x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Gli avvisi “bonari” della nuova Legge di Bilancio

In seguito alle difficoltà economiche che il nostro Paese sta attraversando, la nuova Legge di Bilancio 2023 ha previsto una novità sugli avvisi “bonari” di pagamento, che si tratti di imposte relative alla dichiarazione dei redditi o di ritardi nell’adempimento delle stesse, con il solo fine di agevolare i contribuenti riducendo gli oneri a loro carico e incrementando i piani di rateizzazione dei debiti.

Controlli agevolati da parte dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia, in seguito ad analisi specifiche sulle informazioni dichiarate e tributarie dei singoli, riesce a verificare, attraverso un sistema apposito automatizzato, che le imposte siano state correttamente liquidate e che non siano stati commessi errori di sistema in merito alla generazione degli importi in questione e, soprattutto, che non vi siano situazioni debitorie non ancora sanate. Se dai controlli automatizzati emerge un’imposta o una maggiore imposta dovuta, l’esito della liquidazione è comunicato al contribuente o all’intermediario che ha trasmesso la dichiarazione in esame. Pertanto, si impegna a inoltrare tempestivamente l’esito della situazione economica direttamente al contribuente, per consentigli di regolarizzarla entro 30 o 90 giorni (a seconda della modalità di invio) dalla data di ricezione della comunicazione.

Circolare n. 1 del 13 gennaio 2023

A questo punto, gli avvisi bonari entrano in gioco intervenendo sulla riduzione della percentuale dal 10% al 3% delle sanzioni applicate sulle imposte non pagate o non ancora versate, in riferimento alle dichiarazioni reddituali degli anni 2019, 2020 e 2021. Tuttavia, rientrano nell’organico delle agevolazioni soltanto due tipi di comunicazioni, le cui date di ricezione (dell’avviso) e di scadenza (del pagamento) combacino con quella dell’entrata in vigore della nuova Legge di Bilancio 2023, o siano ad essa successive ma non precedenti.

Benefici e adempimenti

Per beneficiare dell’agevolazione, inoltre, è richiesto il versamento delle somme ridotte dovute entro e non oltre 30 o 90 giorni dal recapito dell’avviso, sia per i pagamenti in unica soluzione che per le rateazioni. Il documento di prassi illustra, anche con concreti esempi di calcolo, le altre possibilità offerte dalla norma, ossia la definizione agevolata delle rateazioni in corso al 1° gennaio 2023 e l’estensione da 8 a 20 rate trimestrali dei piani di rateazione dei debiti emergenti dal controllo delle dichiarazioni. In caso di opzione per il pagamento rateale, la prima rata deve essere versata entro il termine di 30 (o 90) giorni e le rate successive devono essere versate entro l’ultimo giorno di ciascun trimestre, con i relativi interessi di rateazione. 

I benefici della definizione agevolata sono conservati anche nelle ipotesi di lieve inadempimento previste dall’articolo 15-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602.

Argomenti