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BOT obbligazioni: il segreto per ottenere rendimenti sicuri e stabili

Le obbligazioni BOT permettono guadagni extra nel breve periodo agli investitori italiani.

Le obbligazioni BOT, o Buoni Ordinari del Tesoro, rappresentano certamente in una fase di profonda incertezza economica una risorsa aggiuntiva per tutti quei risparmiatori che vogliano investire il loro denaro con la speranza di ottenere qualche guadagno ulteriore.

Prima di approfondire nello specifico in che modo è possibile sfruttarli per ottenere dei rendimenti quanto più possibile stabili e sicuri vale certamente la pena approfondire il tema da un punto di vista generale, per capire prima di tutto di cosa si sta parlando quando si fa riferimento ai BOT.

Obligazioni BOT emesse dallo Stato italiano: cosa sono

I BOT sono delle obbligazioni emesse dallo Stato italiano a breve termine con una scadenza non superiore ad un anno. La loro remunerazione dipende dallo scarto di emissione (ovvero la differenza tra il loro valore nominale ed il prezzo pagato): ai fini fiscali quest’ultima è anticipata, perché per chi investe in obbligazioni la ritenuta viene applicata al momento della loro sottoscrizione.

Solitamente i BOT hanno scadenza di 3, 6 e 12 mesi, ma esistono anche i cosiddetti BOT flessibili, ovvero quelli che vantano una qualsiasi altra durata purché sia limitata entro l’anno. A partire dall’aprile del 2009 le offerte dei BOT vengono espresse per rendimento, e dunque non più per prezzo, ed è possibile conquistarli all’asta una volta al mese per quanto riguarda i BOT semestrali e annuali, mentre la periodicità varia a seconda delle esigenze della gestione delle liquidità per quanto concerne i BOT flessibili e trimestrali.

Trattandosi di Titoli di Stato zero-coupon (ovvero emessi a sconto, sotto la pari ad prezzo inferiore al valore nominale) hanno importanti vantaggi poiché l’esborso finanziario richiesto per ottenerli è minore rispetto al valore nominale di rimborso. Un altro elemento positivo da non sottovalutare è il fatto che non è necessario reinvestire a titolo di interessi i flussi percepiti. Per quanto riguarda i BOT, in aggiunta, gli istituti finanziari ai quali possono essere richiesti in asta non possono agire in maniera indiscriminata in termini di commissioni. Come ricorda il Ministero delle Finanze, le commissioni non possono infatti superare una percentuale del capitale sottoscritto pari allo 0,05% per i titoli con durata residua uguale o inferiore agli 80 giorni, allo 0,10% per i titoli con durata residua compresa tra gli 81 ed i 170 giorni, allo 0,20% per quelli con durata residua tra i 171 ed i 330 giorni e infine allo 0,30% per i titoli con durata residua pari o superiore a 331 giorni.

I vantaggi delle obbligazioni BOT

Fra i principali vantaggi dei BOT c’è indubbiamente il rischio di emissione prossimo allo zero, poiché i titoli sono garantiti dallo Stato: il pericolo di insolvenza è dunque quasi nullo proprio alla luce della loro scadenza a breve termine. Si tratta inoltre di uno strumento estremamente prezioso per proteggere i propri risparmi dall’inflazione, soprattutto se il cittadino che ne fa uso li integra all’interno di una propria strategia personale di diversificazione dei propri investimenti.

Rendimenti sicuri e stabili con i BOT: qual è il segreto?

Vale prima di tutto la pena di sottolineare che essendo i BOT un investimento come tali non possono essere completamente privi di rischi e assicurare un ritorno al 100%. Comunque sia, è importante ricordare come possano essere uno strumento utile e piuttosto sicuro per i risparmiatori soprattutto nel 2023, un periodo di alta inflazione caratterizzato da un alto grado di fluttuazione dei prezzi: i BOT sono infatti caratterizzati di per sé da una bassa volatilità.

Come anticipato, trattandosi di un investimento a basso rischio, i BOT permettono a chi ne fa richiesta di diversificare il proprio portafoglio, garantendo così una maggior stabilità dei rendimenti a lungo termine. Avendo vari strumenti finanziari in proprio possesso, infatti, è possibile ridurre il rischio complessivo dei propri investimenti.

Investendo in BOT, inoltre, sarà possibile fare una stima chiara del rendimento che si avrà rispetto al proprio investimento, questo poiché i Buoni del Tesoro presentano tassi di interesse stabili, in linea con le aspettative dei mercati sull’andamento di inflazione ed economia. Gli investitori a lungo termine che puntano a preservare il loro capitale dovrebbero dunque prendere in considerazione questa opzione se il loro obiettivo è quello di garantirsi un flusso di cassa regolare spalmato nel corso del tempo.

Ci sono, ad ogni modo, delle accortezze che bisognerebbe avere prima di gettarsi a capofitto in questa nuova avventura finanziaria. Prima di tutto è necessario comprendere se lo strumento più adatto alle proprie necessità sono i BOT o i BTP (questi ultimi hanno un rendimento che dipende non solo dall’eventuale scarto di emissione ma anche dalle cedole fisse pagate con cadenza semestrale o annuale). In aggiunta, è fondamentale capire quanto si è propensi al rischio (inevitabile) e quanto si è disposti a pagare spese e commissioni. Per un investimento che abbia senso e possa essere remunerativo, inoltre, il segreto sta in un’approfondita analisi delle condizioni di base del mercato e alle previsioni sui tassi di interesse.

Non esiste un vero e proprio segreto per ottenere dei rendimenti sicuri e stabili, poiché lo strumento già di per sé garantisce questo tipo di garanzie: l’unica reale accortezza da avere quando si investe in BOT oggi è avere la consapevolezza che le cifre che si riusciranno a ottenere non saranno comunque particolarmente elevate.

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