
Il conto cointestato in caso di decesso è una questione delicata e complessa che coinvolge aspetti legali, bancari e familiari. Quando uno dei titolari di un conto corrente cointestato muore, o in caso di pignoramento da parte di terzi, sorgono numerosi dubbi riguardo al blocco del conto, alle quote e ai prelievi possibili, nonché alla gestione dei debiti e delle spese funerarie
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Cos’è un conto corrente cointestato
Un conto corrente cointestato è un conto bancario intestato a due o più persone, che possono operare singolarmente o congiuntamente a seconda delle condizioni contrattuali. Le modalità di firma, firma congiunta o firma disgiunta, influenzano le operazioni consentite. Nel caso della firma disgiunta, ogni titolare può operare indipendentemente, mentre nella firma congiunta è necessario l’accordo di tutti per effettuare movimenti.
L’utilizzo del conto cointestato è comune tra coniugi o familiari che desiderano condividere la gestione del denaro, ma porta con sé responsabilità condivise, soprattutto in caso di decesso o pignoramento.
Caratteristica | Firma Congiunta | Firma Disgiunta |
Autonomia operativa | Operazioni solo congiunte (tutti titolari) | Ogni titolare può operare singolarmente |
Accesso ai fondi | Solo con consenso unanime | Accesso libero da ogni titolare |
Gestione dopo decesso | Blocco totale fino a successione | Blocco totale fino a successione |
Rischio di controversie | Minore, ma più vincolante | Maggiore, soprattutto in caso di pignoramenti |
Ideale per | Situazioni congiunte e controllo | Flessibilità e autonomia |

Cosa succede in caso di decesso di un intestatario
Alla morte di un titolare, il conto cointestato può subire modifiche importanti a seconda della tipologia di firma. Nei conti a firma congiunta, è frequente il blocco del conto cointestato alla morte, che impedisce prelievi o operazioni finché non si conclude la procedura di successione. Questo per tutelare gli interessi degli eredi.
Anche in caso di conto con firma disgiunta, la prassi bancaria consolidata prevede il blocco dell’intero conto alla notizia del decesso di uno dei titolari. Questo blocco è necessario per tutelare gli eredi, che subentrano nella quota del defunto. Di conseguenza, il titolare superstite non può operare sulla sua quota finché la procedura di successione non è definita. Eventuali prelievi per coprire le spese funerarie possono essere autorizzati dalla banca solo su richiesta e presentando la documentazione comprovante. Formalmente, il codice civile non impone il blocco automatico del conto a firma disgiunta. È la prassi bancaria consolidata, adottata per tutelarsi da responsabilità verso gli eredi. In sostanza, il blocco non è un obbligo di legge, ma una misura cautelativa delle banche.
Nella procedura successoria contano sia la giacenza media del conto, utile a determinare il valore da dichiarare, sia la quota spettante agli eredi da ripartire. Come abbiamo visto, occorre inoltre considerare che una parte delle somme può essere destinata alle spese funerarie, necessarie per coprire i primi costi immediatamente successivi al decesso.

La differenza tra teoria e prassi bancaria
Sebbene alcune interpretazioni legali possano sostenere che il cointestatario superstite di un conto a firma disgiunta possa continuare a operare sulla propria quota, la prassi bancaria prevalente è quasi sempre quella del blocco totale del conto. Le banche, per tutelarsi da possibili controversie e azioni legali da parte degli eredi legittimi, scelgono di sospendere ogni operatività finché non si conclude l’iter successorio. In caso di blocco, il cointestatario superstite può fare ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), spesso le sue decisioni favoriscono il cointestatario superstite quando dimostra la propria titolarità effettiva delle somme, ma questa azione richiede tempo e non garantisce una soluzione immediata al problema della liquidità.

Checklist: passaggi pratici dopo il decesso
- Notificare immediatamente il decesso alla banca presentando il certificato di morte.
- Richiedere il blocco della quota del defunto sul conto cointestato.
- Effettuare la dichiarazione di successione entro il termine previsto dalla legge.
- Presentare la documentazione agli eredi per la ripartizione del saldo.
- Gestire eventuali spese funerarie e urgenti attraverso prelievi autorizzati.
- Attendere lo sblocco del conto per l’intera eredità dopo l’espletamento delle formalità.
Questo percorso è fondamentale per evitare contenziosi e per rispettare le norme sulle responsabilità debiti coniugi e altri obblighi.

Pignoramento e blocco del conto cointestato
Il pignoramento su un conto cointestato è disciplinato dall’articolo 599 del Codice di Procedura Civile. In caso di debiti di uno solo dei titolari, è possibile il pignoramento solo della quota spettante al debitore. La banca, tuttavia, è tenuta a pignorare la quota presunta del debitore, ovvero il 50% del saldo totale, a meno che non si dimostri che i fondi appartengono a quote diverse. L’altro cointestatario non debitore rischia quindi di vedere bloccata anche la propria quota fino alla decisione del tribunale. Questo aumento del rischio è uno degli aspetti critici da valutare nella scelta del conto cointestato.

Simulazione su giacenza e quota parte
Immaginiamo un conto cointestato con due titolari, saldo totale di 10.000 euro. In caso di pignoramento per debiti di uno dei titolari, la quota presunta soggetta a pignoramento è:
Totale conto: 10.000 € Quota singola (50%): 5.000 €
La banca bloccherà presumibilmente il 50% del saldo di 10.000 €, ma il giudice potrà disporre che solo 5.000 € siano effettivamente pignorabili. L’altro titolare rischia però temporaneamente di non poter usare nessuna somma.
Tuttavia, si assume sempre il 50%, ma in realtà le quote possono essere diverse (es. 70/30). La presunzione legale è che siano uguali, ma si può dimostrare diversamente.

Vantaggi e svantaggi del conto cointestato
L’uso del conto cointestato porta con sé diversi aspetti positivi e limitazioni. Tra i vantaggi vi è la facilità di gestione condivisa delle finanze e la semplificazione nei pagamenti comuni. Anche la possibilità del conto cointestato con firma disgiunta rappresenta un elemento di flessibilità per le operazioni.
D’altro canto, uno svantaggio importante è il blocco o il rischio in caso di decesso di un intestatario o pignoramento, che può impedire la disponibilità immediata dei fondi. Ci sono inoltre rischi legati alla responsabilità sui debiti e alle controversie sugli importi, specie se non gestite con chiarezza.
Vantaggi | Svantaggi |
Gestione condivisa | Blocco conto alla morte possibile |
Firma disgiunta per autonomia | Rischio pignoramento sulla quota del debitore |
Facilità pagamenti comuni | Responsabilità solidale nei debiti |
Trasparenza nella divisione | Complessità nelle successioni e prelievi post mortem |

Domande frequenti sul conto cointestato
Il conto cointestato viene bloccato automaticamente alla morte di un intestatario?
Sì, la prassi bancaria è quella di bloccare l’intero conto, indipendentemente dal tipo di firma, per tutelare gli eredi del defunto e consentire una corretta gestione della successione.
Chi può prelevare dal conto cointestato dopo il decesso?
Nessuno dei cointestatari può operare finché la successione non è definita. L’unico prelievo consentito è quello per le spese funerarie, che può essere autorizzato dalla banca su richiesta e con la presentazione della documentazione appropriata.
Come funziona il pignoramento di un conto cointestato?
In caso di debito di un solo cointestatario, la banca può pignorare solo la sua quota, che si presume essere il 50% del saldo totale, a meno che non sia provato diversamente.
Quali spese è possibile coprire con il conto cointestato dopo un decesso?
La banca può autorizzare un prelievo per il pagamento delle spese funerarie, previa presentazione della fattura. Questo è l’unico caso in cui il conto viene sbloccato prima della conclusione delle procedure di successione.
Che responsabilità hanno i coniugi sui debiti nel conto?
In un conto corrente cointestato, tutti i titolari rispondono in solido nei confronti della banca per eventuali saldi debitori (ad esempio per scoperti o fidi concessi sul conto), a prescindere da chi abbia effettuato le operazioni. Questo significa che la banca può chiedere l’intero pagamento anche a uno solo dei cointestatari. Nei rapporti interni tra i titolari, invece, ciascuno è tenuto a sostenere la propria quota di debito, che si presume uguale salvo prova contraria. Per i coniugi valgono poi le regole del regime patrimoniale scelto (comunione o separazione dei beni), ma la solidarietà verso la banca resta comunque operante sul conto cointestato.
Quali tasse si pagano sul conto cointestato?
Un conto cointestato è soggetto alle stesse imposte previste per un conto corrente individuale. L’imposta di bollo, pari a 34,20 euro annui per le persone fisiche, si applica sul conto nel suo complesso e non per ciascun intestatario: se la giacenza media supera i 5.000 euro, la banca addebita un’unica imposta, indipendentemente dal numero di titolari.
In caso di decesso di uno dei cointestatari, la sua quota rientra nell’asse ereditario e deve essere indicata nella dichiarazione di successione, con applicazione dell’imposta di successione secondo franchigie e aliquote stabilite dalla legge. Inoltre, eventuali interessi maturati sul conto sono tassati con un’imposta sostitutiva del 26% e, ai fini fiscali, si presumono divisi in parti uguali tra i cointestatari, salvo prova contraria.
Fonti e riferimenti normativi
Le norme fondamentali relative al conto cointestato decesso e al pignoramento sono contenute nell’articolo 599 c.p.c. e nel Codice Civile agli articoli 1298 e 1854. La giurisprudenza recente della Corte di Cassazione ha chiarito diritti e limiti dei titolari superstiti rispetto al blocco e all’operatività del conto. Documenti e guide pubblicate da istituti bancari affidabili, come Intesa Sanpaolo e BPER, che spiegano i diversi tipi di firma (disgiunta e congiunta) e le implicazioni pratiche e legali di un conto cointestato. Approfondimenti di studi legali e settore fiscale, che illustrano la gestione del conto in caso di decesso di un intestatario e il blocco del conto per tutela degli eredi.
Analisi di esperti in diritto bancario, che spiegano le regole di pignoramento e i rischi connessi alla condivisione del conto. Altre pagine web consultate: www.laleggepertutti.it – www.dirittobancario.it.