Chi deve acquistare una prima o una seconda casa si ritrova quasi sempre nella situazione di dover richiedere un prestito alla banca, che a fronte di un determinato tasso di interesse concederà una somma per l’acquisto dell’immobile che andrà restituito nel corso di un periodo di tempo prestabilito. Di mutui che il cliente può siglare con il proprio istituto di credito ne esistono di vari tipi, ma i due principali sono il mutuo a tasso fisso e il mutuo a tasso variabile. Mentre nel primo caso la rata non potrà mai cambiare nel corso del tempo, nel secondo la situazione è ben diversa. Vediamo dunque insieme tutte le caratteristiche di questo tipo di strumento e anche i potenziali rischi ad esso collegati.
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Come funziona un mutuo a tasso variabile
Questo strumento è un prestito ipotecario il cui tasso di interesse può variare nel corso del tempo in base alle fluttuazioni dell’economia e alle scelte dell’istituto finanziario di riferimento. Solitamente, il prezzo dei mutui varia secondo un tasso di riferimento di mercato, come può essere per esempio il tasso di interesse interbancario o il tasso di riferimento ufficiale della banca centrale. Nel caso dell’Europa, il tasso di riferimento più importante per i mutui a tasso variabile è l’Euribor, comunicato quotidianamente dall’European Money Markets Institute e che viene calcolato in base alla media dei tassi d’interesse forniti dalle banche che operano nell’eurozona.
Ciò significa che chi stipula un mutuo con tasso variabile dovrà rimborsare al proprio istituto bancario di riferimento un tasso di interesse fissato da Euribor più lo spread. Mentre l’Euribor è la parte variabile del mutuo, lo spread rimarrà invariato per tutto il tempo. Generalmente, il mutuo a tasso variabile (proprio in funzione delle sue caratteristiche) consente ai clienti che ne fanno richiesta di godere di rate iniziali più contenute rispetto a quelle di un mutuo a tasso fisso. I problemi, eventuali, si porranno nel momento in cui i tassi di interesse aumenteranno, proprio come sta accadendo negli ultimi mesi immediatamente successivi alla pandemia globale, allo scoppio della guerra in Ucraina e all’arrivo di un’inflazione particolarmente elevata.
Prima di sottoscrivere un mutuo a tasso variabile, in sostanza, è necessario porre l’attenzione di una serie di elementi che non andrebbero sottovalutati se non si vuole rischiare di avere problemi in futuro.
Le caratteristiche principali di un mutuo a tasso variabile da prendere in considerazione
Una volta definito a grandi linee l’argomento possiamo procedere spiegando più nel dettaglio quali sono le caratteristiche di questo strumento finanziario che lo distinguono dai mutui a tasso fisso. I mutui a tasso variabile, dunque, si caratterizzano per i seguenti elementi:
- Bassi tassi di interesse iniziali: come già anticipato, una delle principali caratteristiche che invoglia i clienti a scegliere questa opzione fin dall’inizio sono i tassi di interesse iniziali molto più vantaggiosi rispetto a quelli dei mutui a tasso fisso.
- La fluttuazione periodica in base ai tassi di interesse: i già citati cambiamenti avvengono periodicamente, solitamente ogni anno (ma possono presentarsi anche con maggiore o minor frequenza).
- Limite massimo di fluttuazione (mutui con cap): un particolare tipo di mutui a tasso variabile, i mutui con cap, presentano un limite di fluttuazione del tasso di interesse, noto per l’appunto come “cap”. Ad esempio, un mutuo potrebbe avere un cap del 2% annuo, ciò significa che anche se i tassi di interesse dovessero aumentare del 4%, il tasso del mutuo aumenterà solo del 2%.
- Tassi di interesse iniziali fissi (mutui a tasso misto): alcuni mutui a tasso variabile offrono un periodo iniziale a tasso fisso, durante il quale il tasso di interesse rimarrrà costante. Si tratta di una condizione che può perdurare per qualche mese o per alcuni anni e che concede ai mutuatari un po’ di tempo per “prepaparsi” alle future fluttuazioni.
Come affrontare le oscillazioni imprevedibili dei mutui a tasso variabile
Ciò che spesso preoccupa i clienti di un istituto bancario che hanno fatto richiesta di un mutuo a tasso variabile sono ovviamente i cambiamenti spesso repentini e improvvisi dei tassi di interesse, in grado di incidere in maniera consistente sulle finanze dei mutuatari. Il primo step prima di sottoscrivere un mutuo simile è dunque informarsi in modo molto approfondito, per restare preparati ad eventuali scossoni futuri. Conoscere le condizioni iniziali è di importanza cruciale per potersi organizzare, iniziando se necessario a risparmiare fin da subito.
Ci sono, ad ogni modo, anche diverse soluzioni che possono aiutare questi individui nei periodi di maggior difficoltà. Si può ad esempio prendere in considerazione una surroga, ovvero il trasferimento del mutuo ad un’altra banca che offra condizioni migliori, passando per esempio ad un tasso misto o ad un tasso fisso (e senza costi extra!). Un’altra possibilità è la rinegoziazione del mutuo con la propria banca: in questo modo sarà per esempio possibile modificarne la durata (e dilazionando in questo modo i pagamenti).