Sei sotto la doccia. Ti rilassi, ti godi l’acqua calda e il vapore acqueo, ti insaponi, senza curarti di chiudere il rubinetto, e poi ti risciacqui con tutta calma, lasciandoti massaggiare dal liquido che scivola sulla pelle. Se ti sei riconosciuto, o riconosciuta, in questo comportamento, sappi che il numero di litri di acqua che hai speso è ben più alto di quanto possa pensare.
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La questione del dispendio di litri di acqua per una doccia, che tendiamo a sottovalutare, è invece importante, a quanto pare, per il Ministro dell’Economia tedesco. Robert Habeck ha infatti reso noto di aver accorciato il suo tempo-doccia per ridurre il consumo di acqua e quello di gas necessario per riscaldarla. Non ci è dato sapere se l’abbia effettivamente fatto o se la sua dichiarazione sia soltanto frutto di una elaborata strategia di comunicazione. In fin dei conti, anche in Germania il caro gas si fa sentire e il ministro potrebbe aver voluto semplicemente richiamare l’attenzione della popolazione su questo aspetto delicato. Sicuramente però, queste parole ci danno modo di riflettere.
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Quanti litri di acqua si consumano per una breve doccia?
Un miscelatore da doccia standard, che non sia trattato per il risparmio idrico, fa scendere 16 litri di acqua al minuto come valore medio. All’occhio la quantità sembra minore, a causa del rompigetto, eppure si tratta di un consumo rilevante. Alla luce di questo, una doccia di 5 minuti richiede circa 80 litri di acqua mentre una da 10 ben 160. Chi ama prendersela più comoda e sotto la doccia passa un quarto d’ora farà uso di 240 litri d’acqua. Si stima che ogni italiano faccia uso di 200 litri di acqua potabile al giorno, tra utilizzi igienici e alimentari. Quella sciacquata quotidiana che tanto ci fa sentire bene beve, da sola, almeno il 40% del nostro consumo idrico giornaliero.
Sono numeri da tenere a mente in un’epoca nella quale l’acqua è sempre più rara e preziosa. Gli abitanti del pianeta Terra stanno infatti aumentando, grazie alla fertilità dei Paesi in via di sviluppo, e il clima è sempre più avaro di piogge e nevicate. Quando si definisce questo fluido una risorsa che vale oro, non si esagera. Dobbiamo cominciare a fare i conti con questa realtà e trovare la via di abbattere i consumi e ridurre la nostra sete d’acqua quotidiana.
Come attrezzarsi per consumare meno litri di acqua?
Dal momento che non possiamo rinunciare all’igiene, come possiamo organizzarci per fare in modo di consumare quanti meno litri di acqua possibile ogni volta che ci facciamo una doccia? Una prima soluzione – e un consiglio – potrebbe essere quello di emulare Habeck, e ottimizzare il tempo che impieghiamo per lavarci. Teniamo bene a mente il fatto che il dispendio idrico di ogni doccia è piuttosto elevato e regoliamoci di conseguenza. Dato questo antefatto, privilegiamola comunque sempre al bagno, perché richiede una quantità d’acqua ancora maggiore.
La tecnologia ci dà una mano
I produttori di sanitari per il bagno sono ben consci di questa problematica. Per tal motivo, hanno ideato prodotti specifici e studiati appositamente per abbassare le quantità di acqua necessarie per la doccia e l’igiene personale. Ecco alcune soluzioni che possono aiutarci a centellinare il prezioso fluido:
- Utilizzare un miscelatore ad aria. Facendo uso di un apposito soffione a risparmio idrico, possiamo ridurre la portata d’acqua e, quindi, impiegarne meno. Dovremo naturalmente avere l’accortezza di non aprire mai il rubinetto al massimo, o il vantaggio sarà praticamente azzerato, ma a fronte di questa semplice attenzione potremo risparmiare fino a 5 litri ogni minuto. Il segreto dell’erogazione a basso flusso sta nel miscelare acqua calda e aria, abbassando così la portata idrica.
- Servirsi di un diffusore a cornetta, a basso flusso, in grado di svolgere le stesse funzioni del miscelatore ad aria. Questo prodotto è piuttosto economico e non è difficile reperirlo sul mercato.
Non accontentiamoci di affidarci a un nuovo prodotto e considerare che sia sufficiente. Per risparmiare in maniera efficace e intelligente non va mai trascurata la manutenzione. Verifichiamo sempre che la condotta idrica sia funzionante e non provochi perdite d’acqua. Un’altra buona norma è quella di regolare al minimo la temperatura, per tenere sotto controllo tanto i consumi idrici quanto quelli legati al riscaldamento. Se facciamo uso di uno scaldabagno, potremmo prendere in considerazione l’idea di ammodernarlo, sostituendolo con uno più piccolo e prestante.
Teniamo sotto controllo l’impronta idrica
Con l’espressione impronta idrica indichiamo la quantità d’acqua dolce consumata, quotidianamente, da una persona o famiglia. Avere contezza dell’impatto ambientale delle nostre abitudini, in un momento ambientalmente delicato come questo, è fondamentale se vogliamo aiutare il pianeta che ci ospita. È possibile abbassare il consumo idrico senza sacrificare né l’igiene personale, né il comfort abitativo. Occorre però essere pronti a modificare leggermente le abitudini e, se occorre, a considerare di installare prodotti ad hoc come quelli indicati al titolo precedente.
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