Tutte le istituzioni europee, Italia compresa, hanno ridefinito gli accordi sull’efficienza energetica. È notizia del mese di marzo 2023 la scelta da parte degli Stati di garantire fino al 2030 una riduzione dell’11,7%.
Approfondimenti
Sono diversi gli obblighi a cui gli stati membri devono far fronte. Tra questi in questa sede si ricordano:
- Riduzione dei consumi dell’1,9% per il settore pubblico;
- Rinnovo del 3% della superficie degli edifici pubblici.
Anche per quanto riguarda le case, l’unione europea ha dettato regole ferree: gli edifici privati dovranno abbattere le emissioni del 40% e tutti gli immobili dovranno raggiungere la classe E (classe D entro il 2033). Per questo motivo, nei prossimi anni ci saranno ulteriori attività di ristrutturazione di cui, però, saranno esenti gli edifici storici. Nello specifico, dal 2028 i nuovi edifici dovranno essere costruiti con emissioni zero, mentre entro quella data dovranno avere tecnologie solari.
In base a queste direttive europee, per i singoli Stati servirà attuare quelle misure utili per raggiungere tali obiettivi. Ad esempio, dovranno finanziare gli interventi, realizzare sussidi per le famiglie meno abbienti. Questi miglioramenti hanno come obiettivo le emissioni zero, essenziali per il pianeta, e, di conseguenza, una riduzione delle bollette energetiche. Inoltre, questa nuova direttiva favorirà lo sviluppo di nuovi posti di lavoro in diversi settori come quello delle costruzioni e dell’energia rinnovabile.
Questa normativa dell’Unione europea è stata ritenuta necessaria perché molti edifici non sono efficienti e, quindi, non permettono il raggiungimento degli obiettivi 2030. Per fare questo, dovrebbero essere utilizzati ben 150 miliardi di euro per raggiungere un livello minimo di efficienza energetica e compariranno nuovi reati ambientali e relative sanzioni.
La direttiva sulle case green
Come detto, la direttiva europea ha come obiettivo principale quello di ridurre le emissioni nocive entro il termine del 2030. Di conseguenza, si vuole rendere l’aria pulita, ridurre l’uso di fonti fossili e far sì che gli edifici consumino di meno. Tutti questi step risultano fondamentali per raggiungere nel 2050 la cosiddetta neutralità climatica ed emissioni zero.
La direttiva case green prevede diversi punti importanti:
- Gli immobili dovranno rientrare nella classe energetica E;
- taglio dei consumi del 25% (questo obiettivo è raggiungibile, ad esempio, con la realizzazione dei pannelli solari sulla copertura, infissi nuovi, nuove caldaie a condensazione, cappotto termico).
Saranno, poi, i singoli stati a stabilire le eventuali sanzioni da applicare e le esenzioni. Da quello che emerge, infatti, saranno escluse le seconde case, le case vacanze, edilizia sociale, le chiese e i palazzi storici. Inoltre, con questa normativa vincolante, il parlamento europeo ha stabilito che ci dovranno essere misure di sostegno per aiutare tutti i cittadini ad accedere ai finanziamenti.
L’Italia e le fonti energetiche del futuro
Quando si parla di risparmio energetico ci si riferisce a tutte quelle tecniche e strategie che permettono di ridurre l’inquinamento e risparmiare sulla bolletta elettrica. Ma per raggiungere questi obiettivi, servirà utilizzare, anche in Italia, fonti di energia alternative. Per questo motivo, in Italia e nel mondo, la sfida importante da affrontare e superare riguarda proprio la riduzione dell’energia a fronte di un aumento del fabbisogno energetico.
In questi anni, da questo punto di vista, sono stati compiuti diversi passi in avanti. Basti considerare che diversi Paesi non utilizzano più il carbone perché altamente inquinante. La soluzione, invece, è quella di utilizzare nuove fonti rinnovabili. Ed è proprio su queste che l’Italia del futuro deve puntare.
Sono diverse le fonti alternative che non inquinano, come ad esempio l’energia solare, l’energia eolica, l’energia idroelettrica, l’energia geotermica, quella mareomotrice o quella cinetica. Ad esempio, l’energia solare può essere molto vantaggiosa per le aziende o le abitazioni private o l’energia marina per i centri costieri.
Certamente, a svolgere un ruolo importante saranno la tecnologia e l’innovazione. Non dimenticarsi, infatti, quanto anche in passato siano state fondamentali le nuove scoperte tecnologiche per un progresso sia dell’umanità, sia degli strumenti che la stessa utilizzava. Inoltre, questo maggiore know-how potrebbe portare a una maggiore crescita delle stesse imprese italiane e della produttività.
Le nuove soluzioni, poi, potrebbero causare una migliore efficienza degli impianti e delle soluzioni che saranno meno costose ma ugualmente valide. Uno dei trend che potrebbe svilupparsi in Italia riguarda la cosiddetta cogenerazione, come avviene ad esempio con il fotovoltaico elettrico e termico. Anche per quanto riguarda l’energia eolica l’Italia non resta a guardare. Infatti, in molti parlano già di piccoli impianti eolici domestici che potranno rappresentare una svolta per il risparmio energetico.
Questa grande attenzione verso l’energia rinnovabile è alla base, anche, della nascita di tante startup green, come quella finanziata tra gli altri anche da Bill Gates (Heliogen), che usa l’energia solare per produrre acciaio e cemento, operando cioè in settori inquinanti. Ma anche in Italia ci sono già tante startup sostenibili come ad esempio Gevi che usa l’energia eolica o Sinergy Flow vincitrice nel 2021 del premio nazionale per l’innovazione.
In conclusione, l’Italia del futuro dal punto di vista dell’energia avrà a disposizione tecnologie sempre più evolute che saranno fondamentali per raggiungere l’efficientamento energetico 2030.