Il progetto di un wallet europeo per l’identità digitale è stato al centro di un dibattito durato molto a lungo, con posizioni non sempre convergenti riguardanti la tecnologia da utilizzare, gli appalti da assegnare e le regole da definire.
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La Commissione europea è convinta che il wallet possa essere lanciato nel 2024, ovvero nell’arco di due anni, e che possa fornire a ogni cittadino dei 27 Paesi Membri un’applicazione nella quale archiviare informazioni e documenti personali come la patente o la tessera sanitaria per interagire con uffici pubblici e imprese, in base ai dati richiesti. Non male sulla carta no?
Il modello è quello del Green Pass, ma ora Bruxelles vorrebbe portare a compimento un progetto definitivo che valga per qualsiasi necessità quotidiana. Lo sviluppo di questa piattaforma passerà attraverso molteplici progetti pilota che saranno sperimentati, con una spesa prevista di circa 40 milioni di euro. Se da una parte i vantaggi in termini di semplificazione dei processi all’interno delle pubbliche amministrazioni di qualsiasi Paese UE sono inequivocabili, dall’altra gli standard e le specifiche tecniche dell’app sono ancora tutti da definire.
Tutto questo mondo è pertanto ancora molto in divenire, l’unica cosa certa sembra il nome: wallet. Secondo il ministro per la Pubblica amministrazione italiana, Paolo Zangrillo, “non si può smontare con superficialità” il sistema attuale, SPID, poiché il Parlamento europeo sta lavorando ad un wallet comunitario che racchiuda tutte le informazioni personali importanti, come il certificato di nascita, il passaporto e la firma digitale, in un’unica applicazione.
Tra i punti cardine da definire troviamo: il recupero delle aziende che creeranno i portafogli digitali, l’approvazione di una revisione del regolamento EIDAS sull’identificazione elettronica dei cittadini e la volontà politica dei governi e delle aziende coinvolte nella creazione dell’app.
Inoltre, SPID potrebbe non essere compatibile con il wallet a causa dei differenti livelli di sicurezza richiesti. Il wallet infatti avrà un livello di garanzia pari a quello di un documento come la carta d’identità, mentre SPID richiede un livello di garanzia più alto.
Per ultimo, non per importanza, ci sono preoccupazioni riguardanti la privacy e la possibile centralizzazione delle informazioni nonchè ad eventuali ripercussioni sulla sicurezza qualora il sistema venisse violato, avendo di fatto accesso a tutti i documenti sensibili delle persone dell’ UE.