Francesca Bellettini è una figura molto influente nel mondo della moda di alta gamma: stiamo parlando di una donna che ha scalato con coraggio i vertici di un settore dominato da grandi nomi storici (si pensi ad Armani, o Versace) e da una competizione particolarmente agguerrita. Scopriamo insieme il suo ritratto, analizzando il percorso nella fashion industry e tutti i suoi traguardi di carriera, oltre a qualche curiosità sulla vita personale.
Chi è Francesca Bellettini, la CEO che ha trasformato Yves Saint Laurent
Francesca Bellettini: il marito Patrizio Bertelli, il suo percorso tra barriere etiche come il “Chinese Wall” e successi globali nel fashion. Tra scarpe di lusso, una ragazza con borsa e camicia chic, un ritratto della deputy CEO di Kering che ha rivoluzionato Yves Saint Laurent
Nata il 18 aprile 1970 a Cesena, in Emilia-Romagna, da un padre contabile in una segheria e una madre direttrice scolastica, Bellettini cresce con due sorelle maggiori in un ambiente modesto ma stimolante. Laureata all’Università Bocconi di Milano, una delle più prestigiose scuole di economia in Italia, inizia la sua carriera a Londra come investment banker, lavorando per giganti come Goldman Sachs International, Deutsche Morgan Grenfell e Compass Partners International. Questi anni nel mondo della finanza le forgeranno una visione strategica acuta, essenziale per il suo futuro nel lusso.
Nel 1999, Bellettini entra nel settore moda unendosi al gruppo Prada come parte della divisione di Business PlanningandDevelopment. Qui, dimostra presto il suo talento gestionale, diventando Operations Manager per il brand Helmut Lang. Nel 2003, passa a Kering (allora noto come Gucci Group), iniziando come Strategic Planning Director e Associate Worldwide Merchandising Director per Gucci. La sua ascesa è rapida: nel 2008 diventa Worldwide Merchandising Director di Bottega Veneta, e nel 2010 assume anche il ruolo di Communications Director, contribuendo al riposizionamento del brand nei mercati emergenti e a una crescita esponenziale.Il punto di svolta arriva nel settembre 2013, quando Bellettini viene nominata President and Chief Executive Officer di Yves Saint Laurent (YSL), sostituendo Paul Deneve.
All’epoca, il brand parigino, icona del prêt-à-porter e del lusso francese fondato da Yves Saint Laurent e Pierre Bergé nel 1961, stava affrontando una fase di transizione. Sotto la guida di Bellettini, YSL vive una rinascita straordinaria. Collabora inizialmente con lo stilista Hedi Slimane, che rebrandizza il marchio come “Saint Laurent”, eliminando il “Yves” per un’immagine più rock e contemporanea, focalizzandosi su tailoring affilato, leather goods e un’estetica sexy e ribelle. Quando nel 2016 Anthony Vaccarello subentra come creative director, Bellettini ne sostiene la visione, mantenendo fedeltà al DNA della maison: eleganza parigina con un tocco di scandalo.I risultati parlano chiaro. Nel 2013, i ricavi di Saint Laurent erano intorno ai 500 milioni di euro; nel 2022, hanno raggiunto i 3,3 miliardi di revenues annuali, con una crescita del 16% sul totale di Kering.
Bellettini ha espanso la rete retail, geo-diversificando i mercati (Asia e USA in primis), e ha potenziato le categorie chiave: i leather goods rappresentano il 71% delle vendite, ma il prêt-à-porter cresce più velocemente. Il suo motto è sempre stato “Never compromise the brand”, come ha dichiarato in interviste, enfatizzando rischi calcolati per alti ritorni. Nel 2018, entra nel “billion-euro club”, e nel 2022 il Financial Times la nomina tra le 25 donne più influenti al mondo.
Todo apunta a que el CEO de Gucci, Stefano Cantino, saldrá de Gucci en medio de la reestructuración de Kering $KER que está impulsando Luca de Meo.
La vicepresidenta general de Kering y número 2, Francesca Bellettini, (ex CEO de Saint Laurent) parece que será la elegida para… pic.twitter.com/sFx1ELkHpC
— Noely D. Méndez-Vanguard Economy Research (@VanguardEconomy) September 16, 2025
Nel settembre 2023, Bellettini viene promossa Deputy CEO di Kering, come responsabile dello sviluppo dei brand: tutti i CEO dei marchi (Gucci, Balenciaga, ecc.) iniziano così a riportare a lei. Questa promozione, annunciata dal CEO François-Henri Pinault, premia la sua capacità di leadership, empowerando team e focalizzandosi su creatività e performance. Oggi, supervisiona il turnaround di Kering, inclusa la recente nomina di Demna alla Gucci. Ad oggi, tutti i segnali puntano alla sua imminente nomina di CEO di Gucci: se così fosse Bellentini andrebbe a sostituire Stefano Cantino.
Il concetto di “chinese wall” per gestire i conflitti d’interesse
Avrete certamente sentito parlare almeno una volta della Muraglia Cinese, una delle sette meraviglie del mondo. Forse non tutti sanno però che l’immensa costruzione ha ispirato anche un concetto interessante nel mondo del business, quello del cosiddetto “chinese wall”, di cui ha parlato la stessa Bellentini, facendo riferimento alla sua situazione personale. Qui di seguito vi spieghiamo di cosa si tratta nello specifico.
Cos’è e come si applica nella finanza e nel management
Intervistata dal magazine Amica, la manager ha dichiarato:
“Mio marito, all’oscuro di tutto – lavora per un marchio concorrente, tra noi è “Chinese Wall”, come nelle banche d’affari – era stupito. Testavo il prodotto: la felpa con le lettere di metallo per esempio, ho provato a lavarla e non si staccavano. Ma guarda sto ragazzo…”
In ambito tecnico, il concetto del “muro etico” viene usato per descrivere una barriera virtuale che impedisce lo scambio di informazioni tra dipartimenti di un’azienda. Non si tratta dunque di una barriera fisica, ma virtuale, pensata per evitare la condivisione di informazioni che potrebbero portare a violazioni etiche o legali.
Il caso pratico di Bellettini e del marito a capo di due gruppi concorrenti
Negli Stati Uniti e non solo, aziende, società di intermediazione, banche d’investimento e banche al dettaglio hanno utilizzato muri etici per descrivere situazioni in cui è necessario mantenere la riservatezza per prevenire conflitti di interesse. Nel corso degli anni, grandi istituzioni finanziarie hanno adottato politiche di muri etici per autoregolamentare le loro attività, creando confini etici tra dipartimenti. Tuttavia, questi sforzi non sono sempre stati efficaci.
Bellettini si trova dunque costretta a fare grande attenzione a quello che rivela al suo compagno di vita, per evitare che la fuga di informazioni in casa possa poi generare problemi tra le due aziende competitor dove i due lavorano.
Le lezioni di governance e compliance che possiamo imparare
Francesca Bellentini deve riuscire a gestire in casa una situazione non facile insieme al marito, legata ad un problema di segretezza aziendale e di conflitto di interessi
Le barriere etiche sono frequentemente adottate nelle professioni commerciali, finanziarie e legali per salvaguardare i dati dei clienti da divisioni esterne, con l’obiettivo di evitare conflitti di interesse. Nel settore finanziario, tali barriere hanno assunto un ruolo cruciale durante il culmine della bolla delle dotcom, quando normative hanno imposto alle istituzioni finanziarie di concentrarsi su un unico tipo di servizio, anziché integrare assicurazioni, attività bancarie e gestione degli investimenti.
Sebbene il concetto di barriera etica si sia evoluto rispetto al termine originario, considerato offensivo, rimane un pilastro fondamentale dell’etica aziendale, perché garantisce la riservatezza delle informazioni dei clienti e promuovendo una maggiore trasparenza nelle pratiche di condivisione dei dati, soprattutto nel campo finanziario.