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Donazione indiretta tramite bonifico: quando è valida e come documentarla

Donazione indiretta

Negli ultimi anni il tema della donazione indiretta è diventato sempre più rilevante, soprattutto nei rapporti familiari tra genitori e figli. Con il costo crescente delle case e la necessità di supportare economicamente i più giovani, il trasferimento di denaro tramite bonifico bancario è ormai una pratica diffusa. Tuttavia, non basta limitarsi a inviare una somma: bisogna conoscere regole, limiti e modalità corrette per non avere problemi con il fisco e garantire la piena validità dell’operazione. Una panoramica sul funzionamento della donazione indiretta, quando serve il notaio, quali sono gli obblighi di tracciabilità e come gestire gli aspetti fiscali e i successori.

Cos’è la donazione indiretta e in cosa si differenzia da una donazione classica

La donazione classica è quell’atto con cui una persona trasferisce gratuitamente un bene o una somma di denaro a un’altra, alla presenza del notaio e con testimoni. È quindi un contratto formale, regolato in modo rigido dal codice civile.

La donazione indiretta, invece, si realizza in maniera meno formale: non avviene con un atto notarile, ma attraverso un’operazione che produce lo stesso effetto, come ad esempio un bonifico bancario a favore di un figlio per consentirgli l’acquisto di una casa. In questo caso non si dona direttamente l’immobile, ma il denaro necessario a comprarlo. È proprio questa differenza che genera dubbi sulla donazione indiretta e sulla validità del bonifico, perché senza un atto pubblico occorre fare attenzione a come viene tracciata e documentata. In parole semplici, la donazione indiretta tra familiari è quando una persona dà un vantaggio economico a un parente senza fare un atto ufficiale di donazione davanti a un notaio, come invece succede nelle donazioni “normali”. Questa è valida anche se non c’è un atto pubblico con testimoni, perché si vede chiaramente che c’è stata un’intenzione di aiutare il familiare, anche se la forma è più “libera”.

Quindi, anche se un atto ufficiale notarile non è obbligatorio per la donazione indiretta, si può comunque fare se si vuole, ma la legge riconosce comunque questo tipo di donazione anche senza quell’atto formale, applicandole però alcune regole importanti per tutelare tutti in famiglia.

anziano fa un bonifico con carta da smartphone
La donazione indiretta permette di trasferire denaro senza atto notarile

Come eseguirla correttamente per evitare problemi con il fisco

Il punto centrale di una donazione indiretta è la corretta prova della donazione di denaro. Non basta un semplice passaggio di soldi: è necessario che la movimentazione sia tracciabile e giustificata.

Per questo motivo, si consiglia di effettuare sempre un bonifico bancario, evitando il contante. La tracciabilità della donazione ai figli è fondamentale, sia per dimostrare al fisco la natura dell’operazione, sia per escludere futuri conflitti ereditari. In più, collegare il trasferimento a un atto ben definito (come un rogito o un contratto) rafforza la prova e riduce i margini di contestazione.

ragazza usa carta di credito al PC
Non sempre serve il notaio: la validità dipende dall’importo e dalla forma

La causale “perfetta” da inserire nel bonifico

La causale del bonifico è uno degli aspetti più delicati. Scrivere semplicemente “regalo” o “aiuto” non basta e rischia di generare ambiguità. La formula migliore è quella che collega il trasferimento di denaro a uno scopo preciso: ad esempio “donazione genitori a figlio per acquisto prima casa”. L’attenzione ai dettagli nel bonifico dei genitori ai figli o altri familiari e la giusta causale, rafforzano la documentazione rendendo più semplice dimostrare la natura della somma versata.

giovani che hanno acquistato una casa
Le imposte sulle donazioni di denaro variano in base al grado di parentela

L’importanza di collegare il bonifico a un atto (es. il rogito per una casa)

Se il bonifico è finalizzato all’acquisto di un immobile, è molto utile far risultare nel rogito notarile l’intervento economico del genitore. In questo modo la donazione indiretta trova un riscontro immediato in un documento ufficiale. L’indicazione nel contratto rappresenta una garanzia ulteriore e può evitare future contestazioni ereditarie.

atto notarile
Collegare la donazione al rogito rende l’operazione inattaccabile

Quando serve l’atto del notaio e quando invece non è necessario

Uno dei dubbi più frequenti riguarda la necessità o meno di ricorrere al notaio. In linea generale, per la donazione di beni immobili o di somme molto elevate, la legge richiede l’atto notarile. Tuttavia, la donazione indiretta tramite bonifico spesso può essere valida anche senza notaio, purché ci siano elementi chiari e documentati che provino lo scopo e la destinazione del denaro.

Nei casi più semplici, come l’aiuto di un genitore che trasferisce una cifra al figlio per spese quotidiane o per l’acquisto di un bene mobile, può bastare la documentazione bancaria. Invece, quando la somma è molto consistente o quando si vuole dare certezza assoluta dell’operazione, si può ricorrere a una scrittura privata di donazione autenticata, oppure direttamente a un atto pubblico notarile.

accordo, stretta di mano
Anche una donazione indiretta può essere soggetta a revoca o collazione ereditaria

Imposte, revoca e collazione ereditaria: cosa c’è da sapere

Uno degli aspetti più delicati riguarda la tassazione delle donazioni di denaro. In Italia, le imposte sulle donazioni di denaro variano in base al grado di parentela: tra genitori e figli c’è una franchigia di un milione di euro, al di sotto della quale non si pagano imposte. Tuttavia, se la donazione supera questa soglia, scatta l’imposta proporzionale.

Un’altra questione è la possibilità di revocare una donazione indiretta. La legge prevede casi specifici, come l’ingratitudine del beneficiario o la sopravvenienza di figli non contemplati al momento della donazione. Inoltre, la donazione può essere soggetta a collazione ereditaria, cioè a rientrare nel calcolo della quota di eredità spettante agli altri eredi legittimari.

Non bisogna infine dimenticare che, se la donazione viene fatta con somme importanti, può essere prudente valutare anche eventuali interessi o modalità di rimborso, specie se si tratta più di un prestito che di una vera donazione.

firma documenti
Il bonifico con causale chiara è la prova più sicura per il fisco

FAQ sulla donazione indiretta

Serve sempre il notaio?

Non sempre. Per importi modesti e operazioni ben documentate può bastare il bonifico. In altri casi, soprattutto quando si tratta di somme elevate o beni immobili, l’intervento del notaio diventa necessario.

Ci sono imposte da pagare?

La tassazione delle donazioni di denaro dipende dall’importo e dal grado di parentela. Nella maggior parte dei casi tra genitori e figli non si paga nulla, grazie alla franchigia di un milione di euro.

Si può revocare una donazione indiretta? Si possono prevedere degli interessi?

Sì, ma solo in casi specifici previsti dalla legge, come l’ingratitudine o la nascita di figli dopo la donazione. Se invece si tratta di un trasferimento che nasconde in realtà un prestito, si possono stabilire per iscritto interessi e modalità di restituzione.

Come provare l’avvenuto rimborso?

Nel caso in cui il trasferimento non fosse una vera donazione ma un prestito, il rimborso deve essere sempre documentato tramite bonifico, così da garantire la prova della donazione o del prestito. Anche una scrittura privata può essere utile per chiarire la natura dell’operazione.

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