
Quando si pensa al cambio di banca, l’idea di spostare il proprio conto corrente può sembrare un ostacolo insormontabile. La burocrazia e la complessità delle procedure sono spesso i principali fattori che scoraggiano i consumatori. Tuttavia, grazie alla portabilità del conto corrente, questo processo è stato semplificato notevolmente. La normativa attuale garantisce il diritto di trasferire il proprio conto in modo rapido, sicuro e gratuito. Questa operazione è sempre più diffusa, soprattutto quando si sceglie una nuova banca che offre condizioni più favorevoli, costi inferiori o servizi digitali più efficienti. È importante conoscere bene i tempi di portabilità conto corrente, cosa viene trasferito automaticamente e cosa resta invece a carico del cliente, per evitare problemi come ritardi nei pagamenti o disagi con l’accredito dello stipendio.
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Cos’è la portabilità del conto corrente e come si richiede al nuovo istituto
La portabilità del conto corrente, detta anche trasferimento dei servizi di pagamento, è una procedura semplificata e gratuita che permette di spostare un conto corrente, con tutti i servizi ad esso collegati, da una banca a un’altra. È un diritto del consumatore tutelato dalla normativa vigente e mira a rendere più agevole il passaggio tra diversi istituti di credito, senza costi aggiuntivi o oneri burocratici eccessivi per il cliente. La procedura parte dal nuovo istituto, che si occupa di inviare la richiesta di trasferimento alla vecchia banca. Il correntista deve solo firmare l’autorizzazione e indicare quali servizi intende trasferire. Non è necessario contattare direttamente la banca di origine: sarà il nuovo istituto a gestire tutta la pratica, semplificando così il lavoro per il cliente.

La regola dei 12 giorni lavorativi: cosa succede dietro le quinte
Uno degli aspetti principali è il rispetto dei tempi di portabilità conto corrente, fissati in 12 giorni lavorativi. Dal momento in cui la nuova banca riceve la richiesta, ha al massimo 12 giorni lavorativi per completare il trasferimento. Questo termine perentorio è stato introdotto per tutelare i consumatori e garantire una procedura efficiente e rapida. Durante questo periodo avviene lo scambio di informazioni tra le due banche, con il passaggio dei mandati di addebito, dei bonifici ricorrenti e dei dati necessari per ricostruire la storia del conto.
Se la tempistica non viene rispettata, la banca deve risarcire il cliente con indennizzi proporzionati al ritardo. Durante tutto il processo, le banche devono anche assicurare che i servizi di pagamento continuino a funzionare. Ad esempio, se è previsto un addebito il decimo giorno del mese, questo deve avvenire regolarmente sul conto di origine, finché il trasferimento non è completato.

Cosa si trasferisce in automatico (a cura della banca)
Un dubbio comune riguarda cosa venga effettivamente trasferito nel nuovo conto. Alcune operazioni sono gestite interamente dalle banche, senza intervento diretto del cliente. Questo rende la portabilità comoda e sicura, soprattutto per chi teme di dimenticare qualche pagamento.
Addebiti diretti (SDD) per utenze, mutui e abbonamenti
Gli Addebiti diretti (SDD) vengono trasferiti automaticamente, quindi bollette, mutui, abbonamenti e altri pagamenti ricorrenti sono reindirizzati sul nuovo conto. Non dovrebbe essere necessario contattare ogni singolo fornitore, perché la nuova banca si occupa di comunicare le modifiche necessarie, riducendo il rischio di insoluti.
Bonifici ricorrenti in entrata (stipendio, pensione) e in uscita
Anche i bonifici regolari come lo stipendio o la pensione, così come quelli in uscita verso terzi, vengono trasferiti automaticamente. Però, nella pratica, capita che il datore di lavoro o l’ente pensionistico non aggiorni immediatamente l’IBAN, oppure che ci siano rallentamenti nella comunicazione. Per questo motivo, le guide bancarie e anche la normativa stessa consigliano sempre al cliente di avvisare direttamente il datore di lavoro o l’INPS, così da essere sicuri che lo stipendio/pensione non restino bloccati sul vecchio conto.
Dunque, è buona prassi verificare con il datore di lavoro che tutto sia andato a buon fine, perché può essere necessario un passaggio diretto in alcuni casi. Per questo motivo è importante non chiudere subito il vecchio conto, ma aspettare la conferma dell’accredito regolare. Entro il termine massimo, la vecchia banca deve provvedere al trasferimento del saldo rimanente e, se richiesto, alla chiusura definitiva del conto. Il saldo viene trasferito con un bonifico istantaneo o ordinario sul nuovo conto.
Attenzione a cosa non migra (le operazioni a carico tuo)
Non tutti i servizi legati al vecchio conto passano automaticamente al nuovo. Alcune operazioni restano a carico del correntista e devono essere gestite con cura per evitare disagi.
L’Iban cambia: devi comunicarlo a chi ti paga in modo non ricorrente
Il nuovo conto avrà un IBAN diverso, quindi per i pagamenti non ricorrenti (bonifici occasionali da clienti, parenti o altri) bisogna avvisare personalmente chi paga. Non tutti i bonifici si trasferiscono automaticamente.
Le carte di credito/debito, i fidi e gli investimenti collegati al vecchio conto
Gli assegni e i carnet non utilizzati devono essere distrutti o restituiti. Anche le carte di pagamento, sia di debito che di credito, non vengono trasferite, ma disattivate; sarà la nuova banca a emetterne di nuove.
Un’altra eccezione fondamentale riguarda gli investimenti e il dossier titoli, che non fanno parte della portabilità del conto corrente. Il loro trasferimento richiede una procedura separata, nota come “trasloco titoli”, che va richiesta esplicitamente. Lo stesso vale per prodotti assicurativi e finanziamenti collegati al vecchio conto, come prestiti o mutui, le cui rate non verranno spostate automaticamente, fidi e altri investimenti collegati al conto originario. Infine, anche libretti e conti deposito vincolati sono esclusi dalla procedura e devono essere liquidati o trasferiti con un’operazione specifica. In sintesi, la portabilità conto corrente copre i servizi di pagamento quotidiani, ma per il resto è necessario agire in modo proattivo.
Prima di chiudere definitivamente il vecchio conto, è importante verificare se ci sono prodotti da liquidare o trasferire separatamente.

Tutele e indennizzi in caso di ritardi della banca
La legge obbliga le banche a rispettare la tempistica di 12 giorni e garantisce al cliente costi e tutele specifiche. La portabilità del conto corrente deve essere gratuita e, in caso di errori o ritardi, la banca è tenuta a riconoscere un indennizzo. L’importo varia in base ai giorni di ritardo e può arrivare a diverse decine di euro al giorno. Si riceve una cifra fissa di 40 euro, alla quale si aggiunge un ulteriore importo calcolato in base ai giorni di ritardo e al saldo presente sul conto. Questo serve a responsabilizzare gli istituti e tutelare i clienti da disservizi.
Per questo motivo è importante monitorare l’intero processo e non dare per scontato che tutto avvenga automaticamente. La chiusura del vecchio conto va fatta solo quando si ha la certezza che tutte le disposizioni siano state trasferite correttamente.

FAQ
Il datore di lavoro viene avvisato in automatico?
In teoria sì, se lo stipendio è indicato come bonifico ricorrente. Tuttavia, è consigliabile avvisare direttamente l’ufficio personale per evitare problemi.
Ci sono costi per la portabilità?
No, la portabilità del conto corrente è gratuita per legge. Eventuali costi potrebbero riguardare solo la chiusura di prodotti collegati al vecchio conto, ma non il trasferimento in sé.
Cosa succede se il processo dura più di 12 giorni?
In questo caso scatta il diritto all’indennizzo: la banca deve risarcire il cliente per ogni giorno di ritardo, fino al completamento del trasferimento.