La compensazione cartelle esattoriali INPS è una soluzione che consente di estinguere i debiti contributivi nei confronti dell’Istituto previdenziale utilizzando crediti di natura fiscale o contributiva. Si tratta di una soluzione per sanare i debiti con l’INPS. Per poter effettuare la compensazione, però, è necessario che i crediti siano certi, liquidi ed esigibili e va verificato se siano utilizzabili per pagare i debiti INPS e non siano contestati, altrimenti la compensazione si annulla.
Approfondimenti
Come avviene la compensazione cartelle esattoriali INPS
La compensazione può essere effettuata in due modi:
- In sede di riscossione: in questo caso, il contribuente presenta all’Agenzia delle Entrate-Riscossione il modello F24, indicando i codici tributo RUOL e il numero delle cartelle esattoriali da estinguere. La compensazione in questo caso ha effetto immediato.
- In sede di dichiarazione dei redditi: il contribuente indica i crediti nella dichiarazione dei redditi, indicando il codice tributo RUOL e il numero delle cartelle esattoriali da estinguere. La compensazione ha effetto dal giorno della presentazione della dichiarazione stessa.
La compensazione è una soluzione vantaggiosa per i contribuenti che hanno dei crediti nei confronti dell’INPS o di altri enti pubblici perché dà la possibilità di estinguere i debiti contributivi senza dover pagare interessi e sanzioni.
Ci sono vari casi in cui la compensazione cartelle esattoriali INPS è una valida soluzione. Ad esempio, è utile per i contribuenti che hanno dei crediti fiscali o contributivi da utilizzare per il pagamento dei debiti INPS. Oppure per coloro che non sono in grado di pagare i debiti INPS in un’unica soluzione e per chi vuole evitare di pagare interessi e sanzioni.
Tuttavia, la compensazione cartelle esattoriali Inps non è sempre possibile come nel caso di crediti relativi a debiti tributari, come l’IRPEF o l’IVA.
Soluzioni per sanare i debiti
Le cartelle esattoriali dell’INPS possono essere un peso finanziario significativo, ma ci sono diverse soluzioni per affrontare e sanare i debiti. Oltre alla compensazione, le opzioni più comuni sono:
- Dilazione dei pagamenti: si può accordarsi con l’INPS per rateizzare il debito in pagamenti mensili più gestibili. È possibile dilazionare il pagamento fino a 72 rate mensili.
- Rinegoziazione del debito: in alcuni casi, è possibile cercare di rinegoziare il debito con l’INPS. Ciò potrebbe implicare una riduzione del debito stesso o la definizione di un nuovo piano di pagamento.
- Rateizzazione con riduzione del debito: a volte è possibile ottenere una riduzione del debito contestualmente a un accordo di rateizzazione. L’INPS potrebbe essere disposta a ridurre il debito in cambio di un pagamento immediato o di un piano di pagamento concordato.
- Conciliazione: la conciliazione è un processo di negoziazione tra le parti coinvolte, in cui un mediatore cerca di trovare un accordo soddisfacente per entrambe le parti. Potresti considerare questa opzione se ritieni che ci siano errori o malintesi riguardo al tuo debito.
- Ricorso legale: se ritieni che il debito sia ingiustificato o se ci sono errori nei calcoli o nelle procedure, potresti considerare di fare ricorso attraverso vie legali.
- Concordato di pagamento: il concordato di pagamento è un accordo che viene stipulato tra il contribuente e l’INPS per la definizione delle modalità di pagamento dei debiti. Il concordato può prevedere il pagamento di una somma unica, il pagamento di rate mensili o il pagamento di rate trimestrali.
- Rataliziazione: la rataliziazione è una procedura che consente di pagare i debiti INPS in rate mensili senza interessi e sanzioni. La rataliziazione può essere richiesta per debiti fino a 5.000 euro.
- Rimborso del credito INPS: in alcuni casi, è possibile richiedere il rimborso del credito INPS. Ad esempio, è possibile richiedere il rimborso del credito INPS se è stato pagato un importo maggiore rispetto a quello dovuto.
I vantaggi della compensazione cartelle esattoriali INPS
La compensazione cartelle esattoriali INPS è possibile attraverso la compensazione dei crediti con i debiti previdenziali. Secondo l’art. 17 del Decreto Legislativo 241/1997, i contribuenti possono eseguire versamenti unitari delle imposte, dei contributi dovuti all’INPS e delle altre somme a favore dello Stato.
Questa soluzione è particolarmente vantaggiosa per i contribuenti che hanno dei crediti nei confronti dell’INPS o di altri enti pubblici. In questo modo, è possibile estinguere i debiti contributivi senza dover pagare interessi e sanzioni.
La compensazione cartelle esattoriali INPS presenta numerosi vantaggi, tra cui:
- Estinzione dei debiti senza interessi e sanzioni: la compensazione consente di estinguere i debiti contributivi senza dover pagare interessi e sanzioni. Questo rappresenta un risparmio significativo per i contribuenti.
- Possibilità di pagare i debiti in più rate: la compensazione può essere effettuata anche in più rate, con la possibilità di scegliere la durata del piano di pagamento.
- Soluzione semplice e veloce: la compensazione è una soluzione semplice e veloce da attuare. È possibile effettuare la compensazione autonomamente, oppure rivolgendosi a un professionista.
La soluzione migliore per sanare i debiti INPS dipende dalla situazione specifica del contribuente.
Come sono le cartelle esattoriali INPS
Le cartelle esattoriali INPS sono degli atti di riscossione coattiva con cui l’INPS intima al debitore il pagamento di un debito relativo a contributi previdenziali, assistenziali o assicurativi. Se il debitore non paga il debito entro la scadenza, l’INPS può avviare un’azione di recupero forzoso, che può includere il pignoramento dei beni del debitore.
I motivi per cui un contribuente può ricevere una cartella esattoriale INPS sono i seguenti:
Omissione o ritardo nel pagamento dei contributi previdenziali, assistenziali o assicurativi: ad esempio, un lavoratore autonomo che non ha versato i contributi previdenziali obbligatori o un lavoratore dipendente che ha presentato una dichiarazione dei redditi infedele.
Inadempimento di un accordo di rateizzazione dei contributi: ad esempio, un contribuente che ha stipulato un accordo di rateizzazione dei contributi previdenziali con l’INPS e non ha rispettato le scadenze di pagamento.
Recupero di contributi indebitamente percepiti: ad esempio, un lavoratore dipendente che ha percepito indebitamente l’indennità di disoccupazione.