Sedici anni dopo l’ultimo incontro in un carcere statunitense, Chico Forti ha finalmente rivisto e riabbracciato sua madre, raggiungendo la 96enne nella casa di origine a Trento. Questa possibilità è stata concessa “per motivi umanitari” dal Tribunale di sorveglianza di Venezia, in risposta alla richiesta dei legali di Forti. Tuttavia, la decisione ha sollevato polemiche, soprattutto da parte del sindacato di polizia penitenziaria SPP, che ha evidenziato l’inusuale celerità con cui i giudici hanno accolto la richiesta rispetto ai tempi normali per gli altri detenuti, che a volte devono attendere mesi, anche in casi gravi.
La prima cosa che Chico Forti ha detto alla madre è stata: “Mamma, ti voglio bene. Sono qui per te.” L’anziana signora era visibilmente emozionata. Tra baci e abbracci, voleva preparargli subito i canederli, ma lui le ha gentilmente fatto notare che non aveva fame, avendo già provveduto a mangiare. Lo zio di Chico Forti, Gianni, presente durante la visita nel quartiere di Cristo Re a Trento, ha raccontato l’emozione di quel momento. “Il rientro lo ha rinfrancato e portato a nuova vita. Fino a quando avremo fiato e vita, ci batteremo per la sua riabilitazione.”
Grazie al permesso speciale, Chico Forti ha potuto lasciare momentaneamente il carcere di Verona, dove è stato rinchiuso dopo il suo rientro in Italia per scontare la pena inflitta per omicidio negli Stati Uniti. Ha raggiunto la casa materna e finalmente abbracciato sua madre. Questo abbraccio era atteso da lungo tempo, soprattutto dopo l’ultimo faccia a faccia avvenuto 16 anni fa, quando la donna era andata a trovarlo nel carcere di Miami in occasione del suo ottantesimo compleanno. Il tempo concesso per l’incontro è stato di circa quattro ore, come ha confermato lo zio Gianni, presente insieme al fratello Stefano.
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