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Caso Juventus – plusvalenze

La plusvalenza è la differenza tra il prezzo di vendita di un bene e il suo prezzo di acquisto, che rappresenta una crescita del valore del bene. In termini finanziari, la plusvalenza è un guadagno realizzato dalla vendita di un asset, come azioni, proprietà immobiliari o beni durevoli. Ma cosa c’entra questo con il club calcistico della Juventus? Come ha ricevuto una penalizzazione di 15 punti in Serie A con un procedimento giudiziario della FIGC che potrebbe portarla alla retrocessione nella serie cadetta?

Il calciomercato di tutto il mondo del calcio è spesso viziato da controverse segnalazioni di false valutazioni di calciatori, comunemente note come plusvalenze false. Le plusvalenze false si verificano quando un club acquista un giocatore per una quota superiore al suo effettivo valore di mercato, con l’obiettivo di gonfiare le proprie finanze. Questo può essere fatto sopravvalutando il giocatore attraverso il suo contratto o esagerando il suo potenziale.

Alcuni degli esempi più noti di plusvalenze false riguardano l’acquisto da parte del Real Madrid del prodigio brasiliano Vinicius Junior nel 2017. Il club ha acquistato il giovane giocatore per un compenso di 45 milioni di euro, che era significativamente superiore al suo valore di mercato reale di 25 milioni di euro. Tali valutazioni sono illegali e spesso possono comportare seri problemi fiscali per il club.

La questione affligge da anni il calciomercato ed è fondamentale che le società siano ritenute responsabili di tali pratiche. È essenziale che i club valutino accuratamente i giocatori per evitare potenziali problemi legali o finanziari. È inoltre essenziale che i club valutino accuratamente il potenziale di un giocatore e si assicurino che non venga sopravvalutato per gonfiare le proprie finanze.

La Juventus è stata perciò deferita dalla Procura federale per responsabilità diretta a titolo di plusvalenze false in molte attività di mercato relativi a tanti giovani astri nascenti. La Corte d’Appello della Federazione ha accolto le richieste della Procura per le sanzioni relative alle plusvalenze false. Oltre alle detrazioni di punti, la Corte d’Appello ha vietato le posizioni da 8 a 30 mesi per l’attuale direttore sportivo della Juventus, Federico Cherubini, e per i precedenti direttori Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici. La Juventus ha già annunciato la sua intenzione di appellarsi al CONI per l’ultima fase della giustizia sportiva, che può solo confermare o annullare la sentenza. Le altre otto squadre coinvolte nell’inchiesta sono state lasciate andare.

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