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CFD: cosa sono e come funzionano

Uno schermo che riporta fluttuazioni finanziarie.

Con l’acronimo di CFD si fa riferimento ai cosiddetti Contratti per Differenza, uno degli strumenti più utilizzati in assoluto nell’ambito del trading online. Si tratta in effetti di un particolare tipo di strumento finanziario sempre più sfruttato da parte di investitori e trader, diventato ormai “di moda”. Questi strumenti offrono diverse importanti opportunità per trarre profitto dai movimenti dei prezzi dei vari asset finanziari, ma allo stesso tempo comportano un grado significativo di rischio. In questo articolo, esploreremo cosa sono i CFD, come funzionano, i loro vantaggi e i rischi ad essi associati.

Cosa sono i CFD?

Facendo trading con i gli strumenti derivati CFD si opera sul prezzo sottostante di un asset: ecco come funziona questo sistema.
Uno smartphone che riporta dati della Borsa di New York.

I CFD sono prima di tutto degli strumenti finanziari derivati, ciò significa che il loro valore deriva dall’andamento di altre attività: queste ultime possono includere per esempio azioni, indici, materie prime, valute, obbligazioni etc.. Essi consentono agli investitori di speculare sui movimenti dei prezzi di vari asset senza però la necessità di possedere effettivamente l’asset sottostante. In sostanza, un CFD è un contratto tra due parti, il trader e il broker, in cui le due parti concordano di scambiare la differenza tra il prezzo di apertura e il prezzo di chiusura dell’asset sottostante quando il contratto viene chiuso. Questo permette agli investitori di trarre profitto sia da mercati in crescita (posizione long) sia da quelli in calo (posizione short). Pensiamo per esempio al caso di una banca (tra gli istituti che si occupano di trading CFD c’è anche Fineco) che con questo sistema promettere di pagare (o trattenere) al cliente la differenza tra il prezzo dell’asset sottostante al momento dell’apertura della posizione e il suo prezzo al momento della chiusura.

Cosa significa e cosa comporta fare trading sui CFD?

Facendo trading sui CFD si andrà ad operare sul prezzo sottostante di un asset, che come abbiamo visto in precedenza può essere rappresentato da indici, da azioni, ma anche da criptovalute, materie prime, forex e molto altro ancora.

Uno dei principali punti di forza del trading con CFD è il trading con margine: si potrà infatti in questi casi negoziare una posizione senza averne depositato l’intero valore. Una volta depositato il proprio margine si potrà decidere se si preferisce speculare su un rialzo o un ribasso dei prezzi, assumendo così una posizione lunga (di acquisto) o corta (di vendita). Se si calcola il margine corrispondente, le fluttuazioni del prezzo dell’attività sottostante sono più elevate della media. Questo principio potrà essere applicato sia al profitto potenziale di questa attività sia all’eventuale perdita se il prezzo dovesse comportarsi in maniera diversa rispetto alle previsioni iniziali.

Trattandosi il CFD di un prodotto derivato è importante sottolineare che facendo trading con questo strumento non si andrà ad acquistare o vendere direttamente l’asset sottostante (come un’azione p una materia prima): al contrario, si depositerà più semplicemente presso il proprio broker un margine di sicurezza.

I vantaggi dei CFD

I CFD sono un particolare tipo di strumento finanziario derivato: ecco che cosa sono e come funzionano, qui tutto quello che devi sapere.
Un grafico finanziario riportato su un foglio di carta.

I contratti per differenza hanno conquistato una platea di investitori sempre più consistente alla luce dei loro indubbi punti di forza. I CFD permettono infatti:

  • Di sfruttare l’effetto leva, utilizzando soltanto una ridottra percentuale del controvalore
  • Di mantenere le posizioni aperte per tutto il tempo desiderato
  • Di non dover applicare alcuna commissione agli ordini. Non non sarà infatti il cliente di una banca a doversi occupare del pagamento di una commissione di negoziazione per ogni posizione aperta o chiusa

Quali sono gli aspetti negativi?

Come qualunque altra attività legata agli investimenti, anche il trading sui CFD comporta un determinato livello di rischio, che in questo caso specifico è piuttosto elevato. L’ammontare del margine è infatti ridotto rispetto al controvalore dei contratti, il che genera l’“effetto leva”. Buttarsi in questo tipo di attività di trading non è dunque qualcosa per tutti: si tratta, piuttosto, di una modalità di investimento che dovrebbe essere messa in pratica da chi conosce molto bene i mercati finanziari e tutti i suoi relativi meccanismi. Il pericolo, in questi casi, è che un eventuale e improvviso andamento negativo del mercato possa generare una perdita perfino superiore al capitale inizialmente investito (margine). Insomma, è sempre meglio, per sicurezza, non rischiare di dover intaccare il proprio patrimonio personale se non si è esperti.

Esistono in realtà anche altri lati negativi dei CFD che è fondamentale conoscere prima di sperimentare con questo tipo di trading. I broker CFD potrebbero infatti addebitare commissioni, spread e costi di finanziamento durante la detenzione di una posizione CFD, andando così ad influire sui profitti. Come anticipato, spesso è inoltre necessario passare molto tempo a studiare i mercati finanziari e le strategie di trading prima di investire in CFD: in questo contesto, sarà sempre cruciale adottare strategie di gestione del rischio solide. Scegliere il broker giusto, infine, non è poi così semplice: ci si dovrà sempre affidare solo ed esclusivamente a esperti regolamentati, per garantirsi maggiore sicurezza e protezione nel momento del bisogno.

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