Pos o contanti? Ce ne sarà ancora per molto! La disputa risiede sostanzialmente nelle commissioni proposte dalle banche e ritenute inadeguate dai commercianti, e alle quali, però, devono necessariamente convenire.
Approfondimenti
Il governo Meloni insiste nel cercare una soluzione per sostenere tutti gli esercenti che hanno ormai l’obbligo (secondo le normative Europee) di offrire anche il Pos in qualità di pagamento alternativo al contante. Tuttavia, recentemente si è discusso anche sul costo effettivo del contante per i negozianti, e dunque viene spontaneo chiedersi se sia più conveniente installare dispositivi elettronici per favorire i pagamenti bancari attraverso il Pos, oppure preoccuparsi della gestione del contante stesso.
A tal proposito la Banca d’Italia ha rivalutato l’argomento su scala economica, soffermandosi su quanto possa essere o meno opportuno trattenere nella propria attività una quantità ingente di denaro contante in vista di eventuali furti o smarrimenti di altra natura; ma i negozianti hanno dichiarato che l’abbandono dei contanti a favore dell’uso esclusivo del Pos è ben lontano dalla realtà.
Inoltre, si è svolta anche un’indagine sui consumatori: è stato infatti chiesto loro di esprimere una preferenza in merito alla modalità di pagamento. Il 50% del pubblico ha ammesso di privilegiare la scelta del Pos, ma concretamente è emerso che soltanto il 20% di essi ne fa uso. Questo perché, effettivamente, in Italia vi è ancora un giro esponenziale di contanti e, di conseguenza, si preferisce smaltirlo evitando il Pos.