Il recente decesso di Silvio Berlusconi ha sollevato interrogativi riguardo al futuro del gruppo Mediaset e alla divisione del suo patrimonio tra gli eredi. Dopo un breve periodo di rialzo dei titoli Mediaset, dovuto all’effetto emotivo della scomparsa di Berlusconi, la Borsa ha registrato una giornata di calo. L’attenzione ora si sposta sul testamento di Berlusconi, che verrà aperto nei prossimi giorni.
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Testamento Berlusconi: il nodo Fininvest
La questione centrale per il testamento Berlusconi riguarda la divisione di oltre il 60% di Fininvest, quota rimasta in mano all’imprenditore Silvio Berlusconi fino al momento della sua morte. Se la quota del fondatore venisse assegnata in parti uguali ai suoi cinque figli, i tre eredi nati dal suo secondo matrimonio, Barbara, Eleonora e Luigi, avrebbero insieme la maggioranza della holding di famiglia. Al contrario, se una parte maggiore delle quote fosse indirizzata a Marina e Pier Silvio, figli di Veronica Lario, otterrebbero loro il controllo di Fininvest e potrebbero influenzare le trattative con potenziali partner o acquirenti, tra cui si è ipotizzato Vivendi, Urbano Cairo (che ha smentito tali voci) Discovery, Exor e Telecom Italia. L’ipotesi più plausibile è che Berlusconi abbia lasciato il controllo ai due figli maggiori.
Testamento Berlusconi: cambiato all’ultimo momento
Le ultime volontà di Silvio Berlusconi e il futuro del suo patrimonio sono probabilmente affidate al suo notaio di fiducia, Arrigo Roveda, che ha seguito Fininvest fin dai primi giorni e ha curato anche la proprietà del Milan quando era di Berlusconi. La liquidità totale, scrive il Corriere della Sera, dovrebbe ammontare a circa 1,3 miliardi dei 4 totali stimati, sommando partecipazioni azionarie e immobili, mentre le opere d’arte e i beni non registrati rimangono fuori dalla valutazione. Pare che l’ex premier abbia chiesto una modifica al testamento durante il suo secondo ricovero, per introdurre un lascito in denaro e alcune proprietà immobiliari destinate alla sua ultima moglie, sposata con rito simbolico nel marzo del 2022, Marta Frascina. Voci di corridoio parlano addirittura della possibilità che, tra le tante dimore di pregio di Berlusconi, vada a lei la villa di Arcore.
I titoli in borsa
Nel frattempo, dopo il boom iniziale, in Borsa, i titoli del gruppo Mediaset hanno registrato un calo. Il titolo B, il più rappresentativo, ha chiuso in ribasso del 2,4% a 0,73 euro, mentre Mfe ha registrato un calo del 2,8% a quota 0,55. Nonostante questo calo temporaneo, il mercato continua a credere nella continuità del gruppo Mediaset. Il gruppo è anche azionista di maggioranza di Prosieben, che ha registrato una variazione quasi piatta (-0,6%) dopo l’approvazione formale dell’Antitrust tedesca per il superamento del 25% delle quote.
Mentre la Borsa si raffredda e nonostante le incertezze e le speculazioni sul futuro di Mediaset dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, ci sono diversi fattori che suggeriscono la possibilità di una continuità stabile per il gruppo. Innanzitutto, il fatto che Mediaset sia un’azienda consolidata e di successo nel settore dell’industria televisiva italiana e europea. Ha una solida base di operazioni, un ampio portafoglio di canali televisivi e una presenza significativa nel mercato pubblicitario.
Testamento Berlusconi: continuità nel gruppo?
Il figlio primogenito dell’ex premier, Pier Silvio Berlusconi ha svolto un ruolo attivo all’interno di Mediaset per molti anni, contribuendo alla sua crescita e sviluppo. La sua esperienza nel settore e la conoscenza dell’azienda possono essere vantaggi preziosi per garantire la continuità e la guida strategica del gruppo.
È importante anche considerare il ruolo del notaio di fiducia di Silvio Berlusconi, Arrigo Roveda, che potrebbe aver svolto un ruolo cruciale nella pianificazione successoria e nel testamento Berlusconi. La sua presenza e il suo coinvolgimento possono contribuire a garantire una transizione ordinata e una gestione stabile dell’eredità di Berlusconi.
Naturalmente, l’apertura del testamento di Berlusconi fornirà ulteriori dettagli sulle disposizioni finali riguardanti il suo patrimonio e la gestione di Mediaset. Tuttavia, nel complesso, ci sono elementi che suggeriscono una certa stabilità e continuità per il gruppo, anche se potrebbero esserci sfide e adattamenti nel percorso futuro.