Quando viviamo una situazione di emergenza o di profonda crisi, c’è il rischio di prelievi forzosi da parte dello Stato. In tempi di crisi economica, lo Stato adotta questa misura estrema per reperire risorse finanziarie e si tratta di un prelievo di denaro dai conti correnti dei cittadini, senza il loro permesso. Vediamo nel dettaglio cosa sono i prelievi forzosi e come proteggersi nel caso avvengano.
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Lo Stato procede con i prelievi forzosi quando vive una situazione di grave crisi economica ed è un’ultima spiaggia per poter reperire fondi ed evitare il fallimento.
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Cosa sono i prelievi forzosi
La prima volta che vennero messi in atto i prelievi forzosi fu nel 1992 con il governo Amato dopo la crisi dei partiti e Tangentopoli. Durante la crisi del Coronavirus e la crisi energetica si è tornato a parlare nuovamente di prelievi forzosi. Il governo Meloni nella nuova riforma fiscale 2024 non ha introdotto la possibilità dei prelievi forzosi ma è bene prepararsi.
I prelievi forzosi sono una sorta di tassa che lo Stato prende dai conti dei cittadini senza la loro autorizzazione come risorsa aggiuntiva in tempi di estrema crisi economica. Il governo definisce una somma da prelevare in modo coatto su base percentuale, calcolata rispetto al totale dei patrimoni disponibili.
Come funziona il prelievo forzoso
- Prelievo percentuale: Viene stabilita una percentuale da prelevare da ogni conto corrente, ad esempio il 2% o il 5% o anche il 6%.
- Prelievo su somme eccedenti un certo importo: Vengono colpiti solo i conti correnti con un saldo superiore a una certa cifra, ad esempio 100.000 euro.
- Prelievo su base volontaria: In alcuni casi, viene introdotto un prelievo volontario, con la promessa di un rimborso a tassi d’interesse agevolati.
Nel caso del 1992, ovvero il primo della storia, il governo Amato impose il primo caso di patrimoniale sui conti correnti dello 0,6%. Anche in seguito questa misura è stata applicata per ridurre un debito pubblico estremo e far rientrare i conti dello Stato.
Oggi viviamo una situazione abbastanza complessa. Il debito pubblico italiano è tra i più alti d’Europa. Già durante il governo Draghi si era pensato ad una misura del genere e si è tornato a parlarne durante la redazione della riforma fiscale 2024 del governo Meloni. La premier ha però deciso di non procedere ai prelievi forzosi anche se nel testo compare la possibilità di dare questo potere all’Agenzia delle Entrate.
I prelievi forzosi possono essere diretti come questi descritti, ovvero quando lo Stato ha bisogno di fondi per fronteggiare una situazione di emergenza come successo in passato o indiretti. Il secondo caso riguarda quando un cittadino non adempie al pagamento delle tasse e tributi, di conseguenza lo Stato è autorizzato ad un pignoramento.
L’Ente di riscossione ha un accesso diretto ai conti dei cittadini e può procedere al pignoramento telematico. Infatti, l’Agenzia delle Entrate può pignorare beni mobili e immobili di un contribuente se si trova in debito con lo Stato.
Come proteggersi dai prelievi forzosi
Per difendersi dai prelievi forzosi l’unica cosa da fare è ridurre i propri risparmi sul conto corrente. Dato che il governo guarda alla cifra e applica una percentuale, ridurre al minimo il denaro su un unico conto corrente può essere una soluzione e diversificarlo in più conti e in istituti di credito diversi.
Un’altra soluzione per proteggersi da questo intervento dello Stato è investire in oro o in immobili per togliere liquidità ai conti o anche in titoli di Stato. Inoltre, si potrebbe decentrare le risorse aprendo un conto di criptovalute che non sono soggette a controllo da parte dei governi anche se potrebbe comportare altri rischi.
È importante rimanere informati sull’evolversi della situazione economica e sulle eventuali misure adottate dal governo. In caso di prelievi forzosi, è importante contattare la propria banca per avere informazioni più precise e per capire come procedere. A seconda della situazione, potrebbe essere necessario prendere decisioni come prelevare contante dal proprio conto corrente o trasferire denaro all’estero.
Nonostante viviamo in un periodo di crisi economica e il nostro debito pubblico sia molto alto, le regole per applicare questa misura sono molto rigide. I prelievi forzosi possono essere applicati sono con una legge approvata dalla maggioranza parlamentare. Inoltre, chi subisce un prelievo forzoso ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato. Quindi, è giusto sapere ma non serve preoccuparsi.