Country Garden è ad oggi oggi una delle compagnie immobiliari più grandi e importanti della Cina. Fondata nel 1992 da Yang Guoqiang e con sede a Guangdong, l’azienda è balzata agli onori delle cronache proprio di recente, alla luce di una grave crisi del settore immobiliare locale che ha scosso i mercati facendo temere un effetto a catena simile a quello avvenuto nel 2007-2008. Vediamo insieme cos’è accaduto, quali sono gli ultimi sviluppi e quali potrebbero essere le conseguenze per l’Europa e il resto del mondo.
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Crisi di Country Garden in Cina: ecco cos’è successo
A causa del deprezzamento del mercato immobiliare avvenuto nei primi mesi del 2023, il colosso cinese (tra le più importanti aziende del Paese asiatico) si è ritrovato all’improvviso in crisi di liquidità, con perdite ingenti corrisponenti a oltre 6,25 miliardi di dollari. Eppure, fino a non molto tempo prima, la situazione era ben diversa. Il business è infatti attivo da oltre tre decenni e si dedica alla costruzione di complessi residenziali e commerciali sparsi tra Cina, Malesia e Australia: appena 5 anni fa, Country Garden era persino riuscita a raggiungere il fatturato record di 33,8 miliardi di dollari, con una capitalizzazione di mercato di 29,84 miliardi di dollari e un utile netto di circa 3,9 miliardi di dollari. Numeri, questi ultimi, che evidentemente non sono bastati per tenere l’azienda al riparo da una tempesta che ora minaccia l’intero settore.
Il brusco calo delle azioni della compagnia, scese del 14,1%, ha portato alcuni commentatori a pensare che dietro l’angolo si nasconda il concreto rischio di un default finanziario, con un notevole impatto sull’economia di Pechino (e non solo).
La crisi di liquidità di Country Garden spiegata bene: come si è arrivati a questo punto
I primi seri problemi hanno iniziato ad emergere per la prima volta a partire dall’8 agosto 2023, quando un consorzio di investitori di Hong Kong ha iniziato a segnalare le inadepienze dell’azienda per 45 milioni di dollari rispetto al pagamento di interessi legati a due obbligazioni offshore in dolllari statunitensi. A Country Garden è stato dunque richiesto, per evitare il default, di effettuare il pagamento degli interessi su tali obbligazioni in dollari entro 30 giorni. Nel frattempo, lo scorso lunedì 14 agosto, dopo che le negoziazioni di alcune sue obbligazioni sono state sospese, le azioni del colosso immobiliare sono crollate al loro minimo storico, toccando gli 0,81 dollari di HK con uno scarto percentuale del 17,4% rispetto alla chiusura precedente.
In realtà, i primi inquietanti segnali già avevano iniziato ad apparire ben prima del recente crollo agostano. Come riporta anche Caixin Global, infatti, a gennaio di quest’anno il valore delle azioni di Country Garden corrispondeva a HK $ 3,24 (ovvero a 41 centesimi di dollari USA). Si era trattato, in questo caso, di una valutazione riflesso delle prospettive sull’imminente ripresa dell’economia cinese e del rinnovato interesse nel settore immobiliare cinese dopo i tre difficili anni della pandemia che aveva bloccato un intero Paese a causa della strategia “zero-Covid”. La situazione, tuttavia, sarebbe stata destinata a cambiare molto presto. Pochi mesi dopo, a luglio del 2023, le azioni della società si erano svalutate in modo consistente, raggiungendo il nuovo minimo di HK $ 1,58.
A fronte della crisi, l’azienda ha subito cercato di correre ai ripari. Il 10 agosto del 2023 Country Garden ha prima di tutto deciso di nominare la CICC (China International Capital Corporation) come consulente finanziario: l’obiettivo era ovviamente quello di trovare un supporto nella ristrutturazione del suo ingente debito sul mercato pubblico. Appena due giorni dopo, il 12 agosto, la società ha inoltre annunciato alla borsa di Shenzen e a quella di Shanghai di aver sospeso la negoziazioni di undici obbligazioni onshore: si è trattata di una decisione praticamente obbligata, visto e considerato che i primi di agosto il gigante immobiliare non era stato in grado di onorare due cedole obbligazionarie per un valore di 22,5 milioni USA.
Cosa potrebbe succedere in caso di default?
Come visto in precedenza, il termine ultimo per Country Garden per il pagamento degli interessi delle sue obbligazioni è fissato ai primi di settembre. Se questo obiettivo non fosse raggiunto, gli asset della società verrebbero liquidati e i guadagni delle vendite di appartamenti e cantieri verrebbero sfruttati per ripagare gli investitori che hanno obbligazioni in portafoglio. Il problema principale però è che il default di una società di questa portata andrebbe a minare la stabilità dell’intero comparto immobiliare cinese. Con l’aumento immediato dell’offerta ci sarebbe un conseguente brusco calo dei prezzi degli immobili; non dimentichiamo, inoltre, l’impatto sulla forza lavoro dell’azienda, che si troverebbe così costretta a riallocare 300.000 dipendenti. Gli esperti, infine, temono che il possibile default di Country Garden abbia conseguenze anche su altri costruttori in giro per il mondo, con un effetto domino molto pericoloso sui prezzi degli immobili e sulla domanda del mercato. Visto e considerato ciò che è accaduto 15 anni fa dopo il crollo di Lehman Brothers si tratta purtroppo di uno scenario non così tanto improbabile.