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Inflazione nel retail: la tecnologia a servizio del risparmio

inflazione nel retail

La tecnologia si rivela una solida alleata nel contrastare gli effetti dell’inflazione e nel favorire il risparmio. Secondo uno studio condotto da Adyen, una piattaforma tecnologica finanziaria di fama globale, il commercio unificato ha giocato un ruolo significativo nella crescita del settore delle vendite al dettaglio, mitigando gli impatti dell’inflazione nel retail. Questo approccio innovativo prevede la gestione integrata dei diversi canali di vendita e dei pagamenti, offrendo ai consumatori un’interfaccia unificata per gli acquisti in negozio, online e tramite dispositivi mobili.

Che cos’è il commercio unificato?

Il “commercio unificato” (o “unified commerce” in inglese) è un approccio nel settore del retail che integra e gestisce in modo sinergico i diversi canali di vendita e i punti di contatto con i clienti, offrendo un’esperienza di acquisto fluida e coesa. L’obiettivo principale del commercio unificato è fornire ai consumatori un’interfaccia unificata e coerente per effettuare acquisti sia in negozio fisico, sia online, sia tramite dispositivi mobili.

Inflazione nel retail: la ricerca

La ricerca che esplora gli effetti della tecnologia sull’inflazione nel retail, condotta dal Centre for Economic and Business Research, ha evidenziato che le aziende che adottano un modello omnicanale e gestiscono il proprio business in modo unificato hanno registrato un aumento del fatturato del 8% nel corso del 2022. Se questa pratica fosse adottata su larga scala dai rivenditori, il settore potrebbe beneficiare di un volume di affari pari a 54,2 miliardi di dollari. A livello globale, l’implementazione di un approccio multicanale potrebbe generare ricavi per un valore totale di 1,5 trilioni di dollari. Questi dati dimostrano come il commercio unificato, che integra la gestione dei pagamenti sia online che offline in un unico sistema, favorisca una maggiore resilienza del settore retail in un contesto caratterizzato da inflazione e complessità economica.

Una ricerca ha evidenziato i benefici di un approccio omnicanale al retail per combattere l’inflazione nel retail.

Retail Report 2023: i dati salienti

Il Retail Report 2023 di Adyen si basa su due diverse indagini che hanno coinvolto oltre 36.000 consumatori in 26 paesi e 12.000 commercianti in 24 paesi. Lo studio ha analizzato come l’attuale scenario di inflazione nel retail abbia influenzato il comportamento dei consumatori e come le aziende stiano adattandosi ai cambiamenti in corso. Degli effetti di inflazione online e categorie di prodotto interessate ne avevamo già parlato qui.

Gli italiani e la ricerca di convenienza

In Italia, l’83% dei consumatori ha dichiarato di dedicare più tempo alla ricerca di offerte e prezzi convenienti a causa dell’attuale scenario economico, una percentuale superiore alla media internazionale del 78%. Inoltre, più di un terzo degli italiani (37%) aspetta momenti chiave come il Black Friday o i saldi stagionali per effettuare i propri acquisti. Di conseguenza, il 48% dei commercianti italiani ritiene che l’impatto dell’inflazione nel retail richieda loro di offrire sconti ai consumatori durante tutto l’anno.

La personalizzazione dell’esperienza d’acquisto

A livello globale, la personalizzazione dell’esperienza d’acquisto e la fidelizzazione al marchio stanno diventando sempre più importanti per i consumatori. In Italia, oltre due terzi (68%) dei consumatori, vorrebbe usufruire di sconti sui prodotti in base alle loro preferenze di navigazione precedenti, mentre quasi la metà (48%) preferisce acquistare da aziende e marchi che offrono un percorso d’acquisto personalizzato. Tuttavia, il 42% dei rivenditori italiani afferma che classificare i clienti in base ai loro comportamenti sta diventando sempre più difficile, con una percentuale che arriva al 52% a livello internazionale.

I consumatori italiani sono favorevoli alle applicazioni tecnologiche in ambito retail, soprattutto per i pagamenti

I vantaggi dell’integrazione tecnologica

L’integrazione tra canali online e offline si è dimostrata un fattore chiave nel creare un legame solido tra i consumatori e i brand e contro problemi come l’inflazione nel retail, online e offline, poiché spinge i clienti a tornare in negozio per ulteriori acquisti e a utilizzare la rete senza soluzione di continuità. In Italia, una percentuale significativa degli intervistati (60%) ha affermato di rimanere fedele ai rivenditori che offrono servizi ibridi, come la possibilità di acquistare online e restituire in negozio, mentre il 42% apprezza la comodità di valutare un acquisto in negozio prima di concluderlo online, o viceversa.

Inoltre, l’esperienza d’acquisto in negozio integrata con strumenti e servizi tecnologici come le casse self-service, i codici QR e le applicazioni per i pagamenti digitali durante il check-out è stata valutata positivamente dai consumatori italiani. Più di un terzo (35%) si è detto soddisfatto perché la tecnologia rende gli acquisti più veloci, mentre un quarto (25%) ha affermato che visiterebbe più spesso un negozio che offre servizi di acquisto integrati con soluzioni tecnologiche.

Investimenti in tecnologia per il futuro

Nonostante i vantaggi evidenti come antidoto all’inflazione nel retail, solo il 20% dei marchi italiani ha già investito in soluzioni a supporto del commercio unificato, mentre il 33% sta iniziando ad investire in questa direzione e il 39% è in fase di valutazione. Questi risultati, tuttavia, non vedono l’Italia indietro, ma sono in linea con quelli internazionali, dove solo il 17% delle aziende sta già investendo nel commercio unificato.

La tecnologia come leva per l’internazionalizzazione

L’investimento in tecnologia può inoltre sostenere l’espansione delle aziende in nuovi mercati. Con opportunità limitate a livello locale, l’internazionalizzazione diventa una scelta strategica per molte aziende. Sfruttando la tecnologia per gestire in modo integrato i pagamenti e i canali di vendita, le aziende possono raggiungere un pubblico più ampio e capitalizzare le opportunità offerte da nuovi mercati.

Anche la propensione delle aziende a uscire dai confini italiani rilfette la media globale, sono il 66% (contro il 68%) le aziende italiane che prevedono di espandersi in nuovi mercati nel 2023, la maggior parte (40%) attraverso l’ecommerce e il 26% tramite l’apertura di negozi fisici.

In particolare, dall’Italia si va in Germania (42%), Francia (42%), Spagna (22%) e UK (19%). Se l’ambizione travalica i confini europei, i mercati di riferimento sono gli Stati Uniti (18)%, storico mercato per i prodotti made in Italy, Cina (12%) e Canada (12%).

Per cercare di adeguarsi alle esigenze dei clienti stranieri, alcune aziende stanno ampliando i propri servizi legati alle metodologie di pagamento: Il 25% per esempio accetta metodi di pagamento internazionali come AliPay o WeChat Pay e il 34% è anche attrezzato per i nuovi portafogli digitali

La tecnologia si conferma come una potente alleata nel contrastare gli effetti dell’inflazione e favorire il risparmio dei consumatori. Il commercio unificato e l’integrazione tecnologica tra canali online e offline offrono un’esperienza d’acquisto personalizzata e conveniente, creando un legame solido tra i consumatori e i brand. Gli investimenti in tecnologia e l’espansione in nuovi mercati rappresentano una strategia vincente per le aziende che desiderano affrontare con successo il contesto economico attuale.

Il report completo di Adyen è disponibile a questo link.