Esistono essenzialmente due tipi di lampadine in commercio: quelle per così dire classiche a incandescenza e quelle a LED. Le prime sono le vecchie lampadine che generano luminosità a partire da un filamento metallico inserito al loro interno che surriscaldandosi produce una luce intensa. Le seconde invece funzionano attraverso dei diodi a funzione luminosa, delle speciali componenti che a contatto con la corrente elettrica generano una luce molto brillante priva di raggi UV e infrarossi. Le lampadine a LED presentano diversi tipi di vantaggi, tra cui il fatto di illuminarsi immediatamente e di consumare molto meno rispetto a quelle tradizionali. Ci sono però anche dei difetti che vale la pena approfondire: si tratta infatti di prodotti che in certe condizioni tendono a fulminarsi con una certa frequenza. Vediamo quali possono essere i motivi dietro a tale problematica.
Approfondimenti
Come funzionano le lampadine a LED?
Prima di entrare più nel dettaglio nel merito della questione è necessario fare uno passettino indietro e spiegare il funzionamento di questo tipo di dispositivi. Il diodo di cui sono costituite è un elemento che permette alla corrente di passare e che emette luce quando è polarizzata: farlo funzionare è molto semplice, basta infatti collegare la corrente al semiconduttore superiore del diodo stesso. A seconda del materiale di cui è fatto il semiconduttore, il diodo sarà così in grado di emettere luce in diversi colori. In commercio esistono essenzialmente due tipi di LED: da un lato troviamo quelli a luce continua, dall’altro quelli a luce intermittente. Per alimentarli nella maniera corretta, inoltre, è necessario fornire al LED una corrente costante polarizzata, il cui valore sarà sempre indicato da parte del produttore nel relativo foglietto illustrativo.
Si può davvero parlare di lampadine a LED fulminate?
Siamo abituati a dire che le lampadine si fulminano, ma è davvero corretto nel caso dei dispositivi a LED? La risposta a questa domanda è negativa: le lampadine a LED infatti non si fulminano, perlomeno non nel modo in cui siamo abituati a pensare rispetto alle lampadine a incandescenza. Sarebbe infatti più corretto dire che nel corso del tempo le lampadine emettono sempre meno luce, fino a spegnersi definitivamente. Da questo momento in poi utilizzeremo dunque il verbo “fulminarsi” solo per maggior chiarezza espositiva
Ma quali sono, dunque, i fattori più comuni che portano a questo malfunzionamento del prodotto?
Perché le lampadine a LED si fulminano spesso?
È importante ricordare come questo tipo di prodotto di nuova generazione vanti livelli di efficienza di gran lunga superiori alle lampadine classiche. Se le lampadine LED di casa continuano a fulminarsi, dunque, è molto probabile che non dipenda direttamente dal prodotto scelto.
Un fattore in particolare può portare a questo scenario: il LED, infatti, risente moltissimo del calore accumulato se inserito in spazi chiusi. Non è un caso che nelle lampadine a LED, soprattutto in quelle di ultima generazione, è presente un apposito dissipatore che elimina il calore in eccesso. Per evitare questo tipo di problema (e per non doversi ritrovare costretti a investire cifre ingenti nel ricambio costante delle lampadine) è scegliere fin da subito prodotti di alta qualità. Un’altra soluzione potrebbe essere (sempre se possibile) praticare dei fori sul diffusore, sulla calotta o sul supporto di questi corpi illuminanti (anche se questa tecnica potrebbe inficiarne l’isolamento). Quando si parla di lampadine LED da interni, in aggiunta, si può pensare di ovviare al problema eliminando vetri, calotte e parti in plastica che racchiudono la lampadina: in questo caso è però consigliabile scegliere un modello di lampadina decorativo che possa fare un bell’effetto anche privato dei suddetti elementi. Il calore in eccesso all’interno, infine, può essere evitato anche investendo nel giusto tipo di lampadina: se la luce sufficiente è di circa 6 o 7 Watt a LED è inutile e dannoso inserire una lampadina con il doppio della potenza, anche perché questo tipo di scelta potrebbe far accumulare calore in eccesso.
Se le lampadine a LED si “bruciano” molto spesso però ci potrebbero anche essere altri problemi da risolvere. La problematica più comune è legata alla tensione di cui hanno bisogno i LED per funzionare, che deve sempre essere costante: se si dovesse verificare uno sbalzo di tensione, infatti, la corrente che percorre i diodi aumenterà facendoli riscaldare e causandone il malfunzionamento. Altri guai possono derivare per esempio anche dalla qualità del cablaggio, delle connessioni e dall’assenza della messa a terra corretta dell’impianto che si sta utilizzando. Non è inoltre da escludere a priori (seppure si tratti di un caso molto più raro) la presenza di un banale difetto di produzione del prodotto stesso.
Alla luce di quanto abbiamo visto, dunque, risulta evidente come un malfunzionamento delle lampadine a LED particolarmente frequente sia da imputarsi non tanto al prodotto stesso, quanto piuttosto alle modalità del suo utilizzo. Risulta dunque molto importante seguire sempre scrupolosamente le indicazioni fornite dal produttore.