Il 17 novembre 2023, Moody’s Investors Service ha confermato il rating dell’Italia a Baa3 e ha migliorato l’outlook da “negativo” a “stabile”. Il nuovo Moody’s rating Italia è molto importante e ci dà indicazioni economiche precise.
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Nonostante Moody’s abbia migliorato il rating del nostro paese, questo non significa che siamo fuori rischio ma l’agenzia di rating ritiene che le prospettive economiche dell’Italia siano migliorate e che il rischio di default sia diminuito. L’agenzia ha spiegato che questa decisione “riflette una stabilizzazione delle prospettive per la forza economica del Paese, la salute del settore bancario e le dinamiche del debito pubblico”. L’agenzia di rating prevede che il rapporto debito/Pil arriverà al 140,3% nel 2023, in calo rispetto al 141,7% nel 2022, ma circa 6 punti percentuali in più rispetto a prima della pandemia.
Nel suo comunicato stampa, ha affermato che la conferma del Moody’s rating Italia è basata su vari fattori, tra cui:
- La crescita economica italiana è prevista per accelerare nel 2023 e nel 2024, sostenuta da una forte domanda interna e da un aumento degli investimenti.
- Il deficit pubblico italiano è previsto diminuire al 4,3% del PIL nel 2023 e al 3,9% del PIL nel 2024.
- Il debito pubblico italiano è previsto diminuire al 155,6% del PIL nel 2023 e al 154,6% del PIL nel 2024.
Cosa indica il nuovo Moody’s rating Italia?
Il dato positivo del Moody’s rating Italia confermato stabile indica che l’agenzia non prevede un downgrade del rating dell’Italia nel prossimo futuro. Anche se non dobbiamo rilassarci ma l’Italia deve continuare a concentrarsi sulla riduzione del debito pubblico e sul miglioramento della sua competitività.
Un downgrade del rating dell’Italia da parte di Moody’s avrebbe delle conseguenze negative per l’economia italiana portando innanzitutto ad un aumento del costo del debito pubblico del nostro paese. Questo sarebbe stato un colpo duro per il governo che avrebbe faticato ancora di più a finanziare le sue spese dopo le evidenti difficoltà con cui ha dovuto redigere la legge di bilancio per il prossimo anno.
Moody’s mette in allerta l’Italia sul Pnrr dicendo che “per l’Italia i rischi di credito associati con una inefficiente esecuzione delle politiche macroeconomiche sono significativi perché è il paese Ue più a rischio che il differenziale tassi di interesse-crescita metta in moto una dinamica avversa del debito”.
Se il Moody’s rating Italia fosse stato negativo, come aveva deciso l’agenzia lo scorso agosto, inoltre, avrebbe portato ad un aumento delle tasse o a tagli alla spesa pubblica, che a loro volta avrebbero un impatto negativo sull’economia e una riduzione degli investimenti stranieri in Italia.
L’Italia non è del tutto fuori pericolo, il rischio di un downgrade del rating non è del tutto scongiurato e il governo dovrebbe ridurre maggiormente il deficit e il debito pubblico per evitarlo in futuro adottando politiche economiche che favoriscano la crescita e la competitività. Se l’Italia riuscirà a continuare su questa strada, è possibile che il rating possa essere ulteriormente migliorato in futuro.
Il rating di Baa3 è ancora un rating investment-grade, ma è il livello più basso di rating investment-grade. Ciò significa che Moody’s ritiene che vi sia un rischio moderato di default dell’Italia.
Quali sono i rischi di un downgrade del Moody’s rating Italia
Ecco alcuni dei rischi specifici che un downgrade del Moody’s rating Italia potrebbe comportare:
- Aumento del costo del debito pubblico: un downgrade del rating porterebbe a un aumento del rendimento dei titoli di Stato italiani. Questo significa che il governo italiano dovrebbe pagare di più per finanziarsi, aumentando il deficit pubblico e il debito pubblico.
- Rischio di default: un downgrade del rating potrebbe aumentare il rischio di default dell’Italia. Questo significa che l’Italia potrebbe non essere in grado di rimborsare i suoi debiti, il che avrebbe un impatto negativo sull’economia e sulla stabilità finanziaria.
- Riduzione degli investimenti stranieri: un downgrade del rating potrebbe ridurre gli investimenti stranieri in Italia. Questo è dovuto al fatto che gli investitori stranieri sono meno propensi a investire in paesi con un rating creditizio basso.
Il nuovo Moody’s rating Italia confermato a Baa3 e con outlook stabile però fa ben sperare perché è un segnale positivo per le prospettive economiche italiane. Per ridurre il rischio di default, l’Italia deve continuare a concentrarsi sulla riduzione del debito pubblico e sul miglioramento della sua competitività. In particolare, l’Italia dovrebbe:
- Continuare a ridurre il deficit pubblico e il debito pubblico.
- Adottare politiche economiche che favoriscano la crescita e la competitività.
- Ridurre la sua dipendenza dall’estero, in particolare dal debito pubblico.
Se l’Italia riuscirà a continuare su questa strada, è possibile che il rating possa essere ulteriormente migliorato in futuro. Secondo Moody’s l’Italia soffre ancora di molti punti deboli che risentono di errori del passato su cui il governo dovrebbe intervenire con riforme strutturali come ridurre le diseguaglianze, la transizione energetica e altri punti su cui resta indietro.
Perché è importante il rating di Moody’s
Il Moody’s rating Italia è importante ma non solo per noi, è un fattore indicativo per tutti perché è un indicatore della solvibilità di un’entità emittente. Un rating elevato indica che l’entità emittente è più probabile che rimborsi i suoi debiti, mentre un rating basso indica che è meno probabile.
Il rating di Moody’s è utilizzato da una varietà di soggetti, tra cui:
- Investitori: gli investitori utilizzano il rating di Moody’s per valutare il rischio di un investimento. Un rating elevato indica che l’investimento è meno rischioso, mentre un rating basso indica che è più rischioso.
- Istituti finanziari: gli istituti finanziari utilizzano il rating di Moody’s per determinare i tassi di interesse da applicare ai prestiti. Un rating elevato indica che l’istituto finanziario può applicare tassi di interesse più bassi, mentre un rating basso indica che deve applicare tassi di interesse più alti.
- Governi: i governi utilizzano il rating di Moody’s per valutare la loro capacità di rimborsare i loro debiti. Un rating elevato indica che il governo è più probabile che rimborsi i suoi debiti, mentre un rating basso indica che è meno probabile.
In generale, un rating elevato del credito è positivo per l’entità emittente. Un rating elevato indica che l’entità emittente è più probabile che rimborsi i suoi debiti, il che può portare a:
- Costi di finanziamento più bassi
- Maggiore accesso al credito
- Maggiore fiducia da parte degli investitori e degli istituti finanziari
Un rating basso del credito, invece, è negativo per l’entità emittente. Un rating basso indica che l’entità emittente è meno probabile che rimborsi i suoi debiti, il che può portare a:
- Costi di finanziamento più alti
- Minore accesso al credito
- Minore fiducia da parte degli investitori e degli istituti finanziari