
Chiunque sia alla ricerca di un guadagno extra, compresi i soggetti che ancora non sono molto esperti da un punto di vista finanziario, sa bene che investire può essere un’alternativa interessante, per quanto non adatta a tutti e non certo priva di rischi. Per cercare di minimizzare le brutte sorprese nelle quali si potrebbe incorrere si può per esempio pensare di puntare sugli ETF obbligazionari a scadenza, dei quali vi parleremo in modo approfondito qui di seguito.
Approfondimenti
Si tratta nello specifico di un particolare strumento finanziario (a volte chiamato iBond) che corriponde ad un fondo negoziato in borsa che detiene un portafoglio di obbligazioni con una data di scadenza specifica. Questi ETF combinano i vantaggi di diversificazione degli ETF obbligazionari tradizionali con la scadenza definita delle singole obbligazioni. Offrono agli investitori un modo per investire in un paniere di obbligazioni con una data di scadenza prefissata, fornendo una data di fine investimento predeterminata e la possibilità di fissare i rendimenti.
In questo articolo vi spiegheremo come funzionano e perché possono essere un’opzione interessante anche nel 2025.
Indice contenuto
Cosa sono gli ETF obbligazionari a scadenza

Gli ETF a scadenza definita uniscono l’investimento in obbligazioni singole con la struttura solida degli ETF, offrendo al contempo:
- Liquidità;
- Diversificazione;
- Rendimenti potenziali;
- Facilità d’uso;
Rappresentando a tutti gli effetti un portafoglio di obbligazioni che si negozia come un’azione, questi strumenti includono molteplici obbligazioni con la stessa scadenza. Con l’aumento dei rendimenti delle obbligazioni societarie, gli ETF semplificano l’accesso a questo mercato; i flussi di cassa costanti e la scadenza prefissata, in aggiunta, li rendono ideali per investitori con obiettivi specifici.
Come si differenziano dagli ETF tradizionali
La distinzione tra i fondi a scadenza determinata e i fondi obbligazionari classici risiede nel fatto che i primi, come d’altra parte indica il nome, prevedono una data di scadenza prestabilita, al termine della quale è atteso il rimborso del capitale investito, oltre agli interessi e alle plusvalenze. A differenza di un singolo titolo obbligazionario, un GIC (cioè un Guaranteed Investment Certificate) o altri strumenti di reddito, questi fondi offrono la possibilità di coprire le necessità di liquidità tramite un portafoglio diversificato di obbligazioni, racchiuso in un’unica soluzione pratica e accessibile.
In altre parole, per obiettivi di crescita a lungo termine e accumulo di patrimonio, i fondi obbligazionari tradizionali e quelli corporate rimangono fondamentali. I fondi a scadenza prefissata, invece, rispondono soprattutto alle esigenze di flussi di cassa a breve e medio termine, garantendo una data certa per il rimborso del capitale e un rendimento interessante al termine del periodo.
Caratteristiche principali: durata, rendimento, gestione
I fondi obbligazionari a scadenza prefissata, strutturati come ETF, offrono una durata fissa, consentendo agli investitori di ricevere il capitale investito più gli interessi e le plusvalenze alla scadenza, garantendo prevedibilità per obiettivi specifici.
In termini di rendimento, questi fondi beneficiano dell’aumento dei rendimenti delle obbligazioni corporate, rendendo più accessibile il mercato obbligazionario tramite la struttura ETF. La gestione della liquidità è facilitata poiché, a differenza di un singolo titolo obbligazionario, gli ETF si negoziano come azioni, offrendo flessibilità di compravendita.
La diversificazione è un punto di forza, poiché un ETF consente di investire in un ampio portafoglio di obbligazioni con la stessa data di scadenza, riducendo il rischio rispetto al possesso di un singolo titolo. Il potenziale di rendimento è attraente grazie all’accesso a obbligazioni corporate con rendimenti più elevati. Infine, la semplicità deriva dalla struttura di un’unica soluzione d’investimento, che combina flussi di cassa regolari e una scadenza fissa, ideale per investitori con esigenze di pianificazione finanziaria chiara e obiettivi definiti.
Perché stanno tornando di moda nel 2025
Non c’è dubbio che questo strumento nel 2025 stiano vivendo un momento piuttosto favorevole, e non c’è da stupirsi se siano tornati di moda. Ma per quale motivo? Proviamo a fare chiarezza qui di seguito.
Il contesto dei tassi di interesse elevati
Tali fondi, lanciati verso la fine del 2023, hanno da subito performato abbastanza bene, sfruttando l’opportunità di rendimenti elevati derivanti da obbligazioni corporate acquistate a sconto nel 2022, quando i rendimenti obbligazionari erano aumentati.
Vale la pena in particolare sottolineare la loro crescente popolarità in particolare per la manica 2026, utilizzata come alternativa agli strumenti del mercato monetario grazie alla maggiore liquidità e rendimento. In ogni caso, l’importanza di investire in obbligazioni scontate andrà mano a mano a diminuire con la futura stabilizzazione dei tassi d’interesse: gli investitori dovrebbero dunque considerare anche di abbracciare strategie alternative (come le maniche 2028 e 2030 o altri fondi obbligazionari) man mano che le condizioni di mercato cambiano.
Maggiore prevedibilità per chi pianifica spese future
Proprio in funzione delle loro caratteristiche intrinseche, gli ETF obbligazionari a scadenza prefissata offrono maggiore prevedibilità per chi pianifica spese future, grazie alla loro struttura che garantisce il rimborso del capitale e i rendimenti (interessi e potenziali plusvalenze) a una data di scadenza prestabilita (ad esempio, 2025, 2026, ecc.).
Questa caratteristica li rende particolarmente adatti per investitori con obiettivi finanziari specifici a breve o medio termine, come coprire spese pianificate, poiché offrono una certezza di scadenza e un rendimento comparabile a un GIC, ma con la diversificazione di un portafoglio di obbligazioni.
A chi convengono davvero
Gli iBonds presentano dunque dei vantaggi evidenti per le seguenti categorie di soggetti:
- Gli investitori che cercano diversificazione: grazie all’ampia diversificazione, gli iBonds riducono il rischio legato a singoli emittenti obbligazionari, rendendoli ideali per chi vuole un portafoglio bilanciato senza dover selezionare singole obbligazioni;
- Gli investitori con budget limitato: la possibilità di investire anche piccole cifre (a partire dal costo di una quota) li rende accessibili a piccoli risparmiatori o a chi non dispone di capitali elevati, a differenza delle obbligazioni corporate tradizionali che richiedono tagli minimi di 100.000 euro:
- Gli investitori attenti ai costi: con costi di gestione bassi, gli iBonds sono perfetti per chi vuole minimizzare le spese rispetto ad altri strumenti finanziari, come fondi comuni obbligazionari;
- Gli investitori che desiderano cedole periodiche: lo stacco di cedole garantisce un flusso di reddito regolare, ideale per chi cerca entrate passive, come pensionati o investitori che vogliono integrare il proprio reddito.
Ma le categorie che possono beneficiare di questa opzione sono molte altre, vediamone qui di seguito un paio
Investitori a medio termine
La data di scadenza fissa e il rendimento noto in anticipo attraggono chi ha obiettivi finanziari a medio-lungo termine, come pianificare l’acquisto di una casa o il pagamento di spese future, senza sorprese sul ritorno atteso.
Pensionandi, risparmiatori prudenziali
Sempre seguendo il metro di valutazione della prudenza e dei costi medi fissi di bassa entità, rendono i ibonds perfetti anche per piccoli risparmiatori e individui prossimi all’età pensionabile.

Caratteristica | ETF obbligazioni a scadenza | ETF obbligazionari tradizionali |
Diversificazione | ✅ | ✅ |
Liquidità (si comprano/vendono in Borsa) | ✅ | ✅ |
Prevedibilità dei flussi futuri (utile per pianificare) | ✅ | ✅ |
Scadenza definita / rimborso a termine | ✅ | ❌ |
Prevedibilità dei flussi futuri (utile per pianificare) | ✅ | ❌ |
Rendimento noto a scadenza (se detenuto fino al termine) | ✅ | ❌ |
Ideale per spese future pianificate | ✅ | ❌ |
Adatti per obiettivi a lungo termine | ❌ | ✅ |
Adatti per strategie di accumulo di capitale | ❌ | ✅ |
FAQ
Qual è la tassazione degli ETF obbligazionari a scadenza?
La diminuzione della duration nel tempo riduce il rischio di tasso d’interesse, rendendo gli iBonds adatti a chi cerca una graduale riduzione dell’esposizione al rischio man mano che si avvicina la scadenza: è il caso, per esempio, degli investitori che stanno per andare in pensione.
La tassazione applicata agli ETF obbligazionari con scadenza è pari al 26% sui guadagni in conto capitale e sui proventi da capitale, come dividendi e interessi, analogamente a quanto avviene per altri tipi di ETF. Tuttavia, nel caso in cui l’ETF investa in titoli di Stato italiani o in obbligazioni emesse da Paesi inclusi nella cosiddetta “white list”, l’imposta si riduce al 12,5%.
Esiste il rischio di perdita?
Come per qualsiasi altro investimento, anche qui esiste una quota di rischio (che purtroppo non potrà mai essere pari a zero!). Gli ETF obbligazionari a scadenza comportano rischi di perdita legati a mercato, credito, liquidità, tasso di cambio e gestione. La vendita anticipata può causare perdite per fluttuazioni di mercato. Tenere l’ETF fino alla scadenza riduce il rischio di mercato. Scegliere titoli di alta qualità e monitorare i tassi di interesse aiuta a minimizzare i rischi.