
Le criptovalute rappresentano una delle innovazioni più rivoluzionarie degli ultimi anni, ma non tutte sono destinate al successo. Uno degli aspetti più critici da analizzare prima di investire o partecipare a un progetto crypto è la sua tokenomics, ovvero l’insieme di regole economiche che governano l’offerta, la distribuzione e gli incentivi legati al token. Una tokenomics ben progettata può determinare la sostenibilità e il valore a lungo termine di una criptovaluta, mentre un modello mal strutturato può portare al fallimento del progetto. In questo articolo, esploreremo come valutare i tokenomics di una nuova criptovaluta, concentrandoci su tre elementi chiave: supply (offerta), burn rate (tasso di combustione) e incentivi. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Approfondimenti
Indice contenuto
Offerta: totale, circolante, massima

- Offerta totale (Total Supply): quantità complessiva di token esistenti, inclusi quelli bloccati o non ancora distribuiti.
- Offerta circolante (Circulating Supply): token effettivamente in circolazione e disponibili per l’uso da parte del pubblico.
- Offerta massima (Maximum Supply): numero massimo di token che potranno mai essere creati, se il protocollo lo prevede.
Importanza dell’offerta nella valutazione
Un supply ben strutturato è fondamentale per mantenere stabilità e valore nel tempo:
- Un’offerta massima limitata (es. i 21 milioni di Bitcoin) può generare scarsità e quindi aumento di valore.
- Un’offerta illimitata, come quella di Ethereum, può restare sostenibile se sono previsti meccanismi anti-inflazione (es. burn rate).
Aspetti da considerare nel supply
- Rapporto tra offerta circolante e totale: Se molti token sono ancora bloccati, potrebbe verificarsi pressione di vendita futura. È essenziale controllare il vesting schedule;
- Inflazione o deflazione: Progetti con emissioni continue possono soffrire di inflazione, mentre altri adottano modelli deflazionistici, come il burning di Ethereum con l’aggiornamento EIP-1559;
- Confronto con progetti simili: Un’offerta troppo elevata rispetto alla concorrenza può segnalare rischi se non giustificata da un caso d’uso solido.
Esempio pratico sul supply
Se una nuova criptovaluta ha un’offerta massima di 1 miliardo di token, ma solo 100 milioni in circolazione, e ne prevede lo sblocco di 200 milioni in 12 mesi, potrebbe esserci una diluizione del valore. È cruciale consultare il whitepaper e il piano di distribuzione.
Burn Rate: cos’è e perché conta
Il burn rate è il processo con cui una parte dei token viene rimossa permanentemente dalla circolazione, tramite distruzione o invio a indirizzi irrecuperabili.
Fattori da valutare nel Burn Rate
- Meccanismo di burning: Alcuni progetti, come Binance Coin (BNB), bruciano una parte delle fee o dei profitti. Altri, come Shiba Inu, usano meccanismi manuali o event-driven.
- Impatto sull’offerta: Il burn rate ha davvero effetto sull’offerta circolante?
- Trasparenza: Il progetto comunica in modo chiaro e verificabile sulla blockchain i token bruciati?
Esempio pratico sul Burn Rate
Se una criptovaluta brucia il 2% dell’offerta circolante annua e ha 100 milioni di token, ne verranno rimossi 2 milioni all’anno. Tuttavia, se vengono emessi nuovi token più rapidamente, il beneficio deflazionistico si annulla.
Incentivi e allineamento con la comunità
Gli incentivi definiscono come utenti, investitori e sviluppatori interagiscono con il progetto. Una tokenomics ben studiata assicura un allineamento degli interessi.
Criteri di analisi degli incentivi
- Ricompense per gli utenti: come staking, liquidity mining, o uso della piattaforma;
- Incentivi per team e investitori: devono prevedere vesting period per evitare dump;
- Partecipazione alla governance: token che permettono di votare sulle decisioni del protocollo.
Attenzione a:
- Distribuzione squilibrata: se oltre il 30% dei token è assegnato al team, rischi di centralizzazione o vendite massicce;
- Sostenibilità degli incentivi: ricompense troppo alte senza entrate solide possono portare a inflazione;
- Adozione reale: incentivi mirati solo alla speculazione non sono sostenibili a lungo termine.
Esempio pratico sugli incentivi
Un progetto DeFi offre 30% di rendimento annuo tramite staking, ma le ricompense vengono generate creando nuovi token. Questo può causare inflazione e riduzione del prezzo. Un’alternativa più sostenibile è finanziare le ricompense con entrate reali.
Ulteriori fattori da analizzare
- Distribuzione iniziale dei token: una distribuzione concentrata può esporre a manipolazioni di mercato;
- Utilità del token: serve per pagamenti, accesso a servizi, governance? Un token senza utilità è puramente speculativo;
- Trasparenza e comunicazione: un whitepaper chiaro e aggiornamenti costanti del team sono segno di serietà.
Strumenti utili per l’analisi della tokenomics

- Blockchain explorer: per verificare supply, token bruciati, e movimenti on-chain;
- Piattaforme di analisi: come CoinGecko, CoinMarketCap o Messari;
- Comunità e forum: fonti come X (la piattaforma di proprietà di Elon Musk, un tempo nota come Twitter) possono offrire spunti, ma attenzione alle fake news! Un discorso simile vale anche per Reddit.