Ogni cittadino italiano che dal suo lavoro, sia esso freelance o dipendente, genera un guadagno, deve pagare allo Stato una determinata quantità di tasse, utili a finanziare servizi come l’istruzione o la sanità. Una delle tasse che i contribuenti versano allo stato è l’IRPEF, vale a dire l’imposta sulle persone fisiche, che viene pagato attraverso il codice tributo 4001. Scopriamo insieme che cos’è esattamente e come si usa.
Approfondimenti
Indice contenuto
Cos’è il codice tributo 4001
Il codice tributo 4001 è associato all’IRPEF, l’imposta che grava sul reddito percepito da persone fisiche residenti e non residenti in Italia. In altre parole, si applica ai redditi derivanti da lavoro dipendente, autonomo, ma anche da pensioni, affitti oppure altre fonti di guadagno. Il codice 4001 si utilizza prevalentemente per i saldi e gli acconti relativi all’IRPEF calcolati durante la compilazione del modello Redditi o del modello 730.
Che cos’è l’IRPEF
Per comprendere al meglio il codice tributo 4001 è necessario spiegare anche come funziona esattamente l’IRPEF: si tratta di un’imposta progressiva, cioè di una tassa la cui aliquota cresce in base all’aumentare del reddito. Per tale motivo, la corretta gestione degli acconti e dei saldi, e quindi l’utilizzo del codice 4001, è particolarmente importante per rispettare le scadenze e gli importi dovuti (e non rischiare di incorrere in multe, a volte pesanti, da parte dell’Agenzia delle Entrate).
L’Irpef per i soggetti residenti
Per i soggetti residenti in Italia, l’IRPEF si calcola applicando al reddito complessivo, già ridotto dagli oneri deducibili, le aliquote progressive per scaglioni di reddito.
L’imposta effettivamente dovuta (imposta netta) si ottiene dunque sottraendo dall’imposta lorda le detrazioni, che possono riguardare:
- Tipologia di reddito (lavoro dipendente, autonomo o pensione);
- Carichi familiari (coniuge, figli, altri familiari a carico);
- Spese sostenute, come quelle per la salute, l’istruzione o il mutuo sulla prima casa.
Infine, si sottraggono eventuali crediti d’imposta. Le detrazioni non possono superare l’importo dell’imposta dovuta: di conseguenza, non sono previsti rimborsi per importi eccedenti.
L’Irpef per i soggetti non residenti
I soggetti non residenti devono dichiarare solo i redditi prodotti in Italia. Possono ridurre il reddito imponibile con alcuni oneri deducibili, come le donazioni (indicati nell’articolo 24, comma 2 del TUIR).
Anche per loro, l’imposta lorda si calcola applicando al reddito le aliquote progressive per scaglioni. Tuttavia, le detrazioni disponibili sono più limitate rispetto ai residenti. Ad esempio, questi soggetti non possono beneficiare delle detrazioni per carichi familiari, ma possono detrarre alcune spese specifiche, come:
- Detrazioni per redditi da lavoro dipendente;
- Spese per ristrutturazioni edilizie;
- Alcune donazioni (come definito dall’articolo 24, comma 3 del TUIR).
L’IRPEF per i soggetti Schumacher
I non residenti che rispettano determinati requisiti, detti soggetti Schumacker, possono usufruire delle stesse deduzioni e detrazioni dei residenti. Le condizioni sono:
- Almeno il 75% del loro reddito complessivo deve essere prodotto in Italia;
- Non devono beneficiare di agevolazioni fiscali simili nel loro Paese di residenza.
Per ulteriori dettagli, si può fare riferimento al Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 21 settembre 2015.
Come si usa il codice tributo 4001
Il modello F24 è il documento standard utilizzato per effettuare versamenti di tributi, contributi e imposte in Italia: compilarlo correttamente è essenziale per evitare errori che possano comportare sanzioni o ritardi. Ecco i passaggi principali per compilare il modello F24 con il codice tributo 4001:
- Sezione di riferimento: nel modello F24, il codice tributo 4001 deve essere inserito nella sezione Erario. Questa sezione è dedicata alle imposte gestite direttamente dallo Stato, proprio come l’IRPEF, per l’appunto;
- Anno di riferimento: è necessario indicare l’anno di imposta a cui si riferisce il pagamento. Ad esempio, per un saldo o acconto IRPEF relativo ai redditi percepiti nel 2023, si deve scrivere “2023” nel campo dedicato.
- Importo a debito versato: inserire la cifra corrispondente all’importo dovuto per saldo o acconto. Questo dato si ricava dalla dichiarazione dei redditi.
- Codice tributo: il codice 4001 deve essere riportato nell’apposito campo.
- Altri dati: completare il modello con i dati anagrafici e il codice fiscale del contribuente.
Una volta compilato, il modello F24 può essere pagato presso gli sportelli bancari, gli uffici postali, oppure online attraverso i servizi di home banking o il portale dell’Agenzia delle Entrate. Su quest’ultima piattaforma ufficiale, tra l’altro, è disponibile un semplice tutorial per la compilazione, con l’indicazione di un fac-simile e la spiegazione precisa di tutti i campi.
Il ruolo del commercialista
Per chi è un libero professionista e deve pensare autonomamente al pagamento dell’IRPEF quest’operazione può essere anche svolta con il supporto di un professionista dedicato.
Questi soggetti potranno infatti affidare al proprio commercialista il compito di gestire tutti i calcoli e i pagamenti del caso: sarà sufficiente fornirgli le fatture e gli scontrini delle spese sostenute, e si occuperà lui di ogni aspetto.