strategia: per piccoli investimenti, preferisci Layer 2 o Solana; per operazioni ad alto valore, Ethereum potrebbe essere giustificata per la sua sicurezza. Usa strumenti come Gas Tracker per monitorare i momenti migliori per effettuare transazioni e considera protocolli che rimborsano parte delle fee tramite reward.

FAQ

Una criptovaluta
Puntare sul DeFi non è per tutti: attenzione alle piattaforme che scegliete se volete evitare errori

FAQ

Esistono assicurazioni contro gli hack DeFi?

La risposta è affermativa: piattaforme come Nexus Mutual e InsurAce offrono assicurazioni contro hack e rug pull, ma con costi e limitazioni da verificare attentamente.

Posso investire in DeFi senza usare un hardware wallet?

Sì, software wallet come MetaMask sono utilizzabili, ma hardware wallet o soluzioni multi-signature offrono maggiore sicurezza per somme elevate.

Le piattaforme DeFi sono soggette a controlli?

Non sono regolamentate come le banche, ma alcune giurisdizioni applicano normative KYC/AML; gli audit degli smart contract sono il principale controllo di sicurezza.

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