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Asset Allocation: ottimizzare il portafoglio con una gestione oculata

Asset Allocation, ecco come gestire al meglio le proprie risorse


Mettere tutte le uova nello stesso paniere non è mai una decisione saggia. Se il paniere dovesse rompersi, si perderebbero tutte le uova. Questa metafora inquadra perfettamente i rischi che si potrebbero correre se non si diversifica il portafoglio dei propri investimenti. L’asset allocation gioca un ruolo chiave nella quantità di rischio che l’investitore si assume con i propri investimenti, così come nei rendimenti degli investimenti ricevuti. Quando si vuole scegliere un’asset allocation, si distribuisce il proprio capitale investibile tra categorie di investimenti, in base ai propri obiettivi, all’età e alla tolleranza al rischio. Per fare tutto ciò è fondamentale analizzare a fondo le performance storiche di alcune asset allocation ed effettuare una approfondita selezione dei titoli. In genere le allocazioni più rischiose prevedono un massiccio acquisto di azioni che possono risultare profittevoli nel lungo periodo, ma che potrebbero tradursi in una perdita nella breve scadenza.

Quali sono le principali asset class?

L’asset allocation è una visione d’insieme del proprio portafoglio di investimenti: quali classi di attività si desidera nel proprio portafoglio e quanto capitale si vuole realmente rischiare?
Le classi di attività sono semplicemente gruppi di investimenti simili. In senso lato, le classi di attività in questione sono azioni, obbligazioni e liquidità. Tutte queste classi di attività apportano qualcosa ad un portafoglio di investimenti. Le azioni generalmente offrono il maggior potenziale di crescita nel lungo termine, ma possono anche esporre l’investitore all’alto rischio di perdere tutto, soprattutto se il mercato dovesse attraversare una fase di crisi. Le obbligazioni possono bilanciare il rischio delle azioni e fornire un flusso costante di reddito. Avere sempre del contante a disposizione è fondamentale anche per riuscire a  raggiungere obiettivi a breve termine come l’acconto per l’acquisto di una casa.

Una metafora illuminante

Se vogliamo raffigurare l’asset allocation con una metafora chiarificatrice, possiamo paragonarlo ad un’automobile. Le azioni fungono da motore, dando potere al portafoglio e slancio in avanti. Le obbligazioni sono simili agli urti, assorbono l’impatto e appianano i dossi. E i contanti sono come i freni: la cosa che si usa quando si deve rallentare o fermarsi del tutto. Questi diversi componenti lavorano insieme per muoversi in sicurezza e raggiungere la propria destinazione.
Investire in diverse classi di attività aiuta a proteggersi dalla volatilità del mercato e ottenere flessibilità, soprattutto quando si liquidano gli investimenti per ottenere contante. Tradizionalmente azioni e obbligazioni si muovono in direzioni opposte. Se il mercato azionario è in ribasso, un investitore che ha bisogno di liquidità può vendere obbligazioni, concedendo al mercato azionario il tempo di rimbalzare prima di liquidare le proprie azioni.

Coloro che vogliono adottare sul mercato un atteggiamento più aggressivo, preferiscono un’allocazione maggiore in azioni e un’allocazione minore in obbligazioni e liquidità, mentre un portafoglio più conservativo è esattamente l’opposto e predilige un’allocazione inferiore in azioni e una maggiore allocazione in obbligazioni e liquidità.

Come scegliere la migliore asset allocation

Non esiste un’allocazione patrimoniale giusta o sbagliata, bisognerebbe avere la saggezza di trovare il miglior mix di investimenti in base alle proprie aspettative e le proprie esigenze, e soprattutto in base alla tolleranza al rischio.

Asset allocation per obiettivi

Prima di investire del denaro bisogna sempre valutare per cosa si sta investendo. Chi vuole risparmiare perchè fra un paio di anni conta di sposarsi, probabilmente non dovrebbe investire i propri soldi in azioni o obbligazioni: meglio preferire i contanti o alternative in contanti. Se si investe in azioni, il rischio è quello di arrivare al giorno del proprio matrimonio con un capitale molto più ridotto. Chi desidera invece acquistare una casa al mare tra 15 o 20 anni, probabilmente potrebbe propendere per investimenti più aggressivi nella speranza di far crescere rapidamente il proprio capitale, rendendo questo obiettivo meno un sogno e più una realtà.

Asset allocation per età

L’orizzonte temporale è un altra delle variabili che può condizionare l’asset allocation. Chi vuole risparmiare per l’istruzione universitaria del proprio bambino, l’età del bambino determina l’asset allocation. Per un bambino piccolo, un’allocazione aggressiva è appropriata poiché la laurea è tra più di 10 anni, infatti i cali a breve termine probabilmente non incideranno nel lungo periodo. Man mano che il bambino cresce, la loro allocazione dovrebbe diventare gradualmente più prudente, avvicinandosi il momento in cui bisogna accedere a questi fondi.

Chi vuole investire i propri risparmi per la pensione, dovrebbe considerare in primis la propria età attuale e l’età pensionabile pianificata. Se si conta di andare in pensione tra 30 anni, ad esempio, molti consulenti consiglierebbero di orientare i propri investimenti soprattutto in azioni. In quel caso c’è il tempo necessario per resistere alle fluttuazioni del mercato e le probabilità di realizzare dei profitti nel tempo sono molto elevate. Se invece l’età pensionabile è molto vicina, gli esperti consiglierebbero sempre un’allocazione più conservativa o meno rischiosa. 

Contrariamente alla credenza popolare, non è necessario spostare l’intero portafoglio in obbligazioni e contanti il giorno del pensionamento. Bisogna tenere a mente che il pensionamento non è un punto di arrivo: è un periodo di tempo che potrebbe durare 30 anni o più. Il pensionato ha bisogno che i propri soldi continuino a crescere durante gli anni della pensione e ciò potrebbe indurre a mantenere un’allocazione azionaria e quindi più aggressiva.

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