A partire dallo scorso giovedì 14 settembre sono ufficialmente sbarcati sul mercato italiano i nuovi EFT obbligazionari a scadenza, grazie al contributo di BlackRock. Si tratta di un importante momento di svolta per il nostro Paese, perché a partire da questo momento gli investitori italiani non saranno più obbligati a scegliere necessariamente se dover investire in una singola obbligazione oppure in un ETF obbligazionario. Da questo momento in poi chiunque fosse interessato avrà infatti a disposizione uno strumento a scadenza prefissata come un’obbligazione singola ma con la diversificazione tipica degli ETF. In questo modo sarà così possibile bilanciare rendimenti stabili con una data di scadenza chiara. Vediamo dunque più nel dettaglio cosa sono questi ETF obbligazionari a breve scadenza, come funzionano e che tipo di vantaggi comportano.
Approfondimenti
ETF obbligazionari a breve scadenza: cosa sono
Anche chiamati iBond, vengono negoziati in tempo reale come qualunque altra azione e, come anticipato, sono caratterizzati da una spiccata diversificazione. In parallelo, proprio come un’obbligazione, hanno una data di scadenza e possono staccare una cedola trimestrale. Al di là del rendimento (quasi) certo, garantiscono anche un notevole livello di trasparenza.
La principale differenza con gli ETF obbligazionari classici è che questi strumenti presentano una duration decrescente nel tempo, proprio come le singole obbligazioni. Va da sé che, alla luce di queste caratteristiche, gli iBond sono meno rischiosi dei tradizionali ETF obbligazionari corporate perchè diminuendo la duration cala allo stesso tempo anche il rischio tasso.
Parlando degli iBonds il global co-head of iShares fixed income ETFs di BlackRock ha dichiarato:
Gli Etf iBonds sono progettati per maturare come un’obbligazione, negoziare come un’azione e diversificare come un fondo. La scadenza fissa degli Etf iBonds punta ad offrire agli investitori chiarezza sulle loro aspettative di rendimento e sull’orizzonte di investimento. Gli ETF obbligazionari vengono sempre più utilizzati come alternativa alla scelta di singole obbligazioni che possono essere costose per gli investitori.
Luca Giorgi, head of iShares and Wealth di BlackRock Southern Europe, ha aggiunto:
La gamma di ETF iBonds mira a replicare, tramite uno strumento diversificato, un’esperienza d’investimento a cui il cliente italiano è abituato, cioè investire in titoli obbligazionari fino a scadenza, generando un flusso cedolare continuo nel tempo. Tali soluzioni semplificano l’asset allocation anche per gli investitori con un basso profilo di rischio o che, tradizionalmente, puntano all’acquisto di singoli titoli. In ottica di adozione, prevediamo anche una crescente diffusione, sia nel mondo della consulenza che attraverso piattaforme online, che vedrà l’uso di iBonds nella parte core del portafoglio, sempre in linea con le necessità di personalizzazione del singolo investitore.
I pregi degli ETF obbligazionari a scadenza
Risulta evidente come questo tipo di strumenti possa rivelarsi molto utile in un’ottica di pianificazione finanziaria, oltre ad essere un’evoluzione molto interessante dei vari strumenti a gestione passiva disponibili sul mercato. Gli ETF obbligazionari a scadenza risultano essere particolarmente utili per tutti i soggetti interessati ad investire in modo semplice e molto diversificato cifre anche ridotte avendo in mentre un orizzonte temporale definito e a breve termine.
Oltre a questi vantaggi vale inoltre la pena di ricordare il fatto che come tutti gli ETF comportano anche:
- Costi contenuti
- Negoziazioni rapide
- Una gestione molto efficiente di reinvestimenti e cedole
- La possibilità per gli investitori individuali di avere accesso ad emissioni corporate destinate agli istituzionali (che solitamente presentano tagli minimi di 100.000€ e garantiscono rendimenti più elevati rispetto a quelle retail)
Per quanto riguarda invece i pregi che condividono con le obbligazioni troviamo:
- La data di scadenza predeterminata
- La possibilità di sviluppare strategie a scala, sviluppando un portafoglio di ETF singoli frazionando il capitale su più ETF con scadenze temporali diverse
- La possibilità di sviluppare delle strategie di rendita con un incasso periodico delle cedole
I difetti
Come per qualunque altro strumento finanziario anche gli ETF obbligazionari a scadenza presentano, per così dire, dei lati oscuri. Almeno per il momento, infatti, la gamma disponibile è limitata alle obbligazioni corporate che vantano una fiscalità svantaggiosa (con una tassazione dei proventi al 26%) rispetto alle emissioni governative Al momento.su Borsa Italiana è possibile negoziare un totale di quattro iBonds con scadenze 2025, 2026, 2027 e 2028: per quanto riguarda le scadenze 2026 e 2028 potremo anche scegliere anche la classe di iBonds a distribuzione trimestrale delle cedole. Le opzioni a nostra disposizione sono essenzialmente due: da un lato potremmo investire il capitale sull’iBonds 2025 e, alla sua scadenza, destinare il capitale rimborsato e maggiorato degli interessi in un altro iBonds; dall’altro, potremo usare le medesime risorse per un investimento finanziario di medio/lungo termine.
Inoltre va ricordato che gli ETF obbligazionari a non consentono di compensare fiscalmente le minusvalenze pregresse. Infine, è importante sottolineare come in ogni caso i rendimenti degli ETF iBonds non siano necessariamente garantiti al 100%. Essendo negoziati in modo continuativo, il rendimento potenziale dipenderà da diversi fattori, che includono:
- Il fatto che le obbligazioni incluse e rimosse abbiano rendimenti e profili di credito diversi
- Il tasso di interesse e l’andamento dei prezzi delle obbligazioni
- I costi di negoziazione
- Eventuali commissioni
- Possibili aspetti fiscali legati alle distribuzioni