
Nel 2025, le detrazioni per figli a carico tornano al centro dell’attenzione fiscale per molte famiglie italiane, in un contesto in cui le riforme e l’evoluzione dell’Assegno Unico Universale continuano a modificare il panorama delle agevolazioni familiari. Anche se per i figli minori molte detrazioni sono confluite nell’Assegno Unico, esistono ancora importanti forme di beneficio fiscale per figli a carico, figli studenti universitari, oppure figli con disabilità, che restano pienamente detraibili ai fini IRPEF.
In questo scenario, conoscere bene requisiti, limiti di reddito, modalità dichiarative e indicazioni pratiche su casi speciali e correttivi importanti per il 2025, è essenziale per non perdere il beneficio, evitando errori formali che l’Agenzia delle Entrate non perdona.
Approfondimenti
Approfondiamo quindi tutti gli aspetti relativi alla detrazione figli a carico 2025, con un’analisi dettagliata delle novità fiscali, dei casi particolari e delle modalità operative aggiornate.
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Detrazioni per figli a carico nel 2025: cosa cambia
Dal 1° gennaio 2025 entra in vigore il nuovo limite di età per la detrazione figli a carico 2025: spetta solo per i figli fino a 30 anni, se non affetti da disabilità accertata. Prima del 2025, la detrazione per figli a carico era riconosciuta senza limiti di età oltre i 21 anni (superato l’Assegno Unico), ma la nuova legge pone un tetto massimo.
Se il figlio ha una disabilità riconosciuta, la detrazione resta prevista anche oltre i 30 anni.

Chi ha diritto alle detrazioni per figli a carico
Il diritto è riservato ai genitori (naturali, adottivi o affidatari) fiscalmente residenti in Italia, oppure cittadini UE/SEE, fiscalmente residenti, purché in regola. Dal 2025, per la detrazione figli a carico 2025 è necessario che il figlio abbia età inferiore a 30 anni (o disabilità) e un reddito entro i limiti vigenti, oltre a rimanere fiscalmente a carico almeno 183 giorni.
Nei casi di famiglie separate o divorziate, le regole di ripartizione della detrazione sono articolate:
- Coniugati: di regola 50% a ciascun genitore, oppure 100% al genitore con reddito più alto.
- Separati/divorziati: se affidamento esclusivo, detrazione al genitore affidatario; in assenza di accordo, 50% in affidamento congiunto; in caso di incapienza fiscale, l’altro genitore può fruirne per intero.
Anche i figli residenti all’estero possono rientrare nella detrazione, se il contribuente è cittadino italiano o UE/SEE e presenta idonea documentazione (codice fiscale, stato di famiglia, redditi, autocertificazioni).

Limiti di reddito e requisiti nel 2025
Il figlio è considerato fiscalmente a carico se:
- Ha un reddito complessivo annuo non superiore a 2.840,51 € (se ha 24 anni o più) o 4.000 € (se ha meno di 24 anni).
- Anche dopo i 24 anni, se il compleanno cade nel corso dell’anno, l’età va considerata sull’intero anno fiscale, come fissato dall’Agenzia delle Entrate: se compie 25 anni durante l’anno, il limite applicato è 2.840,51 € per tutto l’anno.
Rientrano nel reddito imponibile tutte le forme di reddito (lavoro dipendente, autonomo, affitti, borse di studio tassabili, etc.). Non contano invece redditi esenti o tassati separatamente.

Quanto si può detrarre in base all’età e alla situazione
La base della detrazione figli a carico 2025 è pari a 950 € per figlio, con aumento di 400 € in caso di disabilità riconosciuta (legge 104/1992). Quindi il totale può arrivare a 1.350 € per figlio con disabilità.
Figli minori
Le detrazioni per figli minori (fino a 21 anni) sono state definitivamente sostituite dall’Assegno Unico Universale, quindi non si applica più la detrazione IRPEF su questa fascia di età
Figli studenti
I figli studenti universitari fino a 24 anni possono rimanere a carico se il loro reddito non supera 4.000 €. In questo corso, le famiglie possono comunque godere della detrazione IRPEF figli a carico 2025, ed eventualmente detrarre spese universitarie, affitti fuori sede, libri di testo e contributi scolastici, purché correttamente documentati.
Figli con disabilità
I figli con disabilità riconosciuta costituiscono un caso particolare: la detrazione vale oltre i 30 anni, con l’importo maggiorato (+ 400 €) e cumulabile con spese sanitarie, mediche, assistenziali, acquisto di ausili, etc. Anche se vivono in strutture, rimane valido il beneficio fiscale a patto che il genitore sostenga il loro mantenimento

Spese scolastiche
Un’ulteriore opportunità di risparmio fiscale collegata ai figli a carico riguarda le spese scolastiche, che anche nel 2025 restano detrabili nella misura del 19% su un massimo di 1.000 euro per ciascun alunno, sale dunque rispetto agli 800 euro degli anni precedenti. La detrazione si applica alle spese sostenute per la frequenza di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado (cioè asilo, elementari, medie e superiori), siano esse pubbliche o paritarie private.
Tra le spese ammesse rientrano non solo la retta scolastica, ma anche i contributi volontari richiesti dalle scuole, le spese per la mensa scolastica, il trasporto scolastico organizzato dagli istituti, le gite, i corsi di teatro, di musica o lingue straniere, purché deliberati all’interno del POF (Piano dell’Offerta Formativa) dell’istituto frequentato.
Restano invece escluse dalla detrazione le spese per l’acquisto dei libri di testo, il materiale scolastico e l’abbigliamento.
È importante ricordare che la detrazione spetta solo al genitore che ha sostenuto la spesa e solo se il figlio per cui è stata sostenuta è fiscalmente a carico. Questo significa che è necessario rispettare i limiti di reddito figli previsti dalla normativa per mantenere il diritto al beneficio. In caso di genitori separati, la detrazione spetta al genitore che ha effettuato il pagamento, indipendentemente dall’affidamento.
Per poter usufruire della detrazione, è necessario conservare la documentazione di spesa, come ricevute, fatture o quietanze, in cui siano chiaramente indicati l’alunno beneficiario, l’istituto scolastico, la tipologia di spesa e l’importo.

Come compilare correttamente la dichiarazione
Per compilare correttamente la dichiarazione (Modello 730 o Redditi PF) bisogna:
- Inserire codice fiscale del figlio, anno di nascita, condizioni particolari (studente, disabilità).
- Specificare percentuale di detrazione (50% o 100%), secondo le regole descritte.
- In caso di genitori separati/divorziati, indicare chi beneficia della detrazione in base all’accordo o alla sentenza.
- In presenza di reddito elevato (> 50.000 €), ricordare che tutte le detrazioni 19% (spese universitarie incluse) subiscono una franchigia di 260 € sul totale, come previsto dalla normativa dal 2024 (Impatto su detrazioni universitarie, sportive, mutui, ecc.) Errori nella compilazione o omissioni possono portare all’esclusione totale del beneficio in sede di controllo.

Casi particolari: figli all’estero, affido, nuclei separati
Le situazioni particolari vanno gestite con attenzione:
- I figli residenti all’estero sono accettati se il contribuente è cittadino UE/SEE o italiano, mentre per contribuenti extra-UE, la detrazione sui familiari residenti all’estero non spetta più dal 2025.
- In caso di affido o separazione, vale la normativa già descritta: affidamento esclusivo o congiunto, ripartizione 50% o interamente a uno dei genitori, incapienza, etc.
- In famiglie ricostituite con figli di relazioni diverse, la detrazione spetta solo ai genitori obbligati al mantenimento. Occhio ai casi in cui i figli siano intestati fiscalmente ad altri.

Importi e scaglioni aggiornati per il 2025
Categoria figlio a carico | Importo base detrazione | Maggiorazione disabilità | Limite reddito figlio | Età limite per detrazione |
Figlio ≥ 21 anni fino a 29 anni | 950 € | +400 € | 2.840,51 € | < 30 anni (salvo disabilità) |
Figlio ≤ 24 anni (studente universitario) | 950 € | +400 € | 4.000 € | < 30 anni |
Figlio con disabilità (qualsiasi età) | 950 € | +400 € | 2.840,51 € o 4.000 € secondo età | nessun limite |
Franchigia minima per la detrazione | Se il reddito del figlio è inferiore a 284 euro annui lordi (ex franchigia 260 euro, aggiornata) | Reddito complessivo troppo basso per generare imposta da detrarre |
Documenti da conservare per beneficiare della detrazione
- Stato di famiglia aggiornato (anche per figli all’estero)
- Certificato di iscrizione universitaria
- Certificazione di disabilità (ASL o enti competenti)
- Documentazione sul reddito del figlio (CUD, CU, eventuali altre certificazioni)
- Documenti di affido o separazione, sentenze se presenti
- Ricevute tracciate e giustificativi di spese detraibili (spese scolastiche, sanitarie, sportive)
- Dichiarazioni ISEE o autocertificazioni per contribuenti extracomunitari

Detrazione figli a carico 2025: riassunto delle novità
A partire dal 1° gennaio 2025, le detrazioni fiscali per figli a carico subiscono importanti modifiche: potranno beneficiarne solo i figli con età compresa tra 21 e 30 anni, salvo che siano disabili, caso in cui non si applica alcun limite anagrafico.
La detrazione base resta di 950 euro annui per ciascun figlio, ma viene rimodulata in base al reddito complessivo del contribuente, secondo la formula: 950 × (95.000 – reddito complessivo) ÷ 95.000, che si applica fino a un tetto massimo di 95.000 euro, aumentato di 15.000 euro per ogni figlio successivo al primo. Il limite di reddito per considerare un figlio a carico è confermato in 4.000 euro fino ai 24 anni e in 2.840,51 euro dai 25 ai 30 anni.
Con il decreto correttivo approvato nel luglio 2025, pur restando esclusi dalle detrazioni IRPEF altri familiari (come coniuge, fratelli, ascendenti o affini), essi possono continuare a generare deduzioni fiscali o agevolazioni (per spese mediche, scolastiche, universitarie ecc.) se conviventi o se ricevono assegni alimentari non giudiziali. Questi soggetti, dunque, non danno più diritto alla detrazione per carichi di famiglia, ma continuano a essere fiscalmente rilevanti in altri ambiti. Tali novità sono state chiarite anche dalla circolare n. 4/E del 14 maggio 2025 dell’Agenzia delle Entrate.