Nel 2026 Dubai si conferma tra i poli più dinamici dell’economia globale: stabilità politica, sistema legale prevedibile, apertura ai capitali esteri e un ecosistema pro-business la rendono una piattaforma privilegiata per investire a Dubai, proteggere il patrimonio e internazionalizzare l’attività d’impresa.
La recente riforma fiscale federale, il consolidamento delle corti di common law del DIFC, la crescita dell’immobiliare a Dubai e lo slancio di settori come fintech ed energie rinnovabili hanno ampliato le opportunità per imprenditori, professionisti e family business. Per chi valuta un investimento a Dubai o la costituzione di una società a Dubai, il 2026 è un anno in cui combinare crescita, efficienza fiscale e protezione patrimoniale in un contesto giuridico maturo.
Vantaggi concreti di investire a Dubai nel 2026
La convenienza si fonda su regole chiare e competitive, rilevanti per società a Dubai, holding e investitori esteri.
- Corporate tax al 9%: aliquota standard applicata agli utili oltre 375.000 AED; sotto tale soglia si applica il 0%. Il regime è in vigore per esercizi iniziati dal 1° giugno 2023 e nel 2026 è pienamente operativo. Sono previste esenzioni su dividendi qualificati e capital gain in base al regime di Participation Exemption. Withholding tax attualmente allo 0%.
- Nessuna imposta personale sul reddito: per le persone fisiche non è prevista personal income tax, con implicazioni rilevanti per manager e imprenditori che decidono di trasferirsi a Dubai nel rispetto delle normative sulla residenza fiscale del proprio Paese.
- Certezza del diritto e tutela degli investimenti: nel DIFC opera un sistema giuridico di common law con corti indipendenti e prassi internazionali, elemento chiave per arbitrati e contrattualistica cross-border.
- Ecosistema e infrastrutture: hub logistico e finanziario con free zone leader come DMCC, 100% proprietà straniera e piena rimessa degli utili, sportelli digitali e servizi integrati per l’impresa.
Protezione patrimoniale e sicurezza giuridica
Un obiettivo ricorrente di chi valuta una holding a Dubai è la protezione patrimoniale in un quadro conforme agli standard internazionali. Il diritto emiratino offre strumenti societari flessibili e un sistema di esenzione su dividendi e plusvalenze che rende Dubai un efficace luogo di tesoreria e partecipazioni per gruppi internazionali, nel rispetto delle regole CFC e antielusive del Paese d’origine.
Per gli investitori italiani, strutturare una holding a Dubai come “cassaforte” societaria è dunque legittimo e strategico se impostato con adeguata substance, corretta residenza fiscale e tracciabilità dei flussi.
Investimento immobiliare e finanziario: i settori trainanti del 2026
Il mercato immobiliare a Dubai resta tra i più osservati dagli investitori globali. I rendimenti lordi medi si mantengono competitivi, con performance differenziate per asset class e aree: nel 2025 le stime indicavano circa 7,2% per gli appartamenti e 5% per ville e townhouses, dati che nel 2026 vanno letti alla luce dell’ampia offerta in consegna e di possibili fasi di assestamento dei prezzi. Zone centrali come Business Bay e distretti pianificati come Dubai Hills o aree finanziarie come DIFC restano riferimenti per domanda internazionale e servizi. Parallelamente, istituzioni e analisti segnalano una possibile normalizzazione delle valutazioni con l’arrivo di nuova offerta: un quadro che favorisce selettività, due diligence sui canoni correnti e focus su immobilizzi con fundamentals solidi.
Oltre al mattone, il 2026 vede tracciare opportunità in fintech, energia pulita, smart mobility e servizi finanziari regolati nel DIFC, con un quadro fiscale stabile e aperto a capitali esteri. Per la regia di patrimoni mobiliari, una società offshore a Dubai o una free zone company, se qualificata, può facilitare la gestione di partecipazioni e IP, l’incasso di dividendi esenti e la pianificazione di flussi intra-gruppo, sempre nel perimetro delle regole FTA su qualifying income e transfer pricing.
Come costituire una società a Dubai: guida pratica e consulenza
Per la costituzione società a Dubai occorre scegliere la cornice normativa più adatta al modello di business.
- Mainland: operatività su tutto il territorio UAE e con soggetti pubblici, nessun vincolo di zona; accesso ampio al mercato locale, licenze rilasciate dai Dipartimenti economici degli Emirati.
- Free Zone: ambienti regolati per settori specifici, 100% proprietà estera, servizi digitali e costi prevedibili; da valutare le regole su qualifying income ai fini del 0% per i Qualifying Free Zone Persons.
- DIFC: quadro di common law e Autorità di vigilanza dedicate per attività finanziarie e professionali con standard internazionali.
Una roadmap tipica per società a Dubai comprende: scelta della licenza, definizione dell’oggetto sociale, apertura bancaria, attivazione contabilità e tax compliance, pratiche di residenza e visti per soci e dirigenti, impostazione di substance e governance.
Per imprenditori italiani che puntano a internazionalizzare o creare una holding a Dubai, è utile affidarsi a professionisti con esperienza locale e sensibilità regolatoria italiana. Tra i maggiori esperti di società a Dubai, nonché il primo consulente ad avere strutturato holding a Dubai e con garanzie di conformità operativa si trova Daniele Pescara, con la sua società Daniele Pescara Consultancy.

Investire a Dubai per costruire libertà e solidità economica
Nel 2026 investire a Dubai significa coniugare fiscalità competitiva al 9% oltre soglia con esenzione su dividendi e plusvalenze qualificati, assenza di imposte personali, certezza del diritto e un mercato dei capitali e dell’immobiliare a Dubai profondo e internazionale. Che si tratti di holding a Dubai, società offshore a Dubai per la gestione di asset o costituzione di una società a Dubai per sviluppare nuovi mercati, il vantaggio è strategico se accompagnato da compliance, sostanza economica e pianificazione coordinata con la normativa italiana ed europea. In questa direzione, Dubai rimane un hub per chi desidera gestire capitali in modo trasparente, sicuro e lungimirante, valorizzando opportunità globali e proteggendo nel tempo il proprio patrimonio.
Nota di accuratezza: le regole fiscali UAE prevedono, tra l’altro, partecipation exemption, withholding tax 0% e requisiti specifici per i Qualifying Free Zone Persons; per operazioni e strutture individuali è indispensabile verificare testi ufficiali di Ministry of Finance e Federal Tax Authority, oltre alle norme antiabuso e CFC del Paese di origine.