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L’indice azionario: ecco perché è importante conoscerlo

Il mondo della finanza è pieno di termini tecnici che, per i meno esperti, possono risultare poco chiari soprattutto se si stanno avvicinando per la prima volta a questo ambito. Ogni settore, come la medicina, le scienze, la psicologia e anche la finanza ha i propri tecnicismi che, se non conosciuti, portano diverse lacune all’utente.

Una delle parole più utilizzate da azionisti e investitori è l’indice azionario. Tra quelli più ricorrenti nelle notizie di economia e finanza ci sono ad esempio S&P 500 di Wall Street o FTSE MIB di Piazza Affari.

Quando si parla di stock index ci si riferisce al numero che rappresenta la sintesi di un pacchetto di azioni, dato dalla media ponderata (e non matematica) dei loro prezzi.

La ponderazione può essere in base alla capitalizzazione del mercato, egualitaria e basata sul prezzo. Gli indici inoltre possono essere classificati secondo il settore industrial e l’area geografica e anche secondo indici di prezzo e di performance.

Non tutti gli indici sono uguali. Infatti, si va da quelli che hanno poche decine di titoli azionari, a chi invece ne contengono centinaia. L’altra differenza riguarda inoltre i settori: ci sono quelli generalisti e altri specifici.

Piazza Affari di Milano oltre al già citato FTSE MIB ha altri indici come FTSE Italia Mid Cup, FTSE Italia Small Cap, FTSE Italia All-Share.

Per quanto riguarda le Borse europee, invece, ricordiamo quello francese il CAC 40, spagnolo l’IBEX 35, tedesco è il DAX 30 e londinese FTSE 100.

Oltre ai principali in Italia e in Europa è bene conoscere anche quelli mondiali come il Nikkei 225, lo Shangai composite, l’Hang Seng di Hong Kong per la parte orientale del mondo; Dow Jones (ponderato in base al prezzo), Nasdaq e S&P 500 (nato nel 1957) invece sono i più importanti indici azionari d’America.

I trader possono negoziare un indice azionario utilizzando prodotti, come ad esempio i CFD ovvero i contratti per differenza. Questi permettono di fare azioni di trading senza l’obbligo di comprare o vendere l’asset e permettono di fare previsioni sui prezzi futuri.

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