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Secondo acconto imposte: come calcolarlo e pagarlo entro il 30 novembre

Scadenze fiscali in vista: un piano di lavoro con fogli di calcolo, documenti fiscali e una penna, simboleggiando la preparazione al versamento del secondo acconto

Ogni anno l’Agenzia delle Entrate deve ricevere da parte di una fetta dei contribuenti le imposte seguendo una serie di scadenze precise, che vanno rispettate onde evitare eventuali comunicazioni o multe da parte dell’AdE. Qui di seguito vi spiegheremo a proposito come fare per calcolare il secondo acconto delle imposte, come pagarlo e quali sono le tempistiche che è necessario conoscere.

Approfondimenti

Chi deve pagare e soglie

Tax return
Una pila di moduli e documenti finanziari: il punto di partenza per il calcolo degli acconti d’imposta annuali

Calcolo storico vs previsionale

Partiamo dal presupposto che l’acconto d’imposta è, in sostanza, un’anticipazione che si versa nell’anno in corso (ad esempio 2025) e che viene poi scomputata dal saldo dell’imposta dovuta per lo stesso anno, che si calcolerà con la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo (ad esempio, in questo caso, ci riferiamo al 2026).

L’obbligo di versamento degli acconti (è il caso di tasse quali l’IRPEF, l’IRES, la cedolare secca, l’IVIE, l’IVAFE) scatta per i contribuenti che, dalla dichiarazione dei redditi relativa all’anno precedente (ad esempio, Modello Redditi 2025 per l’anno d’imposta 2024), risultano avere un’imposta a debito superiore a determinate soglie:

  • Per quanto concerne le persone Fisiche (IRPEF, Cedolare Secca, IVIE, IVAFE): l’acconto è dovuto se l’imposta risultante dalla dichiarazione dell’anno precedente supera i € 51,65;
  • Per quanto riguarda invece altri soggetti (IRES, IRAP) l’acconto è dovuto se l’imposta supera i € 20,66.

Facciamo a questo punto un breve riassunto delle varie modalità di versamento a seconda dei casi e dell’importo totale dell’acconto.

Importo totale accontoScadenza e ripartizione (Soggetti Non ISA)
minore o uguale a 51,65 euro (per le persone fisiche) / minore o uguale a 20,66 euro (per gli altri)Non dovuto
tra i 51,65 euro e i 20,66 euro e sotto ai 257,52 euroUnica soluzione entro il 30 novembre
maggiore o uguale a 257,52 euroDue eate: 1ª rata (40% dell’acconto) entro il 30 giugno (o 30 luglio con maggiorazione); 2ª rata (60% dell’acconto) entro il 30 novembre

Attenzione: se l’importo totale dovesse superare i € 257,52, la seconda rata del 60% dell’acconto totale sarà da pagare in unica soluzione entro il 30 novembre (o il giorno lavorativo successivo). Non è prevista la possibilità di rateizzare questo secondo versamento.

Esempi numerici

Si vedano a questo punto alcuni esempi concreti grazie ai quali vi potrete fare un’idea più precisa dei versamenti da effettuare in baso alla tipologia di contribuenti che rappresentate.

Il primo è quello in cui doveste trovarvi a pagare l’acconto in un’unica soluzione. In questo caso:

  • Il dato di partenza: ipotizziamo una tassa IRPEF risultante dalla dichiarazione dell’anno precedente di 200 euro;
  • Acconto totale (100% dell’imposta): 200 euro;
  • Soglia di riferimento: l’importo (200 euro) è superiore a € 51,65 ma inferiore a € 257,52.
  • Modalità di versamento: unica soluzione;
  • Secondo acconto da versare: l’intero importo dell’acconto (€ 200) deve essere versato entro il 30 novembre come acconto unico.

In parallelo, nel caso in cui vi fosse concesso di pagare in due rate, questo potrebbe essere lo scenario:

  • Dato di partenza (metodo storico): Imposta IRPEF risultante dalla dichiarazione dell’anno precedente: € 1.500;
  • Acconto totale (100% dell’imposta): € 1.500;
  • Soglia di riferimento: l’importo (€ 1.500) è superiore a € 257,52;
  • Ripartizione: versamento a giugno della prima rata al 40%; versamento entro novembre della seconda rata al 60%;
  • Secondo acconto da versare: € 900 entro il 30 novembre.

Come pagare con F24

Come di consueto, per effettuare il versamento è necessario inviare il modulo F24, che va compilato con la massima attenzione per evitare eventuali problemi con l’Agenzia delle Entrate. Il modulo F24 deve essere presentato esclusivamente per via telematica (tramite i servizi dell’Agenzia delle Entrate, la sezione apposita disponibile sul home banking o intermediari abilitati) se il saldo è pari a zero o se si utilizzano delle compensazioni. È possibile pagare con F24 cartaceo presso banche o uffici postali solo se non si è titolari di partita IVA.

Qui di seguito i codici tributo essenziali da conoscere per il corretto pagamento:

  • IRPEF (acconto): 403;
  • IRES (acconto): 2002;
  • Cedolare secca (acconto): 1841.

Se sbaglio importo: ravvedimento operoso

Gli errori in questi casi, soprattutto per chi decide di fare tutto in autonomia senza un commercialista, possono essere frequenti. Tuttavia, e per fortuna, non c’è nulla di cui preoccuparsi, considerato che si può sempre risolvere il problem affidandosi al ravvedimento operoso.

Questo strumento ci permette di sanare la violazione versando l’imposta dovuta, gli interessi legali e una sanzione ridotta, a patto che la violazione non sia già stata contestata dall’Agenzia delle Entrate. La sanzione ridotta varia a seconda del momento in cui il ravvedimento viene effettuato, ecco il dettaglio delle percentuali previste:

  • Pagamento entro i 15 giorni successivi alla scadenza del 30 novembre: 0,1% per ogni giorno di ritardo;
  • entro 30 giorni: 1,5% (riduzione a 1/10 del 15%);
  • entro 90 giorni: 1,67% (riduzione a 1/9 del 15%)
  • entro il termine di presentazione della dichiarazione successiva: 3,75% (riduzione a 1/8 del 30%)

Tabella: Checklist rapida prima del 30/11

Scritta taxes
Occhio a non dimenticarvi niente prima del pagamento previsto entro il 30 novembre!

Ricapitolando, quelli indicati di seguito sono tutti gli step da seguire per regolarizzare correttamente la propria posizione con il fisco entro la data del 30 novembre prevista.

  • La verifica della propria soglia: è necessario domandarsi se l’imposta 2024 (corrispondente al rigo RN34/RQ1) supera 51,65 euro;
  • Il metodo di calcolo: se previsionale, l’imposta stimata è affidabile?;
  • Il calcolo del secondo acconto: se dovuto in due rate, è il 60% del totale acconto;
  • La compilazione dell’F24: è necessario inserire il codice tributo corretto (per esempio: 4034), l’anno di riferimento e la rateazione 0202 (seconda o unica rata);
  • Capire la modalità di pagamento adeguata (il pagamento obbligatorio resta obbligatorio per via telematica in caso di compensazioni o in cui il contribuente lavorasse a partita IVA);
  • Pagare entro la scadenza del 30 novembre.

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