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Il mercato dell’energia green

Le materie prime rappresenteranno la chiave del futuro: entro il 2030 il mercato delle tecnologie pulite potrebbe valere 650 miliardi di dollari l’anno, più del triplo rispetto ad oggi secondo il nuovo rapporto dell’agenzia internazionale sull’energia.

Secondo il fisico Roberto Battiston entro il 2030 i posti di lavoro nel settore dell’energia pulita potrebbero diventare più del doppio passando dagli attuali 6000000 a quasi 14.

Il mercato globale delle principali tecnologie potrebbe arrivare a valere più del triplo del livello attuale se i paesi rispetteranno i loro impegni annunciati. Sono alcuni dei dati, contenuti nel nuovo rapporto dell’agenzia internazionale sull’energia che analizza le ultime novità sulla transizione energetica evidenziando le principali opportunità di mercato e rischi, in un contesto internazionale che, prima, ha dovuto fare i conti con una pandemia, poi, con la guerra in Ucraina.

“Il documento è molto interessante: mette in evidenza come la transizione sia in corso. Fra gli anni venti e gli anni trenta vedranno una tumultuosa crescita di questa transizione”. – Chiosa il fisico – “Vediamo tutti andamenti di tipo esponenziale sull’eolico e il fotovoltaico e le batterie perché i prezzi stanno crollando. Da qualche anno a questa parte, l’energia di forma primaria, quella del sole, quell’energia per la prima volta riusciamo a sfruttarle a un costo più basso dell’energia fossile”.

Tra i problemi citati dal rapporto l’elevata concentrazione geografica delle risorse, ad esempio, l’estrazione di alcuni minerali, terre rare, avviene solo in pochi paesi. “Il fotovoltaico e sostanzialmente il silicio e il vetro alluminio sono materiali che dalla sabbia fino all’alluminio delle miniere, si può ottenere con relativa facilità. Già sulle batterie dove c’è il litio o il cobalto per gli elettrodi incominciano ad esserci delle situazioni in cui questo materiale non è distribuito in tutto il mondo. Questi elementi possono produrre dei rallentamenti o anche delle crisi. Ricordiamoci l’energia è sempre stata concentrata in zone limitate. Il sole e il vento no fortunatamente, quindi, anche da un punto di vista geopolitico sarà molto meglio non essere legati a ricatti reciproci di carattere commerciale”.