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Giacenza media per ISEE 2023: quando è necessaria

Monete e banconote in euro

Con il termine giacenza media ci si riferisce alla media delle somme a credito di un cliente di un istituto bancario nel corso di un anno: per calcolarlo, è necessario dividere la somma delle giacenze giornaliere per 365 giorni (o 366 per l’anno bisestile), indipendentemente dal numero di giorni in cui il deposito/conto risulta attivo. Con “giacenze giornaliere” invece ci si riferisce ai saldi giornalieri per valuta.

Il dato della giacenza media è assolutamente necessario se si vuole poter compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e ottenere di conseguenza il proprio ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente di un individuo. Per fortuna, ad oggi, il documento relativo alla giacenza media è facilmente reperibile e a partire dal 2015, le banche e le Poste italiane sono obbligate ad inviare all’Agenzia delle Entrate tutte le informazioni sulla giacenza media annua dei conti correnti, dei conti deposito e dei conti terzi dei cittadini. Vediamo dunque tutto quello che è necessario sapere nel merito della questione.

Cos’è e a cosa serve la giacenza media?

Uno dei documenti fondamentali per l'ISEE è la giacenza media: scopri subito qui come si ottiene e cosa è indicato al suo interno.
Monete e banconote in euro.

Quando andiamo ad analizzare la nostra situazione finanzaria abbiamo fondamentalmente due opzioni: potremmo limitarci a verificare il nostro saldo relativo ad una singola giornata, il che ovviamente ci fornirebbe una visione piuttosto parziale e legata ad uno specifico momento; in alternativa potremmo andare alla ricerca di una prospettiva riferita ad un periodo molto più lungo, effettuando una media. La giacenza media, di conseguenza, ci consegna un’immagine complessiva di come ci siamo comportati nel corso dell’anno a livello economico.

Questo strumento di solito spesso viene utilizzato dalle banche al fine di determinare le commissioni o gli interessi da applicare al conto del relativo cliente; un altro scenario piuttosto comune è quello in cui l’istituto di credito utilizza la giacenza media per valutare l’adeguatezza di un conto rispetto a determinati prodotti o servizi che la banca offre. Può infatti accadere con una certa frequenza che la banca dove un cliente possiede un conto richieda al soggetto una determinata giacenza media annua per potergli proporre offerte speciali su prodotti o servizi.

Come si calcola la giacenza media: un esempio pratico

Il calcolo da effetttuare per ottenere la giacenza media è davvero molto semplice. Immaginiamo di possedere un conto corrente in banca e di avere un saldo per quattro giorni di fila stabile sui 40.000 euro: se il quinto giorno effettuassimo un pagamento da 8.000 euro e il saldo scendesse a 32.000 euro potremmo così calcolare la nostra giacenza media per quei 5 giorni. Per effettuare il calcolo sarà quindi necessario sommare il saldo di ogni singolo giorno, dividendolo per il numero di giorni presi in considerazione. Nel caso sopra citato dovremo dunque effettuare il calcolo 40.000+40.000+40.000+40.000+ 32.000 e dividere la somma ottenuta per cinque. La giacenza media per questi cinque giorni sarà dunque 192.000/5 = 38.400.

Se ci trovassimo di fronte ad conto corrente cointestato, inoltre, la giacenza media dovrà essere calcolata in base alla percentuale di proprietà

Calcolo della giacenza media ai fini ISEE: tutto quello che c’è da sapere

Per ottenere l'ISEE è fondamentale avere la giacenza media: ecco di che cosa si tratta e come si fa per calcolarla in maniera semplice.
Una piccola cassaforte chiusa.

Quando si andrà a calcolare il proprio ISEE sarà fondamentale prendere in considerazione non soltanto i redditi ma anche il patrimonio del relativo nucleo familiare. Ecco a proposito tutte le giacenze medie da considerare ai fini ISEE:

  • Tutti i residui e i valori medi dei depositi e dei conti correnti postali e bancari. Tra questi è importante ricordare che vanno incluse anche le carte prepagate collegate ad un codice IBAN
  • Il valore totale delle partecipazioni azionarie all’interno di società italiane e straniere, quotate (o meno) in Borsa
  • L’imprto dei premi versati, al netto dei riscatti, compresi quelli legati ad eventuali polizze di assicurazione
  • Il valore nominale di titoli di Stato, di certificati di deposito e credito, delle obbligazioni e dei buoni fruttiferi
  • Il valore del patrimonio netto per le aziende individuali in contabilità ordinaria
  • Il valore derivante dall’ultimo prospetto redatto dalla società di gestione di azioni o dalle quote di organismi di investimento collettivo di risparmio, italiani o esteri

Dove va richiesta la giacenza media

Come anticipato in precedenza, i proprietari di conti correnti e altri titoli potranno fare richiesta della giacenza ai fini ISEE alla propria banca. Ci sono fondamentalmente due modi per farlo: si può accedere all’area riservata nel proprio profilo di Home Banking online attraverso le credenziali scelte trovandola indicata accanto al saldo, o in alternativa si può richiedere all’addetto di uno sportello bancario. Chi invece possiede un conto presso Poste Italiane troverà la propria giacenza media indicata nell’area privata MyPoste, o in alternativa la potrà richiedere recandosi fisicamente presso un sportello fisico di Poste. Ricordiamo, inoltre, che poiché la giacenza media fa riferimento ad un periodo annuale tutta la documentazione necessaria verrà caricata online nel mese di gennaio.

Un ultimo aspetto da conoscere è il seguente: se la giacenza media supererà i 5.000 euro verrà applicata a tutti i relativi conti correnti, conti correnti postali e libretti di risparmio un’imposta da bollo. Se la giacenza media sarà, al contrario, inferiore ai 5.000 non sarà necessario pagare alcuna tassa.

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