Il settore automobilistico sembrava aver superato la crisi rilevata durante gli anni colpiti dalla Pandemia, ma i dati riportati dal Centro Studi Fleet&Mobility per gli anni 2021 e 2022 non hanno superato le aspettative degli analisti. Il risultato di queste rilevazioni ha provocato una sovversione di totale instabilità da parte dei produttori mondiali e in particolar modo di quelli europei.
Approfondimenti
La stima totale del prezzo d’acquisito di una singola auto nel 2022 si aggirava intorno ai 26.000 euro, e nell’anno precedente invece ai circa 21.000 euro. Sono dati che riassumono un aumento del ben 24% dei prezzi rispetto al 2019, registrato senz’altro in seguito all’incremento della produzione nel settore dell’elettrico con ibride, plug-in e full eletric.
Ne stanno già seguendo le orme i big della produzione cinese: si tratta di Elon Musk. La folle e imprevedibile manovra del produttore di Tesla, ha lasciato tutti a bocca aperta: ha di recente optato per una massiccia riduzione dei prezzi di listino, basti pensare alle auto come Model 3 e Y calate complessivamente di ben 17.5000 euro, con l’obiettivo di seminare la concorrenza rendendo le sue autovetture più appetibili di qualunque altre sul mercato. Il fulcro di queste iniziative senz’altro che pericolose, fa capo all’innalzamento della richiesta da parte degli Stati di una produzione automobilistica che sia maggiormente concentrata e sensibile al tema della ecosostenibilità. Ne consegue, però, lo sviluppo di un forte senso di allarmismo per gli attori del mercato automotive italiano, i quali sospettano di essere stati indotti a partecipare a una guerra dei ribassi, sebbene Dario Duse, Country Leader Italia di AlixPartners, abbia sottolineato quanto “i volumi di vendita siano fortemente legati alla presenza di incentivi”.