Il caro vita e l’inflazione hanno messo a dura prova i lavoratori ma soprattutto i pensionati. Per questo motivo, il governo, con la nuova legge di bilancio, ha deciso di intervenire con un aumento pensioni 2024. Lo stesso provvedimento era stato deciso anche lo scorso anno. Con la rata del 3 gennaio, infatti, i pensionati hanno ricevuto un aumento in bustapaga; una misura pensata per contrastare gli effetti dell’inflazione registrata lo scorso anno e che ancora rende instabile l’economia del nostro Paese.
Approfondimenti
L’aumento pensioni 2024 in Italia sarà del 5,4%. Si tratta dell’incremento più alto degli ultimi anni, e ha riguardato tutte le pensioni, comprese quelle minime. Il calcolo si basa sull’inflazione prevista del 5,2% nel 2024. Questo aumento pensioni si associa anche alla rimodulazione delle aliquote Irpef decise con la legge di bilancio. Inoltre, le pensioni 2024 di gennaio prevedono anche un ricalcolo a consuntivo delle ritenute con eventuale differenza da versare.
Indice
- Aumento pensioni 2024: come funziona
- Riforma delle aliquote Irpef
- Impatti negativi dell’inflazione sulle pensioni 2024
- Le misure prese dal governo per le pensioni 2024
Aumento pensioni 2024: come funziona
Secondo la manovra defenita negli ultimi giorni del 2023, la maggiorazione pensionistica riguarderà la classe di importo superiore a dieci volte il trattamento minimo INPS, per le quali viene fissata l’aliquota di rivalutazione del 22%, invece che del 32% come nel 2023.
L’aumento è stato applicato al 100% alle pensioni che a dicembre 2023 non superavano i 2.272 euro lordi mensili, ossia quattro volte il trattamento minimo Inps, che è pari a 567,94 euro. Per le pensioni superiori a 2.272 euro, l’aumento è stato progressivamente ridotto all’aumentare dell’importo. Così le pensioni 2024 fino a 2.839,70 subiranno una rivalutazione dell’85% con un aumento del 4,59% e così via decrescendo.
Ad esempio, una pensione di 1.500 euro è aumentata di 81 euro, mentre una pensione di 3.000 euro è aumentata di 85 euro.
Gli assegni pensionistici che sono fino a sei volte il trattamento minimo dell’Inps (ovvero fino ai 3 a 3.407,64 euro mensili), hanno una indicizzazione pari al 53%. L’aumento pensioni 2024 per quelli che hanno un trattamento fino a otto volte il minimo, quindi con un lordo fino a 4.543,52 euro sarà rivalutato del 47%, con un incremento lordo del 2,538%. L’ultimo step riguarda le pensioni più alte e riceveranno una rivalutazione del 22% con un minimo aumento dell’1,18%. Per intenderci, su una pensione di 6mila euro, l’aumento lordo è di 71 euro.
Riforma aliquote Irpef
Quest’anno alle pensioni 2024 verrà applicata anche la riforma delle aliquote Irpef con l’eliminazione di uno scaglione, quello che va fino ai 28mila euro di reddito che è stato accorpato nel primo scaglione (in cui prima rientravano i redditi fino a 15mila euro). Per questi l’aliquota sarà unica e sarà del 23% e non più del 25%. La seconda fascia di reddito da pensione è quella fino ai 50mila euro (con aliquota del 35%), mentre la terza e ultima fascia è quella dei redditi oltre questa cifra con un’aliquota del 43%.
Con questa rimodulazione dell’Irpef ne trarranno vantaggio le pensioni fino a 25mila euro che risparmieranno circa 200 euro di tasse.
Impatti negativi dell’inflazione sulle pensioni 2024
Senza questi interventi, l’inflazione avrebbe messo in ginocchio i pensionati italiani a causa dell’inflazione che, seppur in diminuzione, risulta sempre presente. L’aumento pensioni 2024 cerca di attutire i duri colpi inferti dalle condizioni geopolitiche dell’ultimo biennio, soprattutto per le fasce deboli quali sono i pensionati. Il caro dei prezzi soprattutto dei beni alimentari riduce il potere d’acquisto, specialmente se le pensioni, così come gli stipendi, non vengono adeguate all’inflazione.
Le misure prese dal governo sono sufficienti?
L’aumento pensioni 2024 ha permesso di aumentare la pensione media italiana di circa 100 euro al mese. Tuttavia, questi provvedimenti non sono sufficienti perché la pensione media in Italia è di circa 1.500 euro al mese, una cifra nettamente inferiore allo stipendio di lavoro medio.
Su questo gap incide l’aumento dell’età pensionabile e il sistema pensionistico italiano che penalizza i pensionati che hanno avuto retribuzioni basse. È necessario intervenire sui fattori strutturali che determinano queste pensioni così basse per garantire ai pensionati un reddito dignitoso.
Il governo Meloni però si sta muovendo in direzione opposta incentivando i lavoratori ad allungare i tempi dell’età pensionabile. Con la legge di bilancio, criticata sia dai lavoratori che dalle associazioni imprenditoriali, ha aumentato i requisiti anagrafici per andare in pensione. Per quanto riguarda Opzione donna che consente alle donne di andare prima in pensione l’età è stata modificata da 58 a 59 anni. Stessa cosa per l’ape sociale che consente di andare in pensione con 36 di contributi, è stata confermata, ma il requisito anagrafico è stato aumentato di un anno, portandolo a 64 anni.
Inoltre, sono previsti incentivi per i lavoratori che scelgono di rimanere al lavoro oltre i requisiti di pensionamento. In particolare, per ogni anno di lavoro in più, i lavoratori riceveranno un bonus di 500 euro.