
Chiunque investa il proprio denaro nei mercati deve essere ben consapevole, fin dall’inizio della sua avventura, che prima o poi potrebbe doversi ritrovare costretto a recuperare una minusvalenza, cioè una perdita di capitale (a volte anche molto consistente). Nel seguente articolo cercheremo di spiegarvi come recuperare una minusvalenza.
Approfondimenti
Investire è meno complicato di quello che in molti potrebbero pensare. Si tratta infatti di un’attività che con uno studio adeguato e con il supporto di professionisti come i consulenti si può rivelare in alcuni casi una vera miniera d’oro. Ad ogni modo, è altrettanto importante ricordare che il rischio di incorrere in perdite è sempre dietro l’angolo. D’altra parte, chiunque investa il proprio denaro deve essere perfettamente consapevole che al di là degli aspetti indubbiamente positivi si cela anche una determinata dose di rischio, dalla quale non è in alcun modo possibile prescindere.
Nel caso sfortunato in cui si dovesse perdere del denaro non bisogna disperare: esistono infatti alcune strategie utili per recuperare, pur sempre gradualmente, ciò che si è perso. Scopriamo in che modo, più nel dettaglio.
Indice contenuto
1. Analizza i tuoi errori

Un buon trader deve riconoscere i propri punti di forza e le proprie debolezze per adattare di conseguenza la propria strategia. Dopo ogni operazione in perdita, piccola o grande che sia, è conveniente portare sempre a termine un’analisi per individuare cosa migliorare. Chiediamoci se per caso abbiamo tralasciato qualche aspetto nella mia ricerca o se ci siamo fatti troppo influenzare dall’emozione del momento.
Ad esempio, se il nostro approccio si basa esclusivamente sui fondamentali e acquistiamo solo azioni con valutazioni molto selettive, potremmo perdere opportunità interessanti in aziende emergenti ad alto potenziale. Al contrario, se seguiamo troppo le notizie di mercato, potremmo puntare su titoli di tendenza e subire perdite, mentre altri trader più prudenti ottengono risultati migliori. In entrambi i casi, il problema è l’eccessiva rigidità: un approccio troppo rigido limita la capacità di cogliere nuove occasioni. La chiave è essere flessibili e aperti a diverse strategie di analisi e selezione dei titoli.
2. Tieni traccia delle tue operazioni
Monitorare la propria attività di trading aiuta a identificare cosa ha funzionato e cosa no. Un diario di trading, ancor meglio se scritto su un foglio di calcolo in Excel, può contenere dettagli come i segnali che hanno influenzato le tue scelte, l’andamento delle operazioni e gli errori commessi. Il vero valore di questo strumento sta nella possibilità di tornare su queste analisi quando si valutano operazioni simili o nuove strategie.
3. Sfrutta le perdite in modo strategico
Un aspetto positivo delle perdite è che possono essere usate per compensare le plusvalenze e in alcuni casi anche il reddito ordinario. Questo aspetto non solo è fiscalmente vantaggioso, ma può anche offrire un piccolo sollievo psicologico a chi è rimasto molto scottato. Tuttavia, l’obiettivo resta quello di mantenere le perdite sotto controllo per evitare danni significativi al capitale, poiché un vantaggio fiscale può mitigare solo in parte il problema.
4. Rientra in modo graduale nel mercato
Evitare di tornare subito a investire con lo stesso trasporto di prima può essere una scelta saggia. Dopo una perdita importante, potremmo ad esempio ridurre l’esposizione per operazione dal 5% al 2-3% del nostro portafoglio, fino a quando non ci sentiremo più sicuri. Questo approccio è particolarmente utile in periodi di forte volatilità, dove i movimenti di mercato possono essere imprevedibili.
5. Aumenta o riduci la posizione in modo progressivo
Un’altra strategia utile è entrare nel mercato con gradualità. Invece di acquistare immediatamente 100 azioni di un titolo, potremmo iniziare con 20 e incrementare la posizione in caso di ribassi. Allo stesso modo, in caso di profitti, potresmmo vendere progressivamente, per esempio in blocchi di 10-20 azioni, così da ridurre il rischio e i rimpianti. Definire in anticipo i livelli di prezzo per le uscite, anche quelle parziali, può aiutare a gestire meglio il processo.
6. Ordini limite e stop per disciplinare le operazioni

Gli ordini limite e stop possono aiutarci a ridurre l’influenza delle emozioni nel trading e a rispettare il nostro piano di uscita.
- Ordini limite: consentono di stabilire il prezzo massimo che siamo disposti a pagare per acquistare o il minimo per vendere. L’ordine verrà eseguito solo se il prezzo raggiunge il livello impostato o uno migliore;
- Ordini stop: diventano ordini di mercato quando viene raggiunto un determinato prezzo. Tuttavia, non garantiscono un prezzo di esecuzione preciso, poiché il trade può avvenire a un valore inferiore o superiore rispetto al livello stop.
Questi strumenti aiutano a evitare decisioni impulsive, come trattenere troppo a lungo una posizione o acquistare un titolo a un prezzo eccessivo. Tuttavia, è bene ricordare che gli ordini limite non garantiscono sempre l’esecuzione e che quelli stop non assicurano un prezzo esatto.