L’Italia, paese d’arte, cultura, moda ma anche e soprattutto di Bufala (rigorosamente DOP e campana).
Approfondimenti
Nel contesto di un’inflazione sfrenata, che stando ai dati ISTAT registra a gennaio un aumento dello +0,2% su base mensile e +10,1% su base annua, la mozzarella di Bufala vive uno dei suoi migliori momenti.
Secondo uno studio condotto dal Sole24Ore in collaborazione con Nomisma e Unicredit, parliamo di un aumento produttivo di mozzarella di Bufala DOP del +22% dal 2016 allo scorso anno.
E i guadagni non sono da meno.
Solo nel 2022 infatti, con una produzione di circa 54mila tonnellate in 91 caseifici, le somme si aggiranoattorno al mezzo miliardo di euro.
Ciò nonostante, gli artigiani della mozzarella sono in apprensione.
L’aumentare dei costi, come conseguenza inevitabile dell’inflazione, causerà ulteriori rincari ai prezzi già onerosi del loro bene di lusso.
Puntare al top della qualità e soffocare le frodi in materia di Made in Italy, sarà secondo il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, la strategia vincente.
Rendere l’eccellenza campana ancora più pregiata in modo da poter giustificare ulteriori rialzi di prezzo.
A tal fine il ministro ha stabilito che verrà ampliato il personale di ispettori che esercitano nel settore del controllo qualità.
L’avvento del “Fake Made in Italy” e non si parla di sola bufala,secondo Coldiretti e Filiera Italia, costa al nostro Bel Paese cifre di oltre 120 miliari di euro l’anno.
In testa alla classifica degli articoli più contraffatti ci sono i formaggi, a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano, con la produzione delle copie che ha superato quella degli originali.
Da canto loro i maestri della mozzarella, dovranno cercare nuovi e differenti canali di vendita e finanziatori.
Il coniugarsi di linee guida da parte del Governo con la voglia di modificarsi rinnovandosi degli artigiani campani dovrà essere la chiave di volta per la definizione di un settore in continua crescita.