La Corte dei Conti ha recentemente pubblicato la Relazione sul Rendiconto generale dello Stato per il 2022, evidenziando l’inefficacia di alcune misure fiscali volte a contrastare l’evasione. Gli accertamenti fiscali 2022, tra cui il Redditometro, gli Studi di Settore e le indagini finanziarie, hanno generato risultati deludenti, portando a pochi incassi rispetto al numero di procedure avviate.
Approfondimenti
Il fiasco del Redditometro
Il Redditometro, strumento utilizzato per individuare presunti evasori fiscali in Italia, ha mostrato un evidente fallimento nel 2022. Dei 352 atti ispettivi basati su presunti profili di rischio, solamente una minima parte si è rivelata conclusiva. In termini di gettito fiscale, l’accertamento sintetico basato sulle spese effettuate dai contribuenti nel periodo d’imposta ha generato solo 300.000 euro, una cifra molto al di sotto delle aspettative considerando l’ampia mole di procedure avviate tramite il Redditometro.
Accertamenti fiscali 2022: flop
Anche gli Studi di Settore, che comprendono 358 accertamenti, e le indagini finanziarie hanno ottenuto risultati deludenti nel 2022. Gli Studi di Settore hanno evidenziato un maggiore importo di imposta rilevata, pari a 8 milioni di euro, ma questo dato risulta modesto rispetto alla mole di attività svolte. Le indagini finanziarie hanno portato all’accertamento di un importo di imposta superiore, pari a 209 milioni di euro, tuttavia, si registra un calo significativo rispetto agli anni precedenti.
Le nuove strategie del Fisco
Considerando i risultati insoddisfacenti degli accertamenti fiscali tradizionali, il Fisco si sta orientando verso l’adozione di nuove strategie e tecnologie, inclusa l’Intelligenza Artificiale, per rendere le ispezioni più mirate ed efficaci. Queste nuove metodologie potrebbero consentire un’analisi più accurata dei dati e una maggiore capacità di individuare comportamenti evasivi. Da valutare anche gli effetti di altri strumenti, come l’anonimometro dell’Agenzia delle Entrate, introdotto quest’anno per stanare gli evasori fiscali.
Sanatorie: un’opportunità mancata
Nonostante la compliance degli ultimi anni, la possibilità di regolarizzare la propria posizione fiscale attraverso il ravvedimento o altre forme di definizione agevolata non ha prodotto il gettito sperato. Secondo la Corte dei Conti, le sanatorie fiscali hanno comportato una perdita di 33,6 miliardi di euro rispetto agli 53,8 miliardi di euro attesi tra il 2016 e il 2018 tramite rottamazioni, stralci e condoni. Dunque, dopo il fallimento degli accertamenti fiscali 2022, la Corte dei conti ha suggerito lo stop alle sanatorie fiscali come approccio definitivo, poiché queste misure rischiano di creare iniquità e di ridurre il contributo al finanziamento dei servizi pubblici.
