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Autovelox fissi bidirezionali: cosa sono e come funzionano

Un autovelox puntato su una strada

Gli autovelox fissi bidirezionali: nuova frontiera della sicurezza stradale? I dati sugli incidenti stradali in Italia sono, purtroppo, davvero drammatici: secondo i più recenti report sui primi mesi del 2023 sviluppati da Aci-Istat si segnala una diminuzione molto limitata del numero degli incidenti stradali con lesioni a persone (79.124; -1,0%) e dei feriti (106.493; -0,9%) rispetto allo stesso periodo del 2022. In media, nei primi sei mesi del 2023, ogni giorno sono stati registrati un totale di 437 incidenti, con 7,6 morti e 588 feriti. Si tratta, evidentemente, di numeri ancora troppo alti. I motivi dietro ai sinistri stradali possono essere vari (distrazione alla guida, stato di ebrezza…etc.) ma è indubbio che uno dei fattori più importanti che scatenano eventi simili è l’eccessiva velocità sulle strade. Ecco perché sono così importanti i tanto odiati autovelox, dispositivi in grado di fotografare le targhe delle automobili colpevoli di avere superato i limiti di velocità consentiti, comportando delle salate multe ai tragressori. Negli ultimi anni, oltre a quelli “classici”, si sono aggiunti anche i nuovi autovelox fissi bidirezionali: ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Come funzionano gli autovelox

Gli autovelox fissi bidirezionali potranno aiutarci in futuro a minimizzare il numero di incidenti sulle strade: ecco come funzionano.
Un trafficato incrocio di strade

Vediamo prima di tutto cosa sono gli autovelox tradizionali e qual è il loro funzionamento, in linea generale. Stiamo parlando di dispositivi elettronici composti da una fotocamera e da un sistema di misurazione della velocità, montato nella maggior parte dei casi su un palo o un supporto sopraelevato ai lati delle strade o in posizioni strategiche lungo i percorsi autostradali. L’autovelox è progettato per misurare la velocità dei veicoli che passano attraverso una determinata zona e registrare eventuali infrazioni al limite di velocità stabilito.

Di autovelox ne esistono fondamentalmente di due tipi:

  • Gli autovelox arancioni: si tratta di dispositivi che di norma non contengono alcuna strumentazione specifica per la misurazione della velocità. Le autorità li posizionano su strade urbane o interurbane più che altro come deterrente: un qualunque automobilista che ne veda uno sarà infatti automaticamente portato a rallentare per paura di incappare in un’ammenda salata.
  • Gli autovelox blu: sono quelli a cui occorre porre maggior attenzione. Si tratta di dispositivi digitali a infrarossi in grado di riconoscere le targhe delle automobili di passaggio e possono essere gestiti da remoto: in questo modo è possibile contestare immediatamente delle infrazioni commesse dagli automobilisti.

Cosa sono gli autovelox bidirezionali?

La novità è stata introdotta in tempi non sospetti da parte del Ministero dei Trasporti, che si è impegnato per l’installazione e l’omologazione di questa nuova strumentazione. In sostanza, questi autovelox fissi bidirezionali consentiranno alle forze dell’ordine di fotografare posteriormente i veicoli che si muovono in entrambe le direzioni lungo una strada a doppio senso di marcia: ecco dunque da dove nasce la loro “bidirezionalità”. A stabilire la necessità dell’utilizzo di questi nuovi autovelox è stato il Decreto Dirigenziale 1276 del marzo 2017, che precisa anche quanto segue:

La società proponente dovrà assicurare che gli spostamenti del dispositivo, a causa delle vibrazioni del traffico e sotto l’azione del vento, siano tali da garantire una misurazione certa; l’installazione del dispositivo (intesa come moduli e sostegni previsti), in relazione alla sede stradale, dovrà essere eseguita conformemente al Codice della strada e relativo Regolamento di attuazione, con specifiche valutazioni sull’idoneità dei sostegni in relazione alle effettive condizioni di impiego, in modo da non costituire pericolo per la circolazione sia dei veicoli che dei pedoni, nonché nel rispetto delle norme di sicurezza sull’installazione di apparecchiature elettriche in zone accessibili al pubblico, anche in relazione agli interventi di manutenzione.

Le multe previste per i trasgressori

Evidentemente le sanzioni previste variano, e di molto, a seconda dell’eccesso di velocità. Se gli autovelox bidirezionali (o altri strumenti, quali per esempio gli Scout Speed) dovessero accertare la presenza di un’infrazione, queste sono le cifre che attualmente andranno pagate:

  • Limite superato di non oltre 10 km/m: sanzione amministrativa di 41 euro;
  • Limite superato tra i 10 e i 40 km/h: sanzione amministrativa fino a 169 euro;
  • Limite superato tra i 40 km/h e i 60/h: sanzione amministrativa di 532 euro;
  • Limite superato oltre i 60 km/h: 829 euro.

Dove sono stati posizionati gli autovelox bidirezionali in Italia

Sono in arrivo i nuovi autovelox fissi bidirezionali, uno strumento che si rivelerà molto utile per la sicurezza stradale: ecco il loro funzionamento.
Un’autostrada vuota

Sono già piuttosto numerosi i Comuni italiani dove questo tipo di tecnologia è in uso da diverso tempo. Per esempio, ne sono stati installati due in provincia di Pistoia, sei in provincia di Latina (le autorità locali sperano di poter raccogliere così 30.000 multe all’anno) e ben 30 in provincia di La Spezia. La speranza delle forze dell’ordine, evidentemente, è che con questo tipo di strumentazioni sarà più semplice non soltanto tenere d’occhio i comportamenti sconsiderati degli automobilisti ma anche e soprattutto salvare le numerose vite umane che annualmente il nostro Paese perde sulle nostre strade.

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