I mercati finanziari europei hanno avuto una buona prima settimana dell’anno, superando le incertezze della fine del 2022 e puntando sulla ripartenza del mercato azionario. Le speranze degli investitori che la Federal Reserve (Fed) e la Banca centrale europea (Bce) allentino gradualmente la loro stretta monetaria sono state alimentate dall’indicazione che il picco dell’inflazione in Europa e negli Stati Uniti potrebbe essere stato raggiunto, come suggerito da dati recenti sui prezzi inferiori alle aspettative in Germania, Francia e negli Stati Uniti.
Approfondimenti
Di conseguenza, i listini del Vecchio Continente hanno chiuso in rialzo in quattro delle prime cinque sedute dell’anno, con il Ftse Mib, l’indice della Borsa di Milano, che ha registrato un aumento del 6,2% nella settimana, riportando i livelli di fine marzo 2022. Anche le borse di Parigi e Madrid hanno registrato aumenti del 6% e del 5,7% rispettivamente, seguite da Francoforte con un aumento del 4,9% e da Londra con un aumento del 3,3%.
Borsa di Milano in rialzo positivo per la Befana
La Borsa di Milano ha chiuso in rialzo nell’ultima seduta della settimana, con un incremento del 1,4%. Questo risultato è stato influenzato dalle speranze degli investitori che la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea possano allentare gradualmente la loro stretta monetaria, poiché il picco dell’inflazione negli Stati Uniti e in Europa sembra essere stato raggiunto.
Ciò è stato confermato dai dati sui prezzi e sui salari, che hanno mostrato un rallentamento superiore alle previsioni. Piazza Affari è stata una delle migliori in Europa, insieme a Parigi, Francoforte e Madrid. Londra è stata invece leggermente indietro. Gli acquisti sono stati concentrati sui settori delle materie prime, dell’energia e della tecnologia, anche se gli scambi sono stati ridotti a causa delle festività.
Inflazione Eurozona: nuove prospettive dell’anno.
I dati di Eurostat hanno mostrato che il tasso di inflazione nell’area euro è sceso al 9,2% a dicembre, rispetto al 10,1% registrato a novembre, il che potrebbe indicare che l’aumento dei prezzi ha raggiunto il picco massimo a ottobre al 10,6%. Al contempo, la fiducia nell’economia è migliorata, con il dato che è aumentato di 1,8 punti a quota 95,8 a dicembre, con le aspettative sull’occupazione che rimangono stabili.
Spread, Euro e petrolio: ecco le novità
I titoli obbligazionari dell’Eurozona hanno registrato un forte rialzo durante la seconda parte della seduta di mercato, a seguito della diffusione di dati macroeconomici positivi negli Stati Uniti. Ciò ha portato a un apprezzamento del valore dei titoli sovrani dell’Eurozona, con conseguente riduzione dei rendimenti. Tuttavia, lo spread tra il BTP, il titolo di Stato italiano a dieci anni, e i Bund tedeschi si è chiuso leggermente più alto rispetto alle prime indicazioni della seduta.
Al momento del closing, il differenziale di rendimento tra il BTP decennale e il Bund tedesco era di 200 punti base, con un rendimento del 4,21%. Inoltre, l’euro si è rafforzato nei confronti del dollaro, attestandosi a 1,0599 dollari, mentre il petrolio ha registrato un ulteriore rialzo, con il WTI di febbraio che ha raggiunto i 75 dollari al barile, con ripercussioni tangibili sia sul costo della benzina, ma anche sui costi dei trasporti su gomma.